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Fatemi capire


Sembra evidente che il periodo che viviamo sia caratterizzato da forti turbolenze: economiche, sociali, politiche.
Sembra evidente che i Paesi industrializzati stiano intervenendo per consolidare le basi delle proprie economie (al fine di evitare che situazioni greche si possano diffondere);
Ci si immagina quindi che anche il nostro Paese avvierà interventi strutturali di lungo periodo che definiscano una chiara vision ed esplicitino delle politiche di sviluppo sostenibile coerenti.

Dopo di che, invece, si sente parlare di: riduzione delle finestre per la pensione, tagli alle infrastrutture, dilazione nel pagamento del tfr ai lavoratori, tagli alla scuola.
Non si capisce dove siano le priorità, la strategia, la vision…..

Provo a mettere in file alcune idee di una possibile agenda di sviluppo:

1 – lotta senza quartiere all’evasione delle tasse;
2 – politiche di sviluppo della ricerca e dell’innovazione (ivi compresa fuga dei cervelli);
3 – identificazione di linee di sviluppo legate al potenziale competitivo del Paese (quella che gli inglesi chiamano value proposition), cioè puntare sulle risorse che l’Italia ha già e farle diventare un proprio vantaggio competitivo (flessibilità delle piccole e medie imprese, il risparmio delle famiglie, la cultura, la natura).
4 – abolizione del valore legale del titolo di studio, oramai tutti sanno che le Università non sono tutte uguali (basta baronie e nepotismi nelle università ad esempio), è giusto che chi frequenta le università migliori si veda riconosciuto il valore aggiunto del proprio titolo… troppe università sono in realtà del licei a basso valore aggiunto ……

La sensazione che si ha è quella di un Paese che al massimo guarda dove mette i piedi quando invece dovrebbe alzare la testa e vedere l’orizzonte…….
Manca una strategia di sviluppo locale, manca un sistema di relazione tra le imprese e le università per formare i manager del futuro, mancano manager pubblici che sappiano passare da un logica del “non è previsto non si può fare” al “non è vietato quindi si può fare…”

Emanuele Vendramini

 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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