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 VIVERE e IL PROFESSORE

 

Biblioteca alla Filanda ? In esclusiva  il documento della commissione biblioteca che boccia senza appello  l’idea di chi  si ostina a voler spostare la biblioteca in Filanda

Per supportare la creazione della Filanda  dei Bambini continua con successo la raccolta firme  di UDC e Federalisti.

A furor di popolo saremo in piazza e on line  anche per tutto  il mese di aprile per raccogliere le vostre firme.

Registriamo  inoltre ai nostri banchetti una furiosa  presa di posizione dei cittadini CONTRO  lo spostamento della Biblioteca in Filanda così come ventilato da alcune forze politiche.

Comincini ai giornali intanto dice di voler dialogare ma  ad oggi TUTTO TACE.

Noi, sempliciotti di paese,  in attesa di visionare le mirabolanti proposte  di Comincini (elaborate a caro prezzo da un architetto del suo stesso partito), vi facciamo conoscere il parere della Commissione biblioteca sul ventilato spostamento della stessa nella Filanda.

Verrebbe da dire, leggendolo, che il documento  (assolutamente scevro da ogni condizionamento politico anzi forse “frenato” nei contenuti da qualche legittima paura dei funzionari verso il potere politico)  sia  un vero atto di denuncia verso i “geni pensanti”  che nei mesi scorsi avevano richiesto a gran voce di spostare la biblioteca nella Filanda.

Spostamento che, ricordiamo,  è da sempre fortemente voluto  da una accoppiata strana (ma non troppo) che sicuramente rivedremo nei prossimi mesi dialogare amorevolmente:

  • il gotha pensante di  Vivere Cernusco   

  • Gianstefano Frigerio che oggi minaccia “opposizione durissima” a questa giunta ma che intanto ammicca su tutto…..

UDC - FEDERALISTI CERNUSCHESI

 

 

CONTRIBUTO DELLA COMMISSIONE DI GESTIONE DELLA BIBLIOTECA CIVICA
‘L. PENATI’ ALLA DISCUSSIONE SUL ‘PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO’,
 approvato nella seduta del 15 gennaio 2009

Proprio alla vigilia del decennale della sua inaugurazione, invece di essere al centro di meritati festeggiamenti per  suoi risultati e il suo riconosciuto successo, la Biblioteca di via Cavour si è trovata coinvolta, al di là della scrittura del nuovo ‘Piano di governo del territorio’, in un dibattito pubblico circa la sua dislocazione, la sua integrità funzionale, i suoi fini e la sua collocazione nella Cernusco dei prossimi anni.

Pensiamo che , come Commissione di Gestione, come organo di controllo e proposta delle attività della Biblioteca civica, sia nostro diritto e dovere entrare nel merito di questo dibattito, che finora abbiamo vissuto solo come spettatori.

Innanzitutto crediamo che , per discutere e pensare la  corretta collocazione di un servizio pubblico come la Biblioteca civica ‘Lino Penati’ all’interno della rete territoriale e per poter prevedere il suo sviluppo e integrazione con essa sia necessario prima di tutto precisare suoi scopi e fini.

Mission di una biblioteca di pubblica lettura, come storicamente evolutasi in occidente, è quella di  garantire l’informazione e l’arricchimento culturale e personale dei cittadini attraverso la scelta, l’ordinamento e la messa a disposizione per una piena fruizione, di documenti di ogni formato e genere (cartacei, multimediali ed elettronici). Il suo target è l’intera popolazione di riferimento, di ogni fascia di età, titolo di studio e professione. Il suo patrimonio dev’essere adeguato quantitativamente e qualitativamente alle varie fasce di popolazione da servire. I suoi spazi devono essere studiati per raggiungere gli scopi suddetti in modo accogliente, amichevole, funzionale e adeguato al contesto urbanistico.

E’ con queste premesse che l’attuale sede della biblioteca di Cernusco sul Naviglio è stata pensata, localizzata, progettata e condotta nei 10 anni dalla sua inaugurazione. Il lavoro fatto, i risultati ottenuti sono sotto gli occhi e il giudizio di tutti: una collocazione urbanistica centrale, accanto al Municipio, immersa nel verde, una felice progettazione funzionale, architettonica e d’arredamento, portata ancora ad esempio da altri Comuni per i loro appalti (ad es. Cormano), una progettazione biblioteconomica e architettonica che, ricordiamo, fu un lavoro tutto interno all’Amministrazione, in un lavoro di squadra tra tecnici e politici. I risultati sono stati subito immediatamente importanti, con un’onda lunga che è arrivata fino ad oggi (dal 1998 prestiti + 332%, iscritti +166%), probabilmente dovuti anche alla naturale generalità e universalità dei servizi svolti.

Nella sua forte crescita ha attirato utenza anche da molti paesi limitrofi e non, arrivando a momenti di criticità e saturazione degli spazi, dovuti soprattutto all’utenza studentesca, quella che meno si serve dei servizi della biblioteca, ma solo di un luogo fisico accogliente per poter studiare. Bisogna chiarire che tale criticità, spesso usata in maniera poco appropriata per ‘vezzeggiare’ la fascia d’utenza interessata o per  affermare una più generale insufficienza della biblioteca, era limitata in limitati periodi dell’anno, per un massimo di due mesi complessivi.

La biblioteca è di fatto diventata un luogo di cultura e di aggregazione per la cittadinanza non solo cernuschese, ma anche di tutto l’ambito territoriale circostante. E lo è divenuta facendo il suo mestiere. Luogo di aggregazione perché molto frequentata e ‘usata’, di cultura perché contribuisce alla crescita personale, professionale e culturale di molti e quindi dando valore aggiunto al livello sociale ed economico e umano di Cernusco.

Anche le iniziative culturali organizzate dalla biblioteca sono pensate come un corollario divulgativo avente il fine di promuovere la lettura, la visione, e l’informazione tra i cittadini,  secondo gli interessi e le modalità proprie di ogni fascia di età.

La biblioteca non è per se stessa un centro sociale, un centro civico o ‘culturale’. Una biblioteca, già naturalmente aderente a un Sistema bibliotecario, può e deve far parte della rete di servizi territoriali che rispondono alla crescita culturale, all’educazione, alla formazione e allo svago dei cittadini, ma con la propria specificità.

Una biblioteca serve a anziani, bambini, studenti e famiglie, perché svolge la sua mission offrendo il suo patrimonio documentario, con personale capace del reference necessario per poterlo fruire al meglio, in una situazione locale confortevole e con una capacità comunicativa e di marketing efficace. Una biblioteca ha tempi, scopi ed esigenze diverse rispetto a un centro anziani, un centro Famiglia, un centro di formazione, una ludoteca, un centro di aggregazione giovanile.

Precisate queste questioni sull’esistente, veniamo alle questioni del domani, ossia del ruolo della biblioteca e della sua sede nei prossimi dieci anni e di come migliorare e completare l’offerta bibliotecaria per i cittadini cernuschesi, nel contesto di una rete di servizi culturali e sociali.

Crediamo che, per tutte le cose sottolineate in precedenza, debba essere garantita l’integrità funzionale e dei servizi della sede attuale della biblioteca, perché possa continuare a svolgere la sua mission e fornire i suoi servizi attuali. Tutte le nuove esperienze internazionali ( ad esempio le ‘Idea Store’ londinesi), che tentano di innovare le biblioteche accostando in grossi edifici anche agenzie ludiche e formative, aggiungono servizi e metri quadri (tanti, in grossi edifici dismessi), non vanno a ritagliare, a smontare l’esistente per poi rimettere assieme pezzi secondo la logica ‘qui ci potrebbe stare, là no’.

Naturalmente ciò non significa una visione di servizio immutabile e isolata, ma pensare un servizio che, nello svilupparsi delle condizioni locali (popolazione, sviluppo urbanistico, sviluppo tecnologico, ecc.), mantenga la capacità di soddisfare i bisogni che deve soddisfare.

Innanzitutto possono essere necessarie migliorie strutturali, manutenzioni straordinarie, rinnovamento d’arredo. Come certo, dopo un’attenta valutazione generale e biblioteconomica, può essere utile e possibile sviluppare alcune sezioni e ridimensionare o spostarne altre.

Ad esempio:
1)
      con l’aumentare del patrimonio si rendono necessarie nuove scaffalature e la conseguente eliminazione di alcuni posto studio, considerato che questo non è uno dei servizi essenziali per una biblioteca. Tali posti studio possono o essere recuperati o all’interno della sede  o in un apposito locale esterno, in modo da poter gestire in maniera più flessibile il bisogno degli studenti. Bisogna valutare anche quale sarà l’impatto che la nascente sede universitaria in Villa Alari sulle necessità della biblioteca: tale sede avrà al suo interno sale studio oppure la biblioteca dovrà surrogare tale funzione?  (A tale proposito vorremmo far notare come la discussione su Biblioteca e Vecchia Filanda e quella sui destini di Villa Alari siano state sempre tenute disgiunte. A noi sembra che, vista la soluzione trovata per Villa Alari, sia invece indispensabile considerarle di fatto insieme, a rischio di una visione schizofrenica delle sviluppo del Servizio).

2)      A seguito dell’eventuale decisione di progettare una ludoteca nella Vecchia Filanda si potrebbe scorporare il pezzo di sala ragazzi dedicato all’utenza prescolare per unirla alla mediateca. E’ una prospettiva che ha un suo valore, ma di fatto libererebbe ben poco spazio nella sede di via Cavour. Inoltre ci chiediamo se sia vincente togliere la possibilità di  soddisfare i bisogni di tutta la famiglia in un solo luogo e costringere la gente a spostarsi su più sedi lontane tra loro.

3)      Si può ragionare sui destini del servizio internet, considerato che la diffusione di reti veloci nelle case, l’avvio del servizio wireless in biblioteca, possono rendere non più necessario fornire molti computer per la navigazione, pensando magari di aprire un internet cafè in altra sede.

4)      La necessità per lo sviluppo dell’attività culturale cernuschese di una grande e attrezzata sala conferenze e proiezione e la sua conseguente costruzione può rendere non più utile l’esistenza delle due sale riunioni della biblioteca, attualmente usatissime dal’Amministrazione, Partiti, Associazioni e privati, e quindi la ricollocazione di questi spazi.

Questo per dire che nella costruzione del ‘Piano di Governo del Territorio’, nella discussione circa l’utilizzo di altre strutture culturali in Cernusco, come la Vecchia Filanda, nella gestione degli accordi con la Università di Scienze motorie, con l’utilizzo della Villa Alari, nella discussione su un futuro ridisegnarsi del nostro Sistema bibliotecario e di circuiti culturali territoriali, la tematica dello sviluppo e dell’evoluzione della biblioteca di Cernusco e della sua sede di via Cavour può essere all’ordine del giorno, e la Commissione di Gestione darà comunque il suo contributo se richiesto o meno.

Crediamo, per finire, che però rimanga essenziale:

-          che venga salvaguardata la mission reale della biblioteca e non venga snaturata l’organicità della sua sede e l’universalità dei suoi servizi,

-          che venga sempre richiesto il parere di chi da anni ha l’onore e l’onere di condurre il Servizio, senza rincorrere pareri e ‘sentito dire’ più o meno informati o interessati, e della Commissione di Gestione’ organo istituzionale della biblioteca,

-          che si lavori per difendere ed aumentare l’autorevolezza e il prestigio che la Biblioteca civica ‘Lino Penati’ ha conquistato in questi anni,

-          che non si pensi che una biblioteca sia solo una questione di locali e di metri quadri, ma che si ricordi che una biblioteca, alla lunga ha successo se viene sostenuta con personale adeguato in numero e qualità professionale, e con una sufficiente e progressiva dotazione finanziaria per poter acquistare il patrimonio documentario. Se l’aumento delle costruzioni residenziali, e quindi degli abitanti cernuschesi può necessitare di una sede della biblioteca più ampia che l’attuale, è invece certo che la Cernusco di oggi (30218 abitanti) dovrebbe mettere a disposizione della sua utenza, secondo gli indirizzi provinciali e regionali, 5500 documenti l’anno e invece se ne può permettere solamente 3500, con gli attuali stanziamenti, ormai fermi da anni.

Se si vuole sostenere e sviluppare il Servizio biblioteca lo si faccia da subito per i bisogni che ha oggi, garantendo i giusti finanziamenti per un servizio di qualità. E se si discute del domani si pensi anche a valutare i costi di gestione. 


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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