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 LA FIACCOLA

 

Accetto di buon grado l’auspicio espresso da Giorgio Mandelli e dai suoi anglofili amici, circa la necessitá di mantenere acceso un lumicino di speranza nella reale volontà partecipativa e democratica dell’Amministrazione in carica. Approfitto anzi dell’inversione di tendenza nei prezzi dei prodotti petroliferi per buttarci sopra un pó di benzina e trasformarlo in una fiaccola, con la quale illuminare il testo mandelliano per cercare di carpirne la logica sottesa.

Comincio dal merito. Mi pare di capire che venga severamente rimproverata all’Amministrazione attuale l’assenza di ogni riconoscimento a quella precedente per avere acquisito Villa Alari a patrimonio pubblico. Ora, giova ricordare che l’Accordo di Programma firmato nel 1998 dall’allora sindaco P. Frigerio prevedeva il recupero di Villa Alari attraverso il restauro a cura e spese dell’ordine dei FBF, che se la sarebbe tenuta per trasferirvi i propri uffici. La Giunta Cassamagnaghi decise nel 2004 di autorizzare i FBF a vendere la villa per ricavarne un’ottantina di appartamenti di lusso; decisione parzialmente rivista nel novembre 2006, autorizzando una cinquantina di appartamenti, alcuni negozi e la costruzione di un fabbricato di 5500 mq sull’area su cui sorge il nuovo centro psichiatrico. In cambio, il Comune riceve il corpo centrale della villa ai lati del quale sorgeranno gli appartamenti ed i negozi. Nessuno volle, o fu in grado di, proporre un progetto di utilizzo della struttura ed il relativo piano dei costi per la collettività, come implicitamente riconosciuto dalla lettera di Mandelli.

Ricordo anche la delibera di Giunta n. 234 del 15 settembre 2004, la quale esprimeva parere favorevole in ordine alla destinazione della villa ad uso residenziale e –per una quota minoritaria- ad uso commerciale/terziario, con la concessione in comodato d’uso gratuito al Comune di 911 mq; in pratica, la dismissione della struttura ad opera dei frati Fatebenefratelli e la sua trasformazione in condominio di lusso, mediante la realizzazione di un’ottantina di pretenziosi appartamenti. Tale atto amministrativo, come risulta agli atti, fu approvato fra gli altri dagli assessori Ciro Angrisano (allora in quota UDC) e Giorgio Mandelli (Il Naviglio) e fu riconsiderato quando la vicenda divenne di pubblico dominio, a fronte delle rimostranze provenienti da larghi settori dell’opinione pubblica. Ho sempre pensato che in politica rivedere il proprio punto di vista non rappresenti un’onta da nascondere, ma sia anzi segno di coraggio e buon senso. Ciò nondimeno il ricordo dei tempi andati dovrebbe ispirare maggiore cautela nel muovere accuse di scarsa trasparenza e svendita del patrimonio pubblico.

Il metodo. Non corrisponde al vero l’affermazione secondo la quale non c’è stato alcun passaggio istituzionale, prima dell’annuncio del Sindaco in Consiglio Comunale. Nel corso della Commissione Territorio del 2 ottobre scorso il vicesindaco Marchetti ha esposto la situazione ai consiglieri, rispondendo esaurientemente alle domande e vedendosi riconosciuto correttamente il suo spirito informativo anche dai membri dell’opposizione. Ció è in effetti avvenuto dopo l’interrogazione posta in consiglio dal collega Angrisano (lo stesso approvatore della delibera del 2004 sopra richiamata, n.d.r.), ma la critica ad una Amministrazione che sceglie di riconoscere il valore di un’interrogazione consiliare ed agire di conseguenza mi risulta francamente incomprensibile. Forse lo è meno per chi proviene da una diversa modalità di governo.

L’Amministrazione Comincini sta trovando soluzione ad uno dei problemi rimasti aperti dalle gestioni precedenti. Lo fa in maniera per alcuni discutibile, per altri non condivisibile; sicuramente il dibattito pubblico dei prossimi mesi offrirá più occasioni per discuterne. Tuttavia la pretesa di un atteggiamento riconoscente verso le vicende amministrative che l’hanno originato appare bizzarra quanto quella di mantenere il lumicino acceso in assenza di ossigeno.

Ermes Severgnini
Gruppo Consiliare PRC-SE


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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