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CATERPILLAR SCHIACCIA RAPISARDA.
LA CRISI NON DEVONO PAGARLA I LAVORATORI! 


Venerdì 2 ottobre, senza alcun preavviso, la multinazionale Caterpillar ha chiuso lostabilimento Rapisarda di Cernusco sul Naviglio, lasciando a casa tutti i 128 dipendenti.
Dopo aver liquidato il sito di Anagni (Frosinone) e licenziato i 49 dipendenti, Caterpillarha deciso di procedere come uno schiacciasassi nell’operazione di ristrutturazione annunciata lo scorso gennaio dall’Amministratore Delegato, James Owens: un taglio di 18 mila posti di lavoro su un totale di 120 mila dipendenti in tutto il mondo!
Crisi economica o scelta industriale? Intreccio perverso di entrambe le cause, scaricato sui lavoratori e le loro famiglie.
Di fronte ad una situazione nazionale che sta naufragando sotto tutti i punti di vista – economico, sociale, civile - gravi sono le responsabilità del Governo Berlusconi/Lega che non è in grado di apportare un serio piano anticrisi e invece sceglie di foraggiare le banche e garantire il rientro in Italia di capitali di dubbia provenienza.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: ogni giorno si allunga l’elenco delle aziende in crisi, ogni settimana cresce la lista delle proteste dei lavoratori lasciati per strada.
Non è accettabile che i costi della crisi vengano pagati soltanto dai lavoratori!
Non è accettabile che l’unica risposta alla crisi sia la chiusura di siti produttivi in grado di funzionare!
In questo momento è necessario salvare le attività produttive in difficoltà, anche attraverso un intervento consistente delle istituzioni (Governo e Regione in primo luogo), affinché le aziende siano in grado di riprendere la produzione non appena superata la crisi.
Approfittare dell’attuale situazione per operare ristrutturazioni che hanno come solo obiettivo il taglio di personale, è un atto criminale, a cui le istituzioni non possono stare ad assistere senza proporre soluzioni alternative. Il caso INNSE insegna! Esiste un’altra via d’uscita dalla crisi senza far pagare il conto alle lavoratrici e ai lavoratori.
Rifondazione Comunista esprime piena solidarietà e appoggio alle lavoratrici e ai lavoratori licenziati che oggi sono in lotta per il rispetto dei loro diritti e per la difesa del lavoro!
Chiediamo all’Amministrazione Comunale di Cernusco s/N di proseguire il lavoro sin qui compiuto per garantire il reale coinvolgimento di tutti i soggetti in campo e arrivare a una soluzione positiva della vicenda.

Il Circolo PRC Cernusco s/N
 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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