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 LA MORTE DI ALDO FUSETTI E

LA SUA VITA IN GARZANTI

 

Lasciare questa vita a 72 anni, come capitato ad Aldo Fusetti mercoledì 1 maggio 2013, può essere un trapasso ordinario, anche se oggi la vita media tende a essere più longeva di un tempo, ma la morte di Aldo, più che sgomentare, ha rinverdito in me tanti ricordi, e presumibilmente altre rievocazioni ha risvegliato in tante altre persone, le diverse centinaia di cernuschesi, che sono accorsi per tributargli l'ultimo saluto, alle esequie officiate dal Prevosto don Ettore Colombo e celebrate nella Parrocchia di Santa Maria Assunta venerdì 8 maggio. Quel giorno la chiesa pareva esigua, tanto era gremita. Folto era il gruppo di anzianotti pensionati della "ex Garzanti", simbolo e icona di Cernusco di un'epoca gloriosa. E questo fatto mi ha portato alla memoria i tempi eroici e "rigogliosi" di una vita lavorativa alle Officine Grafiche Garzanti, dove Aldo Fusetti ha trascorso tutto il suo percorso professionale, da apprendista, a operaio specializzato, a sindacalista CISL fino alla pensione. Il suo percorso, di sindacalista e di politico vicino alla DC comunale del tempo andato, è stato diverso dal mio, animatore dello sport cosiddetto "silenzioso" e delle vertenze dei sordi in generale, essendo sordo io stesso, ma ci siamo incrociati in diverse circostanze.  

Quando entrai per la prima volta nelle officine Grafiche, nel 1960, avevo 19 anni, pochi mesi meno del mio collega Fusetti, il quale era in Garzanti già da cinque anni, e l'affinità di essere coetanei ci ha subito avvicinato, anche se nello stabilimento erano tanti i giovani, allora la "disoccupazione giovanile" era inesistente, chi voleva lavorare, il posto lo sapeva trovare.

Aldo Garzanti aveva rilevato nel 1938 la Casa Editrice Treves, che ben presto diviene la Garzanti Editore, subito una delle più importanti in campo nazionale, punto di riferimento di intellettuali ed autori del tempo.

Allora, e fino al 1965, le officine si trovavano a Milano, in Via Polidoro da Caravaggio, zona Viale Certosa e la Casa Editrice lavorava a tempo pieno, anche il sabato e spesso pure la domenica mattina, con turni anche di notte.

Nel 1965 le Officine Grafiche si trasferirono nel nuovo, moderno e grande stabilimento di Cernusco.

Io e Fusetti abitavamo a Milano, ma eravamo in procinto di sposarci e ambedue ci siamo trasferiti a Cernusco, anche perché pure le nostre consorti erano impiegate in Garzanti, allora il maggiore stabilimento della zona e occupava, fra le Officine di Cernusco e gli uffici di Milano – Via della Spiga, per intenderci! – circa mille persone, anzi di più.

Del comune percorso professionale ricalcato da me e da Fusetti, oltre al matrimonio pressoché contemporaneo e il trasferimento dell'abitazione da Milano al "borgo" di Cernusco era un'impresa: le "Linee Celeri dell'Adda", poi mutate in MM2, non erano ancora in funzione e, non avendo l'automobile, neppure la patente, se volevamo far visita ai familiari o amici a Milano, usavamo il "Gamba de Legn", un lento e simpatico tramvai di colore giallo che percorreva la Strada Statale 11.

Poi sono iniziate le vertenze sindacali con l'autunno caldo, la strage di piazza Fontana, la propaganda armata, via Fani, la Loggia P2, tutte questioni che avevamo affrontato insieme, ma sono passati anni e anni, e ora lui non c'è più, ma i ricordi restano, Ciao, Aldo Fusetti.

 

                                                                                              Marco Luè

  


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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