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HOME > Sguardi, Oltre il Naviglio > 20 Gennaio 2014

IN COSTANTE AUMENTO LA POVERTÀ SANITARIA

Cresce la povertà sanitaria in Italia. Per molti cittadini curarsi anche un solo dente è diventato un lusso. Meglio, allora, rinunciarvi. A dirlo è il primo “Rapporto sulla povertà sanitaria e sulla donazione dei farmaci in Italia” dell’Osservatorio sulla donazione del farmaco, presentato lo scorso 14 gennaio a Roma. Che ha trovato conferma anche nei dati della Caritas.

 

Quello della carenza di farmaci è un problema che coinvolge sempre di più le famiglie italiane che, in tempo di crisi economica, si trovano troppo spesso a far fatica a soddisfare un bisogno, quello della salute, che dovrebbe essere primario. Lo ha rilevato la Caritas che, dal suo osservatorio privilegiato, ha notato come negli anni della crisi ci sia stato un forte aumento delle richieste di farmaci ai propri centri di ascolto.

L’indagine Caritas - Il direttore della Caritas italiana, monsignor Francesco Soddu, ha affermato che "i nostri dati dicono che dal 2009 al 2012 c'e' stato un aumento della richiesta di farmaci ai nostri centri del 57% rispetto al totale delle richieste che riceviamo. Troppe persone rischiano di essere escluse dalle cure: c'è chi non è nelle condizioni di poter curare una semplice bronchite che poi magari si trasforma in polmonite che, se non fronteggiata con attenzione, può diventare anche fatale". Importante quindi l'idea di puntare i riflettori sul tema della povertà intrecciato a quello della sanità. Per la Caritas, ha sottolineato monsignor Soddu, "il mandato di intervenire nell'ambito della povertà e della emarginazione sociale” è “perfettamente coerente” con l’essere presenti nel tessuto sociale perché ci si attivi sui temi della sanità. “Il malato può essere visto come il povero tra i poveri. – ha proseguito il direttore della Caritas - . Si tratta infatti di una condizione esplosiva, quella in cui "a una situazione di precarietà fisica si aggiungono problemi economici". Per monsignor Soddu bisogna quindi "restituire a queste persone la dignità, assicurando il bene primario della salute" sapendo "diversificare" i campi di azione: "sociale, sanitario e socio assistenziale non devono essere messi in un unico contenitore ma necessitano di interventi specifici". Su questo tema, avverte, al di là degli "aspetti finanziari che la fanno da padrone" in ambito politico, "non intendiamo sostituirci alle istituzioni e allo Stato che hanno compiti fondamentali, ma la funzione sussidiaria che possiamo svolgere – sottolinea - e' molto forte". Perché, avverte citando le parole di Papa Francesco, "una comunità dove i poveri vivono senza dignità e inclusione rischia la dissoluzione".

“Rapporto sulla povertà sanitaria e sulla donazione dei farmaci in Italia”- La povertà sanitaria, in costante aumento nel nostro Paese, è cresciuta, secondo la Fondazione Banco farmaceutico onlus (www.bancofarmaceutico.org) e la Caritas italiana, del 97% tra il 2006 e il 2013. Una povertà che non riguarda più solo gli immigrati o chi è ai margini della società, ma anche la popolazione un tempo considerata non a rischio.

Il Banco farmaceutico promuove il recupero dei medicinali donati dalle aziende e quello dei farmaci validi non scaduti consegnati dai cittadini alle farmacie aderenti all’iniziativa, oltre alla Giornata di raccolta del farmaco, quest’anno il prossimo 8 febbraio.

Povertà sanitaria in Italia - Dal 2007 al 2012 la povertà assoluta è cresciuta di circa il 60%, arrivando a interessare il 6,8% della popolazione, pari a 4,8 milioni di persone. Nelle famiglie povere si spendono in media 16,34 euro al mese per la sanità (pari a circa il 2% dell'intero budget famigliare); rispetto ai 92,45 euro spesi in media dalle famiglie italiane (pari al 3,7% dell'intero budget famigliare). Nel 2006 le famiglie povere spendevano poco meno di 12 euro al mese, pari all'1,7% dell'intero budget di spesa. All'interno di questa spesa, circa 12,50 euro sui 16 complessivi sono dedicati all'acquisto di farmaci. Si tratta di un'incidenza decisamente superiore rispetto alla media delle famiglie italiane, che spendono invece 44 euro al mese in farmaci. Complessivamente ogni mese le famiglie povere italiane spendono dunque 21,5 milioni di euro per acquistare farmaci, pari al 3,4% della spesa privata farmaceutica complessiva.

Un Paese fortemente disuguale e disunito - L’indagine, ha dichiarato il presidente delle Acli Gianni Bottalico, intervenuto alla presentazione, è “uno spaccato fondamentale per il lavoro di costruzione di politiche contro la povertà. Un terzo del nostro Paese è fatto di poveri, un terzo di persone a rischio povertà, un terzo di ricchi o super ricchi. Siamo un Paese fortemente disuguale e disunito”. Il fenomeno della povertà, ha precisato Bottalico, “non si sta arrestando, ma aumenta e non è possibile immaginare la costruzione di un modello di welfare senza una grande alleanza tra istituzioni e terzo settore”. Per contrastarlo occorrono “politiche serie”, come la creazione di “posti di lavoro”, la istituzione del “reddito di inclusione” e il rilancio della “formazione professionale”.

Cernusco sul Naviglio, 20 gennaio 2014

 

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