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HOME > Sguardi, Oltre il Naviglio > 24 Marzo 2014

“NECESSARIO UN SERVIZIO CIVILE
VERA PALESTRA DEL VIVERE INSIEME”

Un servizio civile per rafforzare una palestra di buone relazioni e di vita comunitaria. È stata la richiesta del cardinale Bagnasco, perché «servono palestre di buone relazioni e del vivere insieme - ha spiegato il presidente della Cei - soprattutto in questi momenti connotati da forte individualismo e consumismo che intaccano non solo la società e la persona, ma anche l'economia e la politica».

 

La proposta è stata avanzata davanti a 400 giovani in servizio con gli enti del Tavolo ecclesiale del servizio civile, riuniti a Genova lo scorso 12 marzo. Dopo a­ver chiesto, nell'ultima prolusione, l'istituzione di una qualche forma di servizio civile come tirocinio per una gioventù che deve imparare a pensare in modo comu­nitario, al "noi", l'arcivescovo di Genova questa volta ha precisato la sua proposta. «Sono molto convinto, insieme ai miei confra­telli, che un servizio civile strutturale e an­che obbligatorio, nei tempi giusti e corretti - una vera palestra del vivere insieme, con fatiche, gioie, soddisfazioni e impegno ­sia necessario in questo clima. C'è biso­gno di tornare alla scuola delle buone re­lazioni, dove si impara a stare con gli al­tri, nelle differenze e tra generazioni co­me fondamento di quel vivere insieme nella giustizia, nell'equità, nell' aiuto reci­proco che sono fondamento della pace. Auspico che sia un servizio civile più or­ganizzato e aperto a tutti».

 

Una scelta di campo - Il presidente della Caritas italiana - monsignor Giuseppe Merisi, vescovo di Lodi - ha unito gli ideali degli 800.000 obiettori di coscienza alla leva ai 300.000 ragazzi e ragazze che hanno volontariamente scelto dal 2001 il nuovo servizio civile. E ne ha richiamato il valore educativo rifacendosi ai Padri Conciliari: «Anche la Chiesa possiede ciò che fa la forza o la bellezza dei giovani: la capacità di rallegrasi per ciò che comincia, di darsi senza ritorno, di rinnovarsi e ripartire per nuove conquiste.» Mentre don Luigi Ciotti, fon­datore e presidente del Gruppo Abele e di Libera, ha esaltato i valori dell'impegno civile e della legalità che nascono dal ser­vizio, una scelta di campo. «Andate con­trocorrente - ha detto ai giovani - rispet­to a una società che premia l'avere, il pos­sedere e il salire. Scegliete l'essere, il do­no e scendete tra gli ultimi».

 

Al momento il servizio civile italiano lotta per so­pravvivere. Dai 40.000 posti del 2007 si è scesi agli attua­li 15.000 e il prossimo bando prevede un taglio da 110 a 75 milioni. Per restare a quota 40.000 ne bastano 300.

Il Tavolo ecclesiale del servizio civile è il coordinamento degli enti della Chiesa italiana che dal 2003 promuove come esperienza formativa un anno di servizio agli ultimi. Promosso da Caritas, Migrantes, dagli Uffici Cei della Cooperazione missionaria, di Pastorale sociale e del lavoro, Pastorale giovanile e dall'Azione cattolica, al tavolo aderiscono Acli, Agesci, Misericordie, Comunità Papa Giovanni, Federsolidarietà, Cisl, Csi, Focsiv, Gavci, i Salesiani, la Cdo, Anspi e Unitalsi. I valori del servizio civile sono una testimonianza di giustizia, non violenza, pace, cittadinanza-attiva e solidarietà e sono in continuità con quelli dell'obiezione di coscienza alla leva obbligatoria soppressa nel 2005. La proposta è rivolta a giovani italiani, stranieri comunitari e ai titolari di asilo politico dai 18 ai 28 anni che vengono retribuiti con 433 euro al mese. Attualmente sono in servizio con gli organismi del Tavolo 2.500 ragazzi su 11 mila in tutta Italia.

Una proposta di riforma presentata al Governo – Intanto, una proposta di riforma è stata presenta­ta dal PD nazionale, lo scorso 21 marzo, durante una giornata d'ascolto con as­sociazioni ed enti. La proposta racchiude alcune «linee guida» che i democratici intendono presen­tare al governo «perché si giunga a una legge delega». Un contingente di centomila volonta­ri l'anno: sono questi i numeri a cui mira il Pd, per far diventare il servizio civile un'e­sperienza sempre più «universale» e accessi­bile a tutti. Dall'esecutivo è arrivato il via libera del sottosegretario all'Istruzione Ro­berto Reggi, che ha detto: «Il governo sostiene» la proposta del Pd. I democratici pensano a un servizio civile nazionale universale da istitui­re con un piano triennale, «a partire dal 201. L’obiettivo è portare a regime il reclutamen­to di centomila giovani l'anno, di cui mille de­stinati a progetti all'estero. I tempi del servi­zio, accessibile anche ai cittadini stranieri (purché conoscano l'italiano), si riducono da 12 a 8 mesi, eventualmente prorogabili di altri 4, per «permettere ai giovani di fare un'e­sperienza significativa che non li tenga bloc­cati per troppo tempo».

 

Cernusco sul Naviglio, 24 marzo 2014

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