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Volumetrie perequative e bonus per le ristrutturazioni
risanatrice ecologiche e risparmiose: che roba è?
 

 

Nel nuovo PGT si è aperta un’altra falla! Proprio nel campo di cui ci si pavoneggia: a parole. Proprio nel filone del distinguo politico: a parole. Proprio sulle riconversioni eco-compatibili alternative e risparmiose: sempre e ancora parole. Nulla è stato pensato ne istituito col PGT per i CONDOMINI NORMALI: i tagli romani non c’entrano nulla.

Dopo aver esaminato gli artt. 1 e 2 del Documento di Piano (DdP) Disposizioni di Attuazione che a più riprese ho commentato con inviti e sollecitazioni che resteranno inascoltati tal quale l’andazzo delle controdeduzioni alle mie osservazioni, ora chiudo un cerchio negativo svuotato dalla mancata opportunità che la L.R. indica per “centrare” il PGT: la PEREQUAZIONE. Dal punto di vista strettamente normativo, fanno testo gli artt. 3, 4 e 5 sempre del DdP che, per la loro importanza innovativa, avrebbero dovuto essere trattati con minor stitichezza tecnica e mentale.

La PEREQUAZIONE: oggetto misterioso sul quale dovevamo/dovremo confrontarci per arricchimento collettivo e per dare concretezza alle previsioni. Un cardine della L.R. 12 del 2005 istitutiva dei PGT che, all’art. 11, ha per titolo “Compensazione, perequazione ed incentivazione urbanistica”: probabilmente è la vera e sostanziale differenza tecnico-legislativa fra i vecchi PRG ed i PGT. Non sfruttare, accantonare o inapplicare questo jolly di Legge è prerogativa di chi governa Cernusco, dove si è sparato a salve.

Come infatti auspicare maggiori attenzioni sull’urbanistica se alcuni Consiglieri Comunali, nelle dichiarazioni post approvazione, mettono perfino in dubbio che il PGT debba appoggiarsi sui numeri sui dati e sui confronti? Tralasciando le ideologie le scelte concettuali direttive e le linee guida di chi governa è fuor d’ogni ragionevole dubbio che il PGT si concretizza e diventa “coprocessore matematico”: diversamente è pura follia senza basi ne riscontri oggettivi. (*)

Che è allora il PGT ideale che tutti vorrebbero se non quello di migliorare la qualità della vita obbiettivo imprescindibile di qualsiasi strumento urbanistico passato recente o futuro? E quale sarebbe il ns. dovere se non quello di far si che le future generazioni possano vivere meglio? Davanti alla PEREQUAZIONE un po’ tutti si defilano preferendo argomenti di frangia malamente giustificativi di vuoto dialettico. Che è allora la PEREQUAZIONE – grande sconosciuta – se non la possibilità di equilibrare recuperare risanare l’edilizia esistente prima che diventi irrecuperabile e con essa la vita sociale e individuale di chi ci abita? La PEREQUAZIONE a Cernusco è solo un dettaglio dimenticato da tutti: Giunta Capigruppo Commissione Consiglio Comunale e Partiti. E che ci fa la Dirigenza del Comune? Emette solo “niet” e non “suggerisce” nulla? E si che è ben retribuita! Nessuno si affanna ne si preoccupa di sviscerarne la propositività. O forse si ha paura dell’impegno nella successiva gestione del PGT?

Così non resta che l’ennesimo mio tentativo di riproporre questioni di largo interesse e che ritengo meritevoli di maggior attenzione su questo “nuovo caso” attraverso il confronto pluri-culturale peraltro tutto da sviluppare e del quale nessuno può dirsi portavoce esclusivo.

PEREQUAZIONE: risorsa fallita! Esito della pochezza del confronto grande assente nel dibattito pre- adottivo, adottivo, osservativo e controdeduttivo su un PGT senza pathos e vuoto sulle direttive per incentivare il risanamento del tessuto edificato esistente come quello SEMPLICE e NORMALE rappresentato dai CONDOMINI di non recente realizzazione. Un grande patrimonio edilizio: NON storico NON artistico NON ambientale NON paesaggistico NON “Ville di delizia…”. Un patrimonio nel quale abitano la maggior parte dei Cernuschesi e degli Italiani. Una risorsa tutta da ri-classificate energicamente da recuperare e convertire negli aspetti abitabili agibili ed eco-compatibili. Nessuno ci ha pensato? Ci doveva pensare Tremonti? Anziché rimboccarsi le maniche per migliorare il PGT, si continua imperterriti a crogiolarsi su convinzioni personali dei “ci piace” o con “e ora pedalare!” oppure, ancor peggio, dell’improvvido frettoloso parere “positivo” dell’Assessore all’Urbanistica Provinciale: “miele” per certe orecchie...

Veniamo al punto. ll Comune di Milano, dopo aver adottato una normativa precisa col PGT, ha in corso il dibattito sulla costituzione di un’Agenzia delle volumetrie per le ristrutturazioni attraverso gli eco-bonus per i CONDOMINI. Chi - magari ben consigliato con informativa pubblica – intendesse ristrutturare la propria abitazione in un contesto CONDOMINIALE energicamente inadatto ed inquinante, potrà ottenere questo bonus da utilizzare coi criteri PEREQUATIVI al fine di rendere economicamente sostenibili gl’interventi CONDOMINIALI di ammodernamento di riqualificazione dei sistemi termici e consumistici anche con energie alternative. Ci si autofinanzierà coi diritti volumetrici ceduti ad altri operatori o messi in banca all’Agenzia. L’uovo di Co … mincini?

Una ipotesi del genere – mirata però ai bonus volumetrici per i Cernuschesi e giovani coppie – era stata da me proposta nelle osservazioni preventive al PGT nell’anno 2006: com’è finita assieme alle altre 161 tutti lo sanno. Anche questa è una responsabilità di chi governa la città e di chi dovrebbe sorvegliare. Troppi autogol nella politica locale.

In recenti dibattiti su post, blog e siti web per le deduzioni fiscali del 36%, le detrazioni del 55% (ora spalmabili in 10 anni…) o sull’IVA agevolata al 10%, ho sostenuto la fragilità e l’impossibilità pratica di attuare i rinnovamenti energetici nei CONDOMINI. Ciò che frena davvero non è l’entità delle deduzioni-detrazioni o dei tassi rimborsabili o dei ritorni economici derivati della produzione in proprio di energia quali volani degli interventi ma la MANCANZA TOTALE DI SOLDI in questi tempi difficili: un’impossibilità che blocca del tutto il rinnovamento e l’investimento. La gente normale non dispone nemmeno del 64% o del 45% di differenza. Basta una qualsiasi assemblea CONDOMINIALE per rendersene conto. Le persone anziane non hanno niente che avanza, figuriamoci le giovani coppie! I ceti "bassi" nemmeno e i "medi" devono aiutare i figli impegnati coi mutui. I ceti “alti” generalmente non vivono in condominio. Troppi sono gli ostacoli tecnico-economici e sempre troppi sono i soldi da metterci subito.

Se vuoi "convertire" un CONDOMINIO alle misure energetiche, come passare da impianto individuale a centralizzato moderno, devi fare un pre-studio di massima (che costa) solo per far capire la convenienza: diversamente non ti ascoltano. Per l'appalto devi predisporre un progetto esecutivo d’un Termo-Tecnico che costa. Poi la Dia edilizia che costa, e magari quella “paesaggistica” che costa pure lei. Poi la Direzione Lavori del Termo-Tecnico e del Tecnico-Edile sempre da pagare. Poi i costi delle attestazioni per l’Ufficio Entrate di Pescara o l'ENEA. Poi devi pagare l'Amministratore e le Assemblee (ce ve vogliono almeno tre/quattro). Devi rifare la traccia gas-metano, ri-scavare e cambiare il contatore. Bonificare e mettere in sicurezza il serbatoio del gasolio. Rifare tutti i montanti del riscaldamento per innestarsi a quelli orizzontali e i pavimenti. Dove ancora ci sono vecchie stufe, meglio non parlarne. Fare le video-ispezioni. Disattivare le vecchie canne fumarie: qui si aprirebbe un capitolo a parte per le soluzioni tecnico-economiche più razionali e convenienti in caso di riutilizzo o di “messa a norma” di quelle vecchie ammalorate sperando che non siano d’amianto. La conformità degli scarichi fumari in ambienti pubblici e privati è un cancro difficile da debellare, complici manutentori disgraziati taluni dei quali perfin disattivano i sensori del blocco caldaia per non segnalarne il malfunzionamento con gravissimi rischi. Devi fornire i pannelli solari di sostegno alla caldaia. Prevedere la “linea vita” di sicurezza per chi lavora sul tetto o pagare profumatamente noli di piattaforme o ponteggi. Magari devi rifare l'orditura portante del tetto per sostenere le innovazioni e poi tegole coppi o lastre di copertura. Tralasciando pannelli, coibentazioni, dispersioni, impianto elettrico, serramenti, inverter, conformità, ecc ecc. Devi sbattere all'aria i mobili interni. Se c'è qualche “moroso” ci devi pure mettere i soldi tuoi, previa istituzione di un fondo ad hoc: quando li recuperi? Di certo ho dimenticato qualche altra spesa. Impossibile. Deve cambiare qualche cosa!

Non ho mai amato gl’incentivi volumetrici, soprattutto se generati e motivati come da quella proposta indecente e pressaposchista del Piano casa nazionale di qualche tempo fa del tutto fallito. Fosse stato orientato al criterio PEREQUATIVO CONDOMINIALE avrebbe ottenuto un successo incredibile. Incentivi e bonus che se ponderati ed equilibrati per questo fine, li accetterei volentieri, quale unica risorsa per la riconversione – anche a Cernusco - di centinaia di CONDOMINI fatiscenti e ammalorati che non assicurano una decente qualità della vita.

Un ragionamento e una possibilità anche per il Comune stesso con i suoi CONDOMINI formati da oltre 200 alloggi pubblici, sui quali mai si potrebbe intervenire radicalmente per la cronica mancanza di risorse finanziarie.

Indubbiamente Il PGT è un atto complesso: non rendiamolo complicato con le nostre incapacità o con le visioni bucoliche strumentali al ns. piccolo orticello. Non dimentichiamo mai che il PGT non è questione estetica ma ETICA. Rendiamolo sostenibile e attuabile per la gente che davvero ha bisogno e va aiutata per ridare loro dignità creando le condizioni per vivere meglio l’esistenza terrena.

___________________

(*) Il 15 febbraio 2006 sulla Piazzetta di C.Insieme ho posto in riflessione il problema DATI con “Chi ha paura di Virginia Woolf’”. Ne seguirono altri dello stesso tenore anche in vista del PGT. Da allora non solo le cose non sono cambiate ma del tutto peggiorate. Ho formalmente richiesto al Comune e a più riprese gli elaborati progettuali del PGT dimostrativi dei dati: per ora nessuna risposta. Devo dedurre: 1) il PGT non è sostenuto da DATI ne reali ne teorici: che dire di più? 2) il PGT è costruito sulla (poco evangelica) sabbia. 3) In Comune se ne fregano. 4) Chi, ADESSO, ha paura di Virginia Woolf?


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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