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 Considerazioni sulla scuola

 

Premesso che non mi è piaciuto l’atteggiamento del presidente del consiglio che mi ha interrotto durante il mio intervento con la scusa di aver superato il tempo massimo a mia disposizione e obbligandomi di fatto a non concludere il mio pensiero. Dopo aver ascoltato con attenzione per oltre due ore gli interventi di dirigenti, cittadini, sindaco, assessore (alcuni interventi anche molto lunghi durati più di 15 minuti) mi aspettavo un po' più di flessibilità e rispetto da parte del presidente, sopratutto nei confronti di un rappresentante dell'istituzione cittadina quale sono. Già altri consiglieri della maggioranza avevano sforato i minuti a loro disposizione senza però essere stati ammutoliti. Spero la prossima volta di poter ricevere maggior rispetto del ruolo che rappresento.

Fatta questa premessa vorrei tornare su alcuni punti toccati in consiglio. In merito ad alcune lamentele per il contributo di circa € 300.000 all'anno alla scuola materna paritaria di via marcelline vorrei precisare che le scuole paritarie come quelle statali offrono un servizio pubblico. Infatti si chiamano scuole pubbliche non statali. Purtroppo oggi la parità però viene riconosciuta solo a livello giuridico ma non economico. Il pdl a questo proposito si è sempre battutto per colmare questo gap. Sono dunque ben accetti contributi che siano a sostegno di queste strutture che ricordiamoci permettono di far risparmiare parecchie risorse pubbliche. Basti pensare che uno studente di una scuola pubblica non statale costa ai cittadini in media 500 euro l’anno con i contributi, mentre per lo stesso studente che frequenta una scuola statale il costo per la collettività sale a 6.000 euro l’anno. Il suggerimento che mi sento di dare all'amministrazione è quello di continuare a sostenere queste realtà magari adottando soluzioni che possano garantire maggior tracciabilità di dove e come vengono impiegate le risorse. Abbiamo davanti l'esempio della regione Lombardia con la dote scuola che viene erogata alle strutture in base al numero di iscritti; non sarebbe male quindi pensare a una sorta di buono scuola comunale da erogare per le sole famiglie cernuschesi che rispondono a determinati criteri. In questo modo si garantirebbe un sostegno alle strutture paritarie rilanciando però anche la libertà di scelta delle famiglie, in particolare quelle con maggior difficoltà economiche che comunque desiderano mandare i figli in queste strutture.

Invece per quanto riguarda la questione tagli, la mia opinione è che oggi la situazione di crisi deve essere un'occasione per poter iniziare quel processo di  razionalizzazione della scuola italiana oggi molto dispendiosa, inefficiente e inefficace. Il governo centrale manovra un macchina elefantiaca come la scuola costituita da piu di 1.000.000 di dipendenti che però raggiunge risultati molto bassi. Gli studenti italiani passano più tempo dei coetanei stranieri nelle aule scolastiche ma nei test internazionali finiscono sempre agli ultimi posti (fonte OCSE). Anche la spesa per lo studente è tra le più elevate, soprattutto a causa del rapporto tra insegnati  ed alunni, che in italia è 11 studenti per insegnante contro una media OCSE di 16. Dunque le priorità oggi della scuola non possono più essere la garanzia dei posti di lavoro degli insegnanti, le lavagne luminose o gli arredi delle scuole. Secondo me le priorità della scuola italiana sono altre e prima di tutto “il come si fa scuola" (il rinnovamento dei percorsi didattici, la formazione dei docenti, la valutazione esterna delle scuole, l'autonomia degli istituti, l’abolizione legale del titolo di studio ecc.)

Concludendo, quanto accaduto durante il consiglio comunale aperto dedicato al futuro della scuola a Cernusco ha messo in evidenza l’atteggiamento irresponsabile e poco coraggioso che caratterizza spesso questa amministrazione. Il consiglio comunale indetto con il preciso scopo di accusare il governo nazionale dei tagli imposti alla scuola si è trasformato in un vero e proprio autogol portando effetti indesiderati e inaspettati a questa amministrazione che di fatto si voleva spogliare di ogni responsabilità per eventuali sacrifici chiesti alle scuole di Cernusco. Ai cittadini non interessa chi taglia e perchè. Ai cittadini interessa che i problemi vengano affrontati e risolti. Sul territorio ci sono le amministrazioni comunali e i cittadini pretendono giustamente che i loro rappresentanti sappiano governare le situazioni, belle e brutte che siano, rispondendo al meglio alle loro esigenze. Se ci sono delle difficoltà economiche questa giunta ne deve prendere atto, sforzarsi di trovare altre soluzioni e assumersi le responsabilità delle scelte adottate. E' proprio in queste circostanze che emergono le capacità e le qualità politiche di chi governa che deve dimostrare innanzitutto di saper governare mettendo in campo tutti gli strumenti a sua disposizione per risolvere i problemi evitando di scaricare la colpa sempre sugli altri. Se questa amministrazione continuerà a lamentarsi faziosamente di ogni provvedimento adottato dal governo senza tentare strade diverse dalla polemica, i cittadini ne prenderanno atto e giudicheranno di conseguenza. L’auspicio è però che ci possa essere un cambio di rotta e che finalmente anche questa amministrazione possa essere più propositiva e meno ideologica nell’affrontare i problemi, cercando alternative valide agli ostacoli che si trovano davanti. Dunque se il governo, per ragioni legate alla crisi economica che stiamo attraversando, ad esempio non può garantire abbastanza risorse per imbiancare le aule scolastiche ci aspettiamo che l’amministrazione si impegni a trovarle o per lo meno ci tenti evitando inutili scuse.

Fabrizio De Luigi
Consigliere Comunale PDL


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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