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ABITAZIONI, AFFITTI, CEDOLARE SECCA,
ACCORDI MANCATI,

 

Con la pubblicazione del provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate del 7 aprile 2011, acquista piena operatività l'istituto della CEDOLARE SECCA: la modalità alternativa di tutto ciò che in termini normativi e fiscali ruota intorno ai Canoni di Locazione degli alloggi in affitto; fatto  estremamente importante per il Proprietario l’Inquilino e la Società. 

Non intendo entrare nel merito della questione tecnica-fiscale-patrimoniale: sotto questo punto di vista non sono all’altezza di trattare l’innovativo argomento. So però che al regime fiscale attuale della tassazione NORMALE si affianca appunto quello della CEDOLARE SECCA, principalmente introdotto per stanare le evasioni. Ciascun proprietario di appartamenti dovrà fare bene i conti – fiscali e reddituali – e scegliere l’opzione a lui più conveniente. Un’opzione che di riflesso incide sui valori dei canoni di locazione senza contare i vantaggi per gli Inquilini in termini di canoni ridotti.  

Un argomento che meriterebbe molta più attenzione da parte della politica-partitica locale: l’ennesima constatazione di una città dormiente, narcotizzata e individualista che non riesce a vedere più in la del proprio naso, figuriamoci il BENE COMUNE, annacquato da decisioni non prioritarie.

Un argomento che merita attenzione e approfondimento per i risvolti SOCIO-ECONOMICI per gl’Inquilini proprio per via della riduzione dei canoni in momenti difficili e di crisi nell’alea meno abbiente. Un argomento che pare non interessi il Comune-Istituzione e nemmeno tutto il mondo immobiliare che ruota intorno agli immobili-affitti a partire dalle organizzazioni di rappresentanza dei Proprietari e dai sindacati Inquilini.

Un argomento talmente importante e per il quale mi aspettavo interrogazioni specifiche nell’ultimo Consiglio Comunale dell’11 aprile 2011. Nulla e disattenti: sempre distanti dai bisogni veri della gente.

Un argomento che ripropone il problema degli AFFITTI CONCORDATI che s’intersecano attraverso gli adempimenti politicamente e socialmente doverosi per qualsiasi Pubblica Amministrazione come previsti dalla legge 431/1998 e dal D.L. 240/ 2004. A Cernusco non sono mai stati tentati discussi ne raggiunti gli ACCORDI per i quali il Comune-Istituzione deve/doveva farsi carico per primo in concerto con gli Enti e le Organizzazioni di rappresentanza. Vagamente ricordo non remote promesse elettorali ma ho malamente perso il depliant…

Un argomento inutilmente fatto oggetto di mia osservazione al PGT (sub. osservazione n. 13) scartata e respinta probabilmente perché NON PERTINENTE: avrei dovuto immaginare la qualità della controdeduzione. M’illudevo però che il richiamo alla questione SOCIALE come indubitabilmente lo sono i contratti CONCORDATI, raccogliesse un minimo di attenzione da parte di questa Amministrazione Comunale che ritenevo più “popolare” delle precedenti. Il risultato lo conosciamo: un niet bolscevico; un niet che prosegue tuttora fuori della stretta pertinenza col PGT nonostante l’assist, un niet inculturale e, se vogliamo guardare a fondo, un niet omissivo, contro il SOCIALE e il BENE COMUNE per via dei benefici scartati.

Sergio Pozzi


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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