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 DEMOCRAZIA IN BILICO

 

Sempre puntuale nel difendere la maestrina stizzosa e pronto a tal fine a schierare le forze dell’ordine negli atenei, il Presidente del (suo) Consiglio sta inviando segnali preoccupanti alla democrazia (dal greco, “governo del popolo”).

I provvedimenti contenuti nel decreto Gelmini e nella sua conversione in legge 133/08, possono essere visti come più o meno giusti, più o meno efficienti, più o meno moderni…insomma più o meno condivisibili! Il punto infatti è proprio questo: dopo la scomparsa tanto attesa dei comunisti dal parlamento, il Governo ha deciso di rivisitarne in chiave “libertaria” alcuni principi cardine, ma di quelli duri e puri, come la “condivisione forzata”. È impossibile dunque non riconoscere che il decreto è bello e buono (e infatti è stato varato con la fiducia!) e insegnanti, studenti &Co. sono brutti e cattivi. Incapace di poter accettare che qualche suo concittadino consideri il tema dell’istruzione pubblica in modo un po’ discostato dal dogma unico di Arcore, il signore dei sondaggi ha deciso di portare sulla retta via del maestro unico e dei tagli alle università anche quel residuo 20% di inconsapevoli oppositori.

Forse il grande statista di Villa Certosa non capisce il senso di questi moti giacobini contro la riforma perché semplicemente non sa di cosa parla! Ha infatti dichiarato che non è vero che le università STATALI vengono ridimensionate subendo dei tagli. Se così fosse, in effetti, le proteste non avrebbero senso, me ne convincerei io stesso! Purtroppo è risaputo che la verità molto spesso non compare nello smisurato patrimonio del Premier-imprenditore:

-          Legge 133/08, art. 16, comma 1: “...le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato”.

-          Legge 133/08, art. 66, comma 13: “...il fondo per il finanziamento ordinario delle università è ridotto di 63,5 milioni di euro per l'anno 2009, di 190 milioni di euro per l'anno 2010, di 316 milioni di euro per l'anno 2011, di 417 milioni di euro per l'anno 2012 e di 455 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013”. Totale: 1.441.500.000€

Non è necessario chiamarsi Aristotele per capire che l’interazione tra queste poche righe porta ad una triste conclusione: con il taglio dei fondi statali, le università PUBBLICHE, oltre a dover necessariamente alzare le tasse d’iscrizione, sono “incoraggiate” a privatizzarsi per sopravvivere.

Ora, l’istruzione PUBBLICA di qualsiasi livello (scolastico) e di alto livello (di qualità) è un DIRITTO per tutte le fasce della popolazione, che il governo ha il DOVERE di garantire, sostenere e, se possibile, sviluppare!

Ritengo dunque indegno di un paese democratico il fatto che proteste COMPRENSIBILI, PACIFICHE, e largamente RAPPRESENTATE siano demonizzate e represse con la forza dal Presidente del Consiglio di tutti gli italiani, e non solo dell’80% della popolazione che ha apprezzato le soluzioni di facciata del Governo in questi primi mesi di legislatura (saremo poi davvero solo il 20%, visto il numero di persone che in questi giorni è sceso in piazza a Roma, Milano, Firenze?).

Urge un passo indietro, questa volta non aspettiamo davvero altro che il solito dietro-front “sono stato frainteso”.

Presidente (del Milan, ovviamente), anche se lei continua a dimenticarlo, possiede 3 televisioni (altre 2,5 le controlla politicamente), giornali, riviste e dunque un potere mediatico immenso: faccia un passo indietro, non cerchi di controllare anche le volontà dei suoi CONcittadini…si sta parlando di DEMOCRAZIA!

            Daniele Pozzi
Partito Democratico


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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