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NO A GUERRE DI RELIGIONE. MA LA CONVENZIONE CON
LA SCUOLA DELL’INFANZIA SUOR SORRE VA RIVISTA 


Cari genitori,
abbiamo ascoltato con interesse il vostro intervento al Consiglio comunale aperto del 10/11,
riportato anche dalla stampa locale. Le questioni che avete sollevato rappresentano un importante
terreno di confronto politico, per una migliore gestione delle risorse a livello locale, a fronte dei
pesanti tagli imposti dall’alto dal Governo nazionale.
È noto infatti che i provvedimenti Gelmini/Tremonti prevedono 8 miliardi di euro di tagli alla spesa
pubblica per l’Istruzione (L. 133/2008) e che - fra le altre piacevolezze - gli stanziamenti per il
funzionamento della scuola (materiali e attrezzature per i laboratori, cancelleria, carta per
fotocopie, spese telefoniche, invio di fax, corrispondenza, toner per le stampanti, materiale
igienico-sanitario, pulizie, ecc.) sono azzerati dal 2009.
Gli enti locali si trovano inoltre in una stretta finanziaria da parte del Governo che per il nostro
Comune si traduce sul bilancio 2011 in 2,4 milioni di euro in meno di entrate correnti, quelle cioè
che finanziano i servizi alla persona, la cultura e l’istruzione. Di questo passo i Comuni saranno
destinati ad impoverirsi sempre più, fino a trasformarsi in semplici passacarte o in inutili
“carrozzoni”. Per noi questo è inaccettabile! Il “nuovo miracolo italiano” di Pdl e Lega va
contrastato con forza, anche con un’ampia mobilitazione sociale e civile che si opponga a questo
sfacelo e proponga un’altra via d’uscita dalla crisi in atto.
In questo contesto il Comune di Cernusco sta facendo molto, andando anche oltre le proprie
competenze e sopperendo alle gravi carenze dell’intervento statale. Per fare un solo esempio,
mentre le spese per le connessioni web dovrebbero essere a carico delle Stato, il Comune paga
persino l’ADSL alle scuole cittadine, che in qualche caso hanno dovuto chiedere ai genitori di
provvedere anche alla fornitura di carta igienica.
Con queste scarse risorse ci troviamo a dover operare scelte amministrative di grande rilevanza,
che riguardano migliaia di cittadine e cittadini. Proprio qui si inserisce la questione che ha
scatenato un vero caso politico e mediatico: la vostra proposta di destinare i fondi previsti per la
scuola dell’infanzia paritaria Suor Sorre alle scuole pubbliche statali. Finora le risposte pervenute
dal mondo politico, oltre a difendere strenuamente la scelta sin qui fatta dalle Amministrazioni che
si sono succedute nel tempo, non lasciano prevedere una possibile modifica della convenzione.
Per il prossimo futuro pensiamo invece sia necessario rivedere la convenzione con la scuola S.
Sorre. Con una premessa e due soluzioni. La premessa è una verifica approfondita del reale
fabbisogno di posti nella scuola dell’infanzia, tenendo conto anche dei posti che saranno disponibili
nel nuovo polo scolastico ad est della città, per garantire a tutte le famiglie un diritto fondamentale.
Da ciò dipenderanno quindi le due soluzioni da mettere in campo, non necessariamente alternative:
la rimodulazione del finanziamento - già possibile dal prossimo anno, in base alla convenzione
rinnovata nel 2008 - e l’introduzione di ulteriori elementi di trasparenza e di pubblicità nella
gestione del contributo. Abbiamo già portato queste riflessioni in Commissione Istruzione e le
abbiamo ribadite anche in Consiglio durante la discussione del Piano per il Diritto allo Studio.
Al di là della retorica che imperversa in queste settimane sulla stampa locale, in cui tutti si
affannano a rivendicare l’importanza della S. Sorre perché insostituibile ente storico cittadino,
pensiamo si debba guardare invece alla sostanza: questa scuola paritaria ha finora svolto un
servizio di pubblica utilità in assenza di un servizio pubblico. Una sorta di valvola di sfogo (per il
Comune) o di strada obbligata (per i genitori), più che una vera e propria scelta libera e
consapevole; non va infatti dimenticato che stiamo parlando di un istituto con un preciso impianto
valoriale e culturale, che non può sostituire la scuola pubblica statale, aperta a tutti, laica e
fondata sui soli principi sanciti dalla Costituzione repubblicana.
Rifondazione Comunista ha sostenuto e sosterrà sempre il primato che proprio la Carta
costituzionale riserva alla scuola pubblica statale, rispettando la libera scelta dei cittadini di optare
per altre istituzioni scolastiche, ma senza oneri per lo Stato. In linea con questo principio abbiamo
operato, ad esempio, affinché si trovasse una soluzione per riacquisire ad un utilizzo pubblico i
locali attualmente in uso alla cooperativa Aurora-Bachelet. L’Amministrazione ha svolto un
importante ruolo di mediazione positiva tra le parti (scuola e proprietà dell’area), col risultato che
in via Mosè Bianchi e in via Don Milani torneranno a disposizione della scuola statale 19 aule,
senza oneri per il Comune. Un grande risultato ottenuto non arroccandosi su legittime posizioni
ideologiche o politiche differenti, ma ponendo al centro le prerogative e i diritti di ognuna delle
parti in causa.
Questa è infatti uno dei principali tratti distintivi che ha caratterizzato tutta l’esperienza politica
della coalizione di centrosinistra che amministra Cernusco dal 2007: la valorizzazione delle
differenze e il rispetto della libertà di ognuno, in un quadro di regole condivise da tutti, nessuno
escluso. Con questo spirito crediamo di aver aperto una nuova stagione della vita politica, con
risultati sotto gli occhi di tutti: politiche sociali all’avanguardia, un PGT all’insegna del rispetto
dell’ambiente e del diritto alla casa, nuove forme di partecipazione e un rinnovato dialogo con la
società civile ed il ricco mondo associativo cittadino.
Tra i punti ancora in sospeso c’è sicuramente la realizzazione del nuovo polo scolastico ad est della
città. Nonostante i ritardi accumulati, dovuti principalmente alla disponibilità dell’area su cui dovrà
sorgere, la scuola si farà. Un progetto irrinunciabile per la nostra forza politica e per l’intera
maggioranza di cui facciamo parte, per cui sono già state definite anche le fonti di finanziamento.
La politica scolastica dell’Amministrazione e la sua rispondenza all’interesse pubblico si valuta nel
complesso, non da un singolo atto amministrativo. Siamo disponibili a discuterne e ad approfondire
la questione, senza però innescare guerre fra utenti dello stesso sistema scolastico pubblico che
include tanto la scuola statale che la paritaria. Il punto fermo è che in un momento difficile come
l’attuale per le finanze comunali non devono esistere zone franche né privilegi difficilmente
comprensibili.

Cordiali saluti.

Luca Forlani
Ermes Severgnini
PRC-SE Cernusco s/N
 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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