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Domande su alcune scelte ambigue riguardante la Cernusco Verde.  


Il decreto legge 78/2010 (art.14 punto 32) impone ai comuni come il nostro di rivedere il numero delle Società in partecipazione, concedendo ai comuni aventi tra i 30.000 e 50.000 abitanti la possibilità di possederne una sola.
Il decreto di riflesso sollecita alcune valutazioni in merito al futuro delle nostre due società, Cernusco Verde e Farma.Cer.

Al vertice di maggioranza del settembre 2009 avevo già posto, unico e inascoltato, il tema della privatizzazione delle Partecipate, che ho sempre considerato, essere un luogo di “occupazione” del pubblico da parte della politica, dove le stesse non svolgano un servizio necessario che nessun privato intenda svolgere.

Purtroppo esse sono proliferate anche in situazioni in cui non vi sia stata questa reale esigenza arrivando a minare il libero mercato, per divenire corsie privilegiate per le lottizzazioni dei partiti.

Le controverse decisioni del Sindaco Comincini, in riferimento alla scelta di alcuni componenti dei rispettivi cda mantengono viva la domanda se le stesse possano essere state usate come premio per i partiti o per persone vicine allo stesso, scavalcando la buona norma per cui a gestire le Partecipate occorrano requisiti di competenza e non di appartenenza, evitando possibili conflitti di interesse.

Abbiamo già rilevato il conflitto d’interessi riguardante la Farma.Cer, e su di esso torneremo ancora in maniera approfondita per giustificare il ricorso alla Corte dei Conti.
Ora ci soffermiamo a rilevare due anomalie presenti nella Cernusco Verde che meritano di essere portate all’attenzione dei cittadini e dei consiglieri comunali.

Nel cda della Cernusco Verde siede come vice-presidente Mario Bassi, segretario politico di Vivere Cernusco, formazione presente in maggioranza.
Non entro nei meriti della persona, che personalmente stimo, ma del ruolo politico che lo stesso esercita.

Ritengo che la presenza di un segretario politico all’interno del cda di una partecipata, circostanza già capitata con Guido Fasolini segretario dell’Udc, nominato presidente della Cè Gas dal precedente Sindaco Cassamagnaghi, segnali un’inopportuna invasione di campo dei partiti all’interno delle Società Partecipate.

Da qui il mio invito affinché Mario Bassi si dimetta da membro del cda della Cernusco Verde per ristabilire quei giusti confini tra i partiti e la cosa pubblica.

Al di là dalle possibili lottizzazioni è indubbio un dato positivo delle Società Partecipate, ossia la creazione di posti di lavoro, che rimarrebbero offerti anche se Farma.Cer e Cernusco Verde, dovessero divenire aziende private.

Detto ciò, ci sembra alquanto stonato e inopportuno che nel ruolo di Direttore Generale della società Cernusco Verde sia stato chiamato nel 2009, dal Presidente Elitropi, in quota PD, dal Sindaco Comincini e dal precedente Assessore alle Partecipate Della Cagnoletta, ora portavoce del Partito Democratico, Paolo Frigeri, ex dirigente in pensione.

Anche qui, senza entrare nei meriti della persona, ci chiediamo come sia possibile che in piena crisi occupazionale non si sia trovato un dirigente all’altezza in piena età lavorativa.

Sappiamo tutti come la crisi non risparmi nemmeno i dirigenti, e un ex dirigente in pensione di tutto ha bisogno fuorché di lavorare.

Spero e sollecito gli Amministratori affinché sia inserita quanto prima nel ruolo di Direttore Generale una persona capace, competente e in età lavorativa.

In tutti i casi sarebbe interessante conoscere le motivazioni di tale scelta dalla voce del Presidente della Partecipata e dal Sindaco e, perché no, anche dal portavoce del PD.

Ci chiediamo anche, cosa ne pensi il neo Assessore alle Partecipate Emanuele Vendramini.

Siamo fiduciosi che grazie al ruolo professionale che esercita, possa dare al tema un importante contributo nel chiarire e giudicare i fatti riportati.

Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente.


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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