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BREVE NOTA SUL “CASO BARAONDA”
PER UNA CORRETTA INFORMAZIONE, CONTRO MISTIFICAZIONI E MENZOGNE
 


Per una corretta informazione, riportiamo il testo integrale dell'articolo apparso sul periodico del Circolo PRC di Cernusco s/N, citato da Roberta Malavasi (www.cernuscoinsieme.it, 11 marzo 2009) e dal Consigliere Cassamagnaghi (Gazzetta della Martesana del 23 marzo 2009 e Consiglio Comunale del 24 marzo 2009).

“Succede a pochi chilometri da noi. A Segrate, un’amministrazione di centrodestra (!) ha costruito un immobile del valore di 600 mila euro, che permetterà di dare continuità alle iniziative sociali, culturali e politiche del centro sociale Baraonda. L’edificazione del nuovo centro è il riconoscimento pubblico del lavoro sociale e culturale svolto dal Baraonda in quattordici anni di attività, ed è stato offerto dal Comune in cambio della restituzione della sede originaria del centro, che verrà utilizzata per altri fini. La neo-costituita associazione Baraonda coordinerà la programmazione del centro in collaborazione con altre realtà di matrice sociale come Arci Malabrocca, il G.A.S. (gruppo d’acquisto solidale), Segrate ciclabile e ApeS (associazione pace e scoutismo)”.

Il pezzo si inserisce nel più ampio contesto di una riflessione sugli spazi di pubblica utilità - come la vecchia Filanda - e sulla necessità di compiere scelte condivise all’interno di una visione complessiva della pianificazione territoriale. È nota infatti la posizione di Rifondazione Comunista in merito alla richiesta di referendum che viene da più parti: non è possibile decidere le sorti di una singola struttura senza un quadro d’insieme della città che verrà.
Così come non si può pretendere di diventare da un giorno all’altro paladini della partecipazione e delle migliori politiche sociali e culturali, quando per anni sono state praticate strade ben diverse: dall’accentramento di tutte le decisioni nella “stanza dei bottoni”, privilegiando la contrattazione tra amministratori e soggetti privati piuttosto che il confronto pubblico, fino alla riduzione delle politiche giovanili e culturali a singoli servizi (per es.: CAG e Biblioteca), senza valorizzare adeguatamente le tante risorse presenti sul territorio.
Il caso di Segrate ci è sembrato un esempio in controtendenza rispetto ad altri contesti, in grado di descrivere la possibilità di innescare percorsi culturali virtuosi e liberi da pregiudizi, facendo incontrare su un terreno comune sensibilità differenti. Il merito di tutto questo va attribuito, da una parte, all’impegno e all’ostinazione di tante persone che hanno creduto nell’importanza di spazi in cui far vivere e crescere forme di cultura alternativa e momenti di socialità liberi dalla mercificazione; dall’altra, all’Amministrazione comunale (di centrodestra, non di pericolosi “estremisti” di sinistra…) in grado di ascoltare questa richiesta, mettendo in campo cospicue risorse.
È quindi evidente che siamo di fronte all’ennesimo tentativo, peraltro impacciato, di delegittimare le posizioni di Rifondazione Comunista attraverso le armi della mistificazione e della menzogna. Le ragioni politiche non le sappiamo e non ci interessa conoscerle. Sappiamo invece da dove questo tentativo proviene: da una variegata compagine che ha visto il proprio operato sonoramente bocciato dagli elettori, che non ha ancora digerito la sconfitta elettorale e che nasconde il vuoto siderale della propria proposta politica dietro l’improbabile ruolo di baluardo del bel tempo che fu.

P.S: il breve articolo non è stato scritto dall’Assessore alle Politiche Sociali.
P.P.S: la delega alle Politiche Giovanili non è in carico all’Assessore alle Politiche Sociali.

Luca Forlani Segretario PRC-SE Cernusco s/N
Ermes Severgnini Capogruppo PRC-SE Cernusco s/N

 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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