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I ROM NON SONO I GIPSY KINGS

 

Spiacevole questa mattina di lettura di giornali che portano brutte notizie: Penati ha perso e perdere non è mai bello. Tuttavia perdere può essere utile, a patto che si abbia sia l’umiltà di imparare dai propri errori che l’intelligenza di valorizzare i propri meriti. Che stanno anche nei perdenti, quando sono onesti e ce l’hanno messa tutta.

E questo è sicuramente il caso di Penati. Un candidato onesto, nel senso più comune del termine: sincero, schietto, coraggioso, soprattutto quando ha deciso di confrontarsi apertamente sul terreno della demagogia leghista con proposte concrete che non nascondessero i problemi sotto il tappeto, come troppa pseudo elite culturale nel partito democratico si è abituata a fare, con spregevole snobismo.

Illuminante è stata un’intervista di un anno fa, quando Penati diceva che “i Rom non sono i Gipsy Kings”, invocando di smetterla con un falso buonismo.

Gliene hanno detto di tutti colori: che insegue la destra sul suo terreno, che ha interpretato troppo personalisticamente la politica, che ha fatto la brutta copia dell’originale.

E’ stato l’unico a tentare di dare risposte, che non fossero qualche festa di piazza “volemose tutti bene” e  “sono solo xenofobi”. Le ha date dando una mano ai Comuni, rossi bianchi e neri, perché ha capito che sono loro che stanno pagando il marciume di un Governo che con la maggioranza attuale potrebbe riformare l’Italia da capo a piedi, come chiedono tutti coloro che guadano al futuro invece che allo strettissimo presente, e che invece è clamorosamente fermo. Altro che federalismo e concretezza: a Varese il Sindaco leghista ha deciso di non rispettare il Patto di stabilità, in aperto contrasto con il suo Governo, dobbiamo arrivare a tanto anche noi ?

Penati è stato l’unico a provarci davvero, cioè a non accontentarsi di una sconfitta onorevole, a tenere vivo l’interesse dell’opinione pubblica metropolitana. Non è una questione di centro, di destra, o di altro, è la capacità di stare agganciati alla quotidiana esperienza dell’elettorato: che viaggia su mezzi pubblici allucinanti, che è perennemente in coda, che combatte con la maleducazione e l’arroganza dell’ignoranza del senso civico, che non vuole rimanere solo, che non arriva a fine mese per davvero, che cerca chi lo capisca, che porti soluzioni, non chi lo istruisca sulla “retta via del buonismo”.

I Rom non sono i Gipsy Kings. L’insicurezza percepita è più importante della realtà, qualunque essa sia. Chi fa politica non si può permettere distinzioni sottili. Va assecondata la soluzione ragionevole non l’accusa di “mal percepire”. Va esclusa la proposta irragionevole, cioè quella che non porta nessun risultato duraturo con spreco di denaro pubblico. Le ronde sono una cazzata, il finanziamento dell’associazione City Angels no. Va bloccata l’emorragia della demagogia che soffia sui sentimenti della gente, non i sentimenti della gente.

Ecco perché ora il compito che ci aspetta è quello di tenere ferma la barra e continuare, anche a Cernusco, su tutti i fronti. Per non subire lo snobismo degli onorevoli perdenti, di qualunque coloro siano:rossi, verdi o altro. Per restare agganciati alla gente e proporre soluzioni ragionevoli.

  Paolo Della Cagnoletta

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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