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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 29/2007

La solitudine degli anziani nel silenzio estivo

In questo periodo estivo capita sovente di incontrare gli anziani - alla mattina prima delle otto, davanti ai supermercati ancora chiusi - pazienti e in attesa. Non che abbiano fretta, o molti impegni per il resto della giornata che comincia.
Ma è che a quell'ora fa fresco, e loro, d'altra parte, sono già svegli dall'alba, perché a una certa età non si ha più bisogno di tanto sonno. E mentre chi poi va a lavorare si affanna a comprare, guardando l'orologio, questi altri clienti si attardano a scegliere, fra i pacchetti, quello che costa meno.
Talvolta urtati da carrelli frettolosi, gli anziani si fanno in là. Alla cassa depositano magre spese e fanno scivolare le loro poche monete da uno o due euro.

Tornano a casa adagio con il loro sacchetto. E dopo che cosa li aspetta? Sono appena le otto e mezza del mattino.  

I dati del censimento del 1951 ci dicono che, a Cernusco, la popolazione (9.775 abitanti) compresa tra 0 e 21 anni era pari al 34,26% dei residenti; mentre coloro che avevano oltre 65 anni erano pari al 6,73%

Al 31 dicembre 2006, con la popolazione a 29.352 unità, invece, avevamo 5.858 residenti (pari al 19,95%) di età non superiore a 21 anni e 5.393 ultrasessantacinquenni (pari al 18,37%).

Il Rapporto 2007 dell’Osservatorio della terza età , presentato lo scorso 14 giugno, ha messo in evidenza che, a livello nazionale, nel 2030 i giovani sino ai 14 anni passeranno dal 14,2% attuale (dato che rispecchia anche la nostra situazione locale) al 12,2% della popolazione, mentre ci sarà un ultraottantacinquenne ogni 20 cittadini, proporzione che oggi si attesta a uno ogni cinquanta.

L’invecchiamento della popolazione è un dato evidente anche per Cernusco.

Il nostro Comune ha attivato, per i mesi di luglio ed agosto, il servizio “S.O.S. Estate” (leggi l’allegato) per chi rimane in città e si trova in situazione di disagio.

Ma sappiamo bene quanto, con gli anni, gli anziani diventino gelosi delle loro abitudini e quasi diffidenti, fino a scegliere la solitudine. E, quindi, a rinunciare, anche se ne hanno bisogno, ai servizi messi a loro disposizione.  

Gli anziani soli ci sono tutto l'anno ma, nel rumore della città a pieno ritmo, si vedono meno.

Nel silenzio estivo una città può mostrare il suo volto più duro: passata la vitalità e la frenesia, fermi le attività produttive e commerciali, quando tutti quelli che possono sono in vacanza, ciò che rimane dietro centinaia di finestre allineate, nei moderni caseggiati, possono essere altrettante solitudini.

Di questi tempi, sentiamo, giustamente, parlare di liste dei "fragili" e immaginare "reti" che avvolgano queste persone e non le abbandonino. Oppure, a volte, più semplicisticamente, tentare di coinvolgerle in feste estive dall'improbabile sapore paesano, come se “distrarre" un anziano potesse bastare.

Il fatto è che spesso si tende a pensare ai vecchi come a dei bambini, che si contentano di poco. Non a uomini come noi, con la stessa domanda di senso e felicità.

Noi cerchiamo di evadere dal pensiero che, fra qualche de­cina d'anni, la questione loro sarà no­stra, e di massa - oltre metà della po­polazione vecchia, con pochissimi fi­gli.

La ricerca e l’impegno a riempire di senso la vita a ottant'anni non possono essere che gli stessi dei vent'anni. Senza i quali, con qualsiasi festa e animazione, l'estrema vecchiaia non riesce a non mostrarsi come un cammino verso il nulla. È  questo, in realtà, ciò che le nostre città abitualmente con la loro vivacità frenetica censurano. Ma, nei lunghi silenzi d’agosto, non riescono più a nascondere.

Un anziano ci ha raccontato: “A casa mangio sempre davanti alla televisione, parla lei e io sto zitto. Vado ai pranzi promossi dalle associazioni, così almeno chiacchiero con qualcuno.”

E un volontario ha aggiunto: “Bisogna sedersi alla tavola per capire che non è tanto un piatto di pastasciutta quello che desiderano i nostri anziani, ma un vicino di posto a cui raccontare la vita.”

In questo contesto sociale svolgono un ruolo importante le associazioni di volontariato, capaci di rendersi vicine, con la disponibilità all’ascolto, alle persone anziane. E nella nostra città, per fortuna, queste associazioni non mancano!

Un ruolo importante, per far crescere la capacità di calde relazioni umane, non nascondiamocelo, lo dovrebbero avere anche le parrocchie, così da rafforzare reti forti e durature di volontari disponibili all’incontro e all’accompagnamento dei nostri anziani.

Le parrocchie se sapranno essere attive nell’impegno di coniugare prossimità, educazione alla formazione, volontariato e partecipazione attiva, costituiranno una vera ricchezza per la nostra società civile.

Nella scorsa settimana si è riunito, per la seconda volta, il consiglio comunale. Una seduta sostanzialmente tranquilla, salvo qualche frecciatina polemica tra l’attuale ed il precedente Sindaco. È stata comunicata la composizione dei gruppi consigliari con i relativi capigruppo e sono state costituite le tre commissioni consiliari permanenti (Affari generali, Servizi sociali e Pianificazione e gestione del territorio). Il Sindaco si è però impegnato a ridiscutere l’argomento a settembre, con la possibilità di aumentare il numero delle commissioni, che a differenza del passato sono ora composte da soli 8 consiglieri (uno per gruppo), anziché 20. Approvati poi il Rendiconto di gestione dell’esercizio finanzio 2006 e alcune variazioni al Bilancio di previsione 2007
(leggi l’allegato).

C. G.

Sabato 21 luglio 2007

È attivo il servizio “S.O.S. Estate”
Costituiti i gruppi consiliari, insediate le tre commissioni permanenti

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