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RIFLESSIONI SULLA CLASSIFICA DI TUTTOSCUOLA

 

La figuraccia sulla scuola e la politica del carpe diem

 

La classifica sulla qualità delle scuole lombarde effettuata da Tuttoscuola ha riacceso i riflettori su problemi ormai conclamati.

I risultati sono chiari: per Cernusco trentanovesima in classifica, il punto di debolezza è l’area “risorse e strutture”, quella direttamente imputabile al Comune. Sulle strutture non si può ignorare che, nei 6 anni di amministrazione Comincini, almeno due errori strategici siano stati fatti e i risultati negativi si sono spalmati sull’intero sistema scolastico.

1) La scelta (interamente ascrivibile a questa amministrazione comunale) di non delocalizzare l’Ipsia a fianco dell’Itsos, sperando invano di ristrutturare l’attuale rudere di via Volta con i soldi della provincia (arriveranno mai?), ha gettato al vento un’occasione d’oro per innalzare il livello, non certo eccelso, delle nostre strutture scolastiche. Per ragioni ideologiche si è preferito non ultimare il campus scolastico presso l’Itsos  affiancandogli l’Ipsia, con l’unico risultato di ritrovarci un campus di scuole superiori incompleto, una scuola in via Volta che è un tugurio e un quartiere-stazione del metrò in stato fatiscente

2) Il dilettantesco errore sulla prima localizzazione del nuovo plesso scolastico a nord della città (progettato con tanto di concorso pubblico all’interno del Parco del Naviglio!) ha innescato una serie di ritardi e conseguenze negative che stanno dilatando a dismisura i tempi di realizzazione del plesso promesso: i due anni persi, infatti, hanno fatto perdere al comune la possibilità di spendere i soldi inizialmente previsti a bilancio e poi bloccati dal patto di stabilità. Ora, grazie a questi errori, per vedere la prima pietra della scuola dovremo aspettare la vendita delle farmacie comunali. Cosa non facile visto che, anche in questo caso, l’amministrazione ha commesso un errore sovrastimando il valore delle farmacie e non riuscendo, per ben tre volte, a trovare acquirenti.

 

Tornando alla classifica di Tuttoscuola, per quanto riguarda le risorse (altra voce che abbassa il punteggio di Cernusco) sono troppo pochi i soldi per gli arredi previsti dal piano del diritto allo studio (altri comuni hanno scelto di comprare per le scuole non solo i banchi e le sedie ma gli strumenti che fanno la differenza: Lim, pc, tablet). Ridicoli (e nemmeno certi) i soldi previsti per le manutenzioni ma qui c’è l’escamotage del ricorso alla cittadinanza attiva e già mi vedo squadre di genitori con la tuta da imbianchino, a dare una rinfrescata alle aule dei figli, a fare la derattizzazione nel giardino delle scuole e a riparare gli armadi rotti.

Si, è vero, c’è il patto di stabilità, c’è la spending review, c’è la crisi economica ma non c’è solo a Cernusco. Si, è vero, molte voci della classifica non dipendono dal comune ma a maggior ragione non si può scaricare la responsabilità su fattori che influiscono su tutte le realtà comunali più o meno allo stesso modo. Forse Pioltello se la passa meglio? Eppure è sesta in classifica e ha anche le scuole superiori che, secondo il sindaco invece, abbasserebbero la media.

E’ chiaro, quindi, che il pessimo risultato dipende solo da scelte sbagliate (o non scelte) che dimostrano la mancanza di una seria programmazione, si pensi anche al caso degli esuberi nella scuola dell’infanzia (a proposito, quest’anno quanti sono?) gestiti con la politica del carpe diem.

E il sindaco, nel cercare di capire e giustificare i risultati, scrive che questa classifica “non è una ricerca sulla qualità espressa dalle famiglie degli alunni”. E’ vero, non c’è un giudizio soggettivo ma il fatto che i risultati dipendano solo da dati oggettivi è sicuramente peggio.

 

 

Paola Malcangio


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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