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Ma questo PGT è davvero così sexy? 


Voglio ringraziare l'amico Giordano Marchetti per l'appassionato lavoro relativo al suo PGT.
Comunque la si pensi (e io non la penso come lui su molte questioni urbanistiche ), costruire un PGT (come un PRG) è lavoro faticoso e impegnativo e il solo sforzo merita rispetto.

Per cui innanzitutto bravo Giordano e complimenti per l'impegno profuso per la città.
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Nella presentazione del piano credo che alcuni dati di confronto col passato ( troppo urlati e non meditati), siano palesemente sbagliati o fuorvianti .
Come ha sottolineato l'amico Sergio Pozzi nell'articolo “A tutto tondo”, qualcosa non quadra mentre un gregge di pecore bela felice nutrendosi di cifre avvelenate.
Basare la bontà di un lavoro su un confronto metodologicamente errato inficia tutto il lavoro svolto oltre a evidenziare di avere in carniere ben poche novità.

Se infatti si confrontano quantità non omogenee, vecchie zonizzazioni comprendenti le aree in cessione con le sole nuove aree edificabili, periodi non coerenti con gli strumenti urbanistici , se si confondono insomma le pere con le mele (il tutto per far apparire splendido il proprio operato) succede che tutto il lavoro diventi censurabile e assai poco credibile.

Ma non è sul gioco dei numeri che oggi mi voglio confrontare, o meglio, dopo aver saputo che il PGT presentato è stato “ritoccato” nei suoi elaborati (una dozzina di volte negli ultimi due mesi) per errori di calcolo vari, vorrei lasciare decantare i numeri per un futuro, più ampio e preciso confronto, fermo restando che il PGT è a oggi solo adottato ed è quindi tutt'altro che definitivo.
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Ora vorrei essere politicamente chiaro : la mia diversità da Marchetti non si estrinseca nell'essere o meno favorevole sugli slogan di fondo del PGT che penso siano, in senso allargato, condivisibili da tutti.
Tanto più che il 90 % degli obiettivi “politici” del PGT erano già presenti in precedenti PRG e non sono altro che la conferma di 60 anni di buongoverno cernuschese cui i “ verdi nostrani” tentano solo oggi di metter cappello (dopo 60 anni di critiche ipocrite...).
Dichiarare che si è per il verde a nord della città, per il parco del Naviglio, per il recupero del centro storico è sicuramente uno slogan dal grande appeal .
Lo è stato per 60 anni, ma detto da qualcuno evidentemente sembra un mantra ancor più vincente .

Ma sentir dire oggi , anche in consiglio e da amministratori comunali che l'obiettivo culturale di riferimento è la crescita 0 delle abitazioni, mi lascia davvero stupefatto.

Finiti gli slogan anche l'attuale maggioranza credo debba finalmente iniziare a riflettere con il cervello acceso e la calcolatrice in mano.
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Abbiamo idea cosa nel medio e nel lungo termine cosa potrà lasciare alla città un PGT impostato con la crescita 0?
Siamo certi che le visioni pubbliche (leggi opere e servizi per i cittadini) oggi solo descritte potranno tramutarsi in realtà con questo PGT?
Siamo poi certi che sia proprio tutto così verde quello che oggi ci viene raccontato?
Siamo certi che costruire case che prevalentemente pagano oneri limitatissimi alle casse della collettività (convenzionata per NON cernuschesi e sovvenzionata idem) sia una misura alla lunga vincente per la città?
Siamo certi che questo PGT non sia uno strumento che manderà in forte crisi economica l'amministrazione comunale in pochi anni?
Siamo certi che l'economia della nostra città e nella fattispecie il bilancio comunale che supporta i servizi dei cittadini sia stato adeguatamente preso in considerazione da chi ha elaborato il PGT?

Per provare a rispondere a queste domande senza usare slogan, vorrei fare un paio di riflessioni.


ASPETTO CULTURALE: ma una crescita equilibrata è davvero il male assoluto?

Provo ad invertire un mantra culturale (CASE ? NO GRAZIE!) che non può essere l'unico paradigma per la gestione di una città e neppure il limitato pensiero di qualche novello Amish della Martesana..

Per farmi meglio capire da tutti e per non scendere nel tecnicismo più crudo, parto da un episodio tanto banale quanto personale che penso sia identico nei significati a quello che è capitato a molti.
Da sempre abito in via Corridoni e mio padre fu uno dei primi a costruire in quella via che nel 1966 non era neppure asfaltata. A destra e a sinistra della nostra casa c'erano solo prati dove io correvo, giocavo a pallone, addirittura andavo a funghi.
La nostra costruzione ovviamente tolse la prima fila verso il verde a chi in via Da Vinci è venuto a Cernusco prima di noi e così, dopo una ventina d'anni, capitò a noi di dover capitolare : 40-50 palazzoni di 8-9 piani (non proprio due casette...) vennero eretti in pochissimi mesi a pochi metri da noi e addio prati.
Eravamo ormai inglobati in una città!

In quelle case alzatesi altissime e in un battibaleno sono nate e cresciute moltissime persone (tra cui moltissimi paladini che oggi si strappano le vesti a favore della crescita 0......come se le loro case fossero di cartapesta), molti amici, che hanno portato ricchezza economica umana e culturale, sviluppo, lavoro ed equilibrio alla nostra città e oggi posso dire che l'addio a quei prati (che all'inizio sembravano insostituibili) non mi rammarica affatto né come persona né come politico.

Negli anni successivi la mia famiglia ha più volte modificato la propria casa “primitiva” facendola crescere secondo le potenzialità edificatorie vigenti e contribuendo come molti (pagando a più riprese oneri di ristrutturazione\costruzione) alla crescita economica della città e riunificando via via sotto un unico tetto molti dei propri membri con evidenti vantaggi sociali.

Oggi vivo in un quartiere ben servito, inserito in una città moderna e credo di non sbagliarmi nel pensare che anche gran parte dei cernuschesi non abbiano più il desiderio di di vivere in cascina.

Tutto questo per dire che nella mia esperienza, come credo in quella della maggior parte dei cernuschesi, vi è stato nel quartiere di residenza un mix di nuova edificazione e di modellazione e miglioramento progressivo dell'esistente già costruito, mix che ha prodotto complessivamente un risultato gradevole, garantendo case, ricchezza e servizi di crescente qualità .

E così succede a Cernusco da 60 anni.

Certo è ovvio poi che l'occupazione del suolo non può crescere all'infinito, ma mi sembra che Cernusco, da sempre ben amministrata, possa (e non da oggi e sicuramente non grazie ai tre anni di amministrazione Comincini) godere, per esempio, di una quantità di verde agricolo, a standard e di proprietà pubblica che è tra i più alti pro capite in provincia di Milano.

Se poi si guardano i dati degli abitanti e dei metri cubi sviluppati dai vari PRG nel tempo (dagli anni 60 ad oggi) ci accorgiamo che la crescita è via via diminuita nel tempo, segnale che la città, in 60 anni di decisioni politiche complessive, ha saputo auto regolamentarsi con equilibrio, senza forzature e assolutismi stupidi.

Due dati finali per riflettere : nel 1994 la popolazione Cernuschese era di ben oltre 27000 abitanti, 16 anni dopo vi è stata una crescita di neppure 3000 unità (neppure 200 unita\anno!!!)

E' stata questa la crescita vertiginosa e insostenibile che oggi si sbandiera?

Alla presentazione del PRG nel 2001 i volantini di alcune forze politiche (oggi in maggioranza) raccontavano alla gente che con il nuovo PRG, nel 2010 Cernusco sarebbe cresciuta a 37000\38000 abitanti. Un errore di calcolo rivelatosi, nei fatti, molto più che macroscopico.

Poca dimestichezza con la calcolatrice o con l'urbanistica?
Un vizietto “truffaldin-culturale” ripetuto nei conteggi anche oggi?
Credo di si, visto che gli autori dei vecchi conteggi sono gli stessi oggi al governo della città


MOTIVO ECONOMICO : ma un comune italiano può oggi vivere senza “cemento”?

Nei tre anni di gestione Comincini l'Amministrazione Comunale ha introitato a consuntivo (per “colpa” di quel cattivone di un PRG ereditato ! ) quali proventi per concessioni edilizie le seguenti partite:

2007 : 5.546.233,38 euro
2008 : 4.780.899,28 euro
2009 : 3.091.030,49 euro

(nel bilancio preventivo del 2009 le cifre addirittura raddoppiano....segno che l'amministrazione attuale ha davvero molto bisogno....del cemento)

Questi dati, sempre nascosti dai cantori del verde, credo debbano essere presi in esame molto seriamente dai cittadini.
Infatti possiamo dire con certezza assoluta che questi introiti hanno salvato il bilancio comunale di questi anni (insieme agli introiti delle sanzioni con le telecamere in ZTL volute dai Federalisti\Mandelli...) .

Bilancio che altrimenti avrebbe dovuto subire riduzioni “cosmiche”.

Queste belle cifrette garantiscono a Comincini il primato di sindaco più ricco e che ha incassato e speso più oneri nella storia cernuschese (spesi a volte molto male peraltro...)

Cifrette che, sembra evidente dopo le prime dichiarazioni di crescita 0, non potranno essere confermate con il nuovo PGT a regime (che a parole sembra disincentivare pesantemente l'edilizia libera e persino le ristrutturazioni \sopralzi delle villette varie, mentre aumenta a dismisura convenzionata e sovvenzionata che non producono oneri concessori per la comunità (e che devono essere quindi strettamente commisurate ai soli bisogni dei cernuschesi ,vedi esempio positivo di costantes, = 30 alloggi\anno)

Bene, vi è da dire che la maggioranza tiene ben nascosto che i soldini incassati grazie al vituperato PRG approvato nel 2002, nella gestione Comincini contribuiscono per circa 1.600.000 euro anno a finanziare addirittura le spese correnti (cosa mai successa nelle mie gestioni!) .

In pratica , oggi, il cemento paga i tanti servizi che ogni giorno il cittadino usa: asili, mense scolastiche, manutenzione parchi, trasporto pubblico, contributi per scuole cultura e servizi sociali.

Calcolatrice alla mano, ad oggi Comincini ha speso 10 miliardi delle vecchie lire “prodotti dal cemento” per contribuire a pagare le spese correnti: stipendi, servizi sociali, servizi alla persona, operette e cazzillaccheri , uffici stampa, trasporti , mense.
Tutti servizi che senza “cemento” l'attuale sindaco non avrebbe potuto e non potrebbe garantire.
Ne ha poi spesi 20 per opere pubbliche asfaltando strade e abbellendo rotonde con civettuole fontanelle e rocce granitiche.

Con queste cifre (che sono UFFICIALI e non frutto di fantasiose elaborazioni) verrebbe dunque da reclamare coerenza politica.

Verrebbe da chiedere a Comincini & Co. perlomeno di non sputare nel PRG da cui pesantemente hanno attinto, ma di iniziare a riflettere da uomini delle istituzioni con responsabilità di governo .

Ma la coerenza e la responsabilità sono per qualcuno merce rara, per cui ci accontentiamo di chiedere agli amministratori attuali come intendano finanziare in futuro le spese correnti e le tante opere (per ora solo previste sulla carta).

Immaginiamo infatti un bilancio nel 2013, con Comincini ancora sindaco (?) con il nuovo PGT a regime, che a detta dei cantori del PGT porterà nella cassa comunale molto meno della metà dei soldi ad oggi incassati .

Può il sindaco pro tempore raccontarci, senza voli pindarici e discorsi lievi, quali servizi ai cittadini taglierà e quali opere non realizzerà per i cittadini ?
O di converso può dirci quali tasse aumenterà per finanziare tali servizi ?
O a scelta quante fasce tricolori andrà a restituire al prefetto?
O sta forse aspettando Calderoli che gli garantirà ossigeno (?) con la cessione delle sponde del Naviglio (federalismo demaniale..)

Insomma nell'impoverire alla base la città di servizi e opere pubbliche, siamo così certi di aver fatto un buon servizio alla città, ai cittadini e ai loro patrimoni?

Io credo di no.

Occorrerebbe misura in tutto e ho paura che nel volere ideologicamente troppo, questo Pgt possa rivelarsi un boomerang carico solo di bei pensieri e slogan di presentazione fascinosi, senza tener conto del fondamentale rapporto di equilibrio che deve esistere tra urbanistica e bilancio comunale.

O forse le urla di presentazione sono solo slogan recitati a memoria mentre il cemento è stato solo abilmente camuffato come si nascondono le vergogne?

Finita la fase urlata e dopo una seria analisi delle carte, sono certo che certi raffronti con il passato e certi “risparmi “ di territorio tanto urlati quanto fasulli, saranno pesantemente ridimensionati mentre emergerà forte la volontà di questa maggioranza di rendere questa città sempre più povera.



Cordialmente

Paolo Frigerio
Federalisti Cernuschesi
 

PS: omaggio Sergio Pozzi per non avermi annoverato nella lista dei distruttori del passato urbanistico della nostra città .
Io ho sempre pubblicamente ringraziato chi mi ha preceduto per il proprio lavoro: pur non condividendo alcune scelte non ho mai tentato di distorcere le decisioni dei predecessori, considerandole un'eredità importante su cui lavorare e non un piatto in cui sputare.
Ho sempre creduto che un buon sindaco debba rivolgere lo sguardo al futuro facendo tesoro delle esperienze del passato.
Sui miei predecessori e sulle loro politiche urbanistiche posso ancora oggi solo dire che nel complesso le loro decisioni sono risultate valide e sempre utili alla crescita della nostra comunità.
 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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