CernuscoInsieme

Condividi il contenuto di questa pagina con i tuoi amici:

Torna alla pagina precedente

comunità pastorale

voce amica agorà oasi cVillage

piazzetta

dalla città

CernuscoInsieme.it - Il Portale della tua Città

Stai navigando in
HOME > Voce Amica > Approfondimenti numero di Novembre 2011

Notizie da Haiti 4 ottobre 2011

La forza di un popolo che lotta e si arrangia come può

Dopo le immagini che abbiamo visto sui nostri schermi lo scorso anno, scelte a volte con lo scopo di colpire l’emotività dello spettatore, Haiti è tornato ad essere uno dei tanti paesi dimenticati, che non hanno peso nelle vicende dei grandi del mondo, anche se in quel terremoto hanno perso la vita 250.000 persone. La capitale Port-au-Prince è un accumulo di macerie ed ogni spazio libero è occupato da tende. Si calcola che sotto le tende ci siano circa un milione di persone.
L’enorme quantità di aiuti stanziati per questo paese è rimasta in gran parte infruttuosa, a causa della disorganizzazione, della mancanza di progettualità dello stato, ma anche per i perversi meccanismi economici che fanno sì che i soldi rimangano bloccati da qualche parte senza arrivare ai destinatari. Più di 1000 ONG sono arrivate ad Haiti, ma non tutte agiscono nel rispetto della cultura locale, molte decidono e si sostituiscono alla gente, che ha più un sentimento di occupazione che di aiuto.
Noi, che siamo sul posto, vediamo un popolo che, nella sua sofferenza e povertà, lotta e si difende con i mezzi di cui dispone, un popolo che ha una voglia e una forza di vivere straordinaria!
Ci sentiamo spesso impotenti, ma cerchiamo di fare la nostra parte, umilmente, nei diversi campi in cui siamo impegnate, facendo confluire gli aiuti ricevuti a chi ne ha più bisogno, mettendoci all’ascolto, perché siano loro stessi protagonisti della loro storia.

In novembre ci sono state le elezioni per la nomina del presidente, di 11 senatori e di 99 deputati. Potete immaginare la portata politica, sociale ed economica di questo momento. La campagna elettorale si è conclusa con un senso di scontento generale, mentre la popolazione si trova a dover far fronte ad una epidemia di colera, che tende ad espandersi su tutto il territorio.
Delle ONG si sono fatte carico di accogliere i malati per le terapie e, quando si arriva in tempo, in quattro giorni le persone colpite possono tornare a casa.
La cosa più importante è sensibilizzare la gente a cogliere i primi segni della malattia, che si cura in qualche giorno e può essere prevenuta in qualche ora. La grande sfida di questa malattia è che impegna tutti a contribuire nella prevenzione, indirizzando le persone sospette verso il centro di cura più vicino a casa.
Questa malattia, ben conosciuta nell’ambito sanitario, ha colto Haiti di sorpresa, quando si stava faticosamente rialzando dai postumi del terremoto. La popolazione non ha possibilità di risanare l’ambiente in cui vive e le fognature non sono canalizzate in nessun quartiere. In tali condizioni è evidente che i batteri del colera si diffondano con estrema facilità. Ogni famiglia fa del suo meglio per rendere più sano possibile il luogo dove vive.

Anche noi alla fraternità abbiamo dovuto creare il nostro sistema per evacuare le acque sporche.
Degli amici che lavorano in organismi internazionali ci riforniscono di acqua potabile per la scuola e di soluzione fisiologica per far fronte ad eventuali casi che dovessero verificarsi fra i bambini.
Quanto a noi piccole sorelle, facciamo molta attenzione all’igiene ed evitiamo di mangiare alimenti crudi.

Si è potuto ricominciare bene la scuola , la maggior parte degli allievi è ritornata, mentre qualcuno è restato in provincia. Ognuno ha ritrovato la propria classe ed ha accettato di entrare dentro all’edificio, restato vuoto dal pomeriggio del 12 gennaio…
Bisogna imparare a vivere sapendo che il pavimento può ancora tremare e provocare un'altra tragedia…

Molti alunni, di tutte le età, studiano in condizioni estremamente precarie.
Probabilmente presto inizieranno i lavori per ricostruire in muratura la parte dell’edificio che è andata distrutta col terremoto e che provvisoriamente era sostituita da una semplice tettoia in lamiera.
Il personale è molto motivato e si impegna per dare un futuro a questi bambini e al paese.

Le donne, venditrici ambulanti, continuano ad incontrarsi attorno al progetto di microcredito, un progetto molto esigente, dove la dimensione di appartenenza ad un gruppo è da coltivare e far crescere, per acquisire la solidarietà e il senso di responsabilità…

Alla fraternità c’è sempre qualcuno che bussa alla porta: dei ragazzi che vengono a confidarci le loro difficoltà, i giovani della parrocchia o del quartiere, che cercano ascolto e confronto.
Noi cerchiamo di essere disponibili al dialogo, di cercare insieme a loro come risolvere i tanti problemi che la gente ha.

Abbiamo iniziato un nuovo progetto di accoglienza di ragazzi e ragazze del quartiere che non hanno avuto la fortuna di andare a scuola e che sono esclusi, per la loro età, dal sistema scolastico. Nella maggior parte dei casi sono ragazzi che quando erano più piccoli (6-7 anni) sono stati dati “in dono” dalla propria famiglia a famiglie più abbienti, che in cambio del cibo, li tengono in casa come servi per i lavori più umili e faticosi: andare a prendere l’acqua, fare le pulizie, procurare la legna o il carbone, fare il bucato ecc.
Se ottengono il permesso di uscire per qualche ora la mattina questi ragazzi possono venire ed essere accolti con affetto e simpatia alla casa che abbiamo affittato, vicino alla fraternità. Si chiama Kay Chal Vin Pran, cioè Casa fr. Charles “Venite ad imparare”; qui possono avere un aiuto per imparare a leggere e a scrivere, delle medicine se ne hanno bisogno e delle persone che si dedicano a loro.
Cay Chal è aperta anche al pomeriggio, per altri bambini scolarizzati, che a causa delle precarie condizioni abitative (tende e baracche) hanno bisogno di un “angolino tranquillo” per fare i compiti.

Il progetto di riparazione delle case, procede celermente, grazie agli aiuti che abbiamo ricevuto. Sono già una ventina le famiglie che ne hanno beneficiato e pensiamo di poter arrivare a 30 entro quest’anno. Purtroppo con la ricostruzione i prezzi continuano a salire, il cemento ed i materiali edili sono sempre più cari. Le famiglie ci sono molto riconoscenti perché non avrebbero mai potuto fare i lavori unicamente con le loro risorse.

Molte persone sostengono la nostra missione, questa rete di generosità ci incoraggia a continuare il cammino su questo “pezzetto di isola”, dove la lotta per la Vita è all’ordine del giorno.

Le piccole sorelle del Vangelo

 

Sito continuativamente attivo dal 1 gennaio '01  -  Best View:  800x600 - IE 6