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HOME > Sguardi, Oltre il Naviglio > 13 Ottobre 2014

A MILANO SARÀ POSSIBILE COSTRUIRE DUE MOSCHEE

 

Il Comune di Milano ha individuato tre aree per la costruzione di luoghi di culto non cattolici: probabilmente due moschee e una chiesa evangelica.

 

 

Il condizionale è d’obbligo perché per conoscere l’esatta destinazione d’u­so delle aree bisognerà attendere l’assegnazione del bando. Le tre zone (via Sant’Elia, via Marignano e via Esterle) sono state rese note negli scorsi giorni dal Comune di Milano. «Non è accettabile – ha detto l’assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino - che si preghi sui marciapiedi, è un tema di civiltà» aggiungendo poi che i luoghi scelti «sono tutti in disuso e in stato di degrado: in questo modo verranno recuperati». Majorino ha spiegato poi che le tre aree non potranno essere attribuite allo stesso culto. «Al massimo saranno due», ha detto facendo così intravedere una doppia assegnazione ai musulmani.

Dopo la votazione della relativa delibera in giunta comunale, avvenuta venerdì scorso, seguirà la pubblicazione del bando, al quale potranno accedere solo le associazioni presenti nell’albo citato. Nelle intenzioni di Palazzo Marino l’intero iter dovrà concludersi entro fine anno. Alle confessioni sarà richiesto di provvedere alla riqualificazione a proprie spese dell’area per la quale sarà corrisposto anche un affitto.

 

La polemica politica - La comunicazione delle tre aree che saranno destinate ad altrettanti luoghi di culto, di cui due probabilmente moschee, ha acceso la po­lemica politica. Al presidente della Regione, Maroni, che aveva già dato l'altolà alla giunta di Pisapia («sulle nuove moschee i comuni sono sotto­posti alla legge regionale») il vicesindaco De Cesaris ha ribattuto che tutte le aree individuate «sono già comprese del Piano di governo del territorio come aree per i servizi, compresi i servizi religiosi». La Lega Nord si è detta pronta a sfidare Pisapia con un referendum sul territorio fra i cittadini. «Cercheremo di contrastare con tutti i mezzi che la legge ci mette a disposizione la strada che volete percorrere – ha affermato il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato - perché questa è una competenza dello Stato e non del Comune». Anche Forza Italia ha annunciato di volersi mobilitare  per dire "no" ai luoghi di culto: «È assurdo consentire la realizzazione di moschee senza avere garanzie su chi le finanziera e su cosa avverrà all’interno di quei luoghi – ha attaccato il coordinatore cittadino, Giulio Gallera - senza alcuna autorizzazione a livello ministeriale e senza alcuna garanzia di sicurezza per i cittadini».

 

La Diocesi ambrosiana si è già pronunciata, in più occasioni, a favore della costruzione di nuovi luoghi di culto per le altre confessioni religiose, dicendo no “all’approccio frettoloso” e ai “colpi di slogan” che “non sono d’aiuto a nessuno”. Sì, invece, a soluzioni “accoglienti e rispettose della libertà di culto”: perché “se non c’è luogo di culto, la libertà di culto non è compiuta”. Ma la prima questione è e resta “l’esistenza di una comunità che vive, ama, lavora a Milano e prega a Milano, quindi ha l’esigenza di un luogo di culto”. Che sia proporzionato “al suo bisogno reale”. 

 

Cernusco sul Naviglio, 13 ottobre 2014

 

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