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HOME > Sguardi, Oltre il Naviglio > 1 Dicembre 2014
 

AZZARDO: AL VIA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE

 

È partita, lo scorso 25 novembre, la campagna "Liberi dal gioco d’azzardo", a cui hanno aderito associazioni e movimenti di tutta Italia.

 

Nella sede di Legautonomie è stata presentata la serie di iniziative che si terranno in tutta la Regione, promosse da “Mettiamoci in gioco”.Quest’ultima è un’iniziativa nata nel 2012 per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle reali caratteristiche del gioco d’azzardo nel nostro Paese e sulle sue conseguenze sociali, sanitarie ed economiche, per avanzare proposte di regolamentazione del fenomeno, per fornire dati e informazioni, per catalizzare l’impegno di tanti soggetti che – a livello nazionale e locale – si mobilitano per gli stessi fini. La campagna è promossa da una pluralità di soggetti: istituzioni – organizzazioni di terzo settore, associazioni di consumatori, sindacati.

 

«Tutti sono contro le slot machine, ma poi quando si tratta di fare cassa non si guarda da dove arrivano quei soldi e quali conseguenze hanno», ha detto don Virginio Colmegna, intervenuto alla presentazione della campagna, annunciando anche un gesto clamoroso: una giornata nazionale di digiuno e riflessione contro le azzardopatie e lo strapotere delle lobby delle scommesse. Contro l’azzardo, ha aggiunto, serve «una lotta titanica e politica». L’iniziativa “Liberi dal gioco d’azzardo” «si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica decostruendo i messaggi illusori di "vincite facili" diffusi dall'industria dell’azzardo. Sono stati realizzati due spot tv e due spot radio (con protagonisti rispettivamente un uomo e una donna), un manifesto, due locandine, una vetrofania, un cartello rotair, un banner per i siti, immagini coordinate per Facebook e Twitter», spiega don Armando Zappolini, portavoce di “Mettiamoci in gioco”, che ha promosso l’iniziativa. «Il messaggio che lanciamo con questa campagna di sensibilizzazione – ha spiegato don Zappolini - è molto chiaro: attenzione, non fatevi abbindolare dalla pubblicità dei giochi d'azzardo. Non avete "quasi vinto" e non "vincerete facile". Anzi, è vero piuttosto che "più giochi più perdi, è matematico", come diciamo nei nostri materiali di comunicazione». «La campagna è basata su un approccio non proibizionista – ha spiegato Mauro Terlizzi, ideatore dell’iniziativa - . Il nostro obiettivo è di mobilitare le persone, ribaltando i luoghi comuni».

In Italia, per il gioco d’azzardo, si è passati da un fatturato di 24,8 miliardi di euro nel 2004 agli 88,5 miliardi del 2012. Solo nel 2013 vi è stato una diminuzione, sfiorando comun­que gli 85 miliardi. Il 56,3% del giro d'affari viene dagli "apparecchi" (slot machine e vlt), mentre crescono le puntate sui casinò internet. Se i giocatori sono i veri perdenti di questa febbre d'azzardo, lo Stato in realtà non ci ha guadagnato. No solo per i costi sociali dell'azzardopatia. Ma perché allo stratosferico aumento del fatturato non è affatto seguito un maggior beneficio per l'erario. Nel 2004 finivano nelle casse pubbliche 7,3 miliardi di euro (pari al 29,4 del fatturato complessivo che allora sfiorava i 25 miliardi). Nel 2013, a fronte di volumi triplicati, lo Stato incassava 8,1 miliardi, solo 800 milioni in più di nove anni prima

Cernusco sul Naviglio, 1 dicembre 2014

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