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Stupendo vedere italia-romania al campo rom di via triboniano 



venerdì 13 giugno me lo ricorderò per molto tempo e non per le prodezze di del piero e soci ma per essere entrato per la prima volta in un campo rom milanese e per aver condiviso con una famiglia la visione di quasi tutta la partita.

la situazione in effetti è un po' paradossale, ho vissuto per un anno nelle baraccopoli dominicane in cui passo almeno un mese all'anno, ho visitato i campi rom di madrid, ma non conoscevo praticamente nulla della situazione di milano. se sono entrato e ho conosciuto devo ringraziare radio popolare e l'iniziativa di far incontra cento famiglie italiane con altrettante romene del campo.

con moglie e amici siamo arrivati al campo dopo le 6 (benedetto traffico milanese) all'entrata del campo ad attenderci gli operatori della casa della carità che si occupavano di abbinare le famiglie. i nostri ospiti avevano i container verso la fine del campo che è strutturato come un piazzale ai lati del quale si schierano i container, quelli di destra con una struttura di legno di fronte, gli altri no. al centro del campo quattro gazebo sotto cui era stata predisposta una tv per la visione comune (non tutti i container erano dotati di tv).

ad attenderci nella veranda di legno che si sono costruiti m-e s.e cinque delle loro sei figlie. entriamo appoggiando sul tavolo le torte che divoreremo tra i due tempi. la partita è iniziata da un po', ci aggiorniamo sul risultato e iniziamo ad immergerci nella telecronaca rigorosamente in romeno. la casa in cui siamo è divisa in due parti: il container fornito dal comune (questo è un campo autorizzato) in cui c'è una grossa stanza e il bagno e la veranda costruita da salvatore (che con la famiglia è in italia da sei anni) che ospita un grande letto, la macchina del gas, lavatrice e forno, un divano, il tavolo, un grande armadio e la tv su cui ci concentriamo fino all'intervallo.

a metà gara ci mettiamo a tavola, ci offrono dei buonissimi involtini di verza con carne di maiale e noi ricambiamo con una torta salata e una al cioccolato. iniziamo a chiacchierare ci raccontano della loro famiglia e mostrano le foto della figlia maggiore già sposata che vive verso piacenza. nella famiglia lavora solo il padre ma grazie al suo stipendio possono pagare le bollette della luce e tutto ciò che il patto di legalità gli richiede. se potessero, ci dicono, vorrebbero una casa, ma non potendo permettersela cercano di abbellire al massimo quello che hanno mettendo le piastrelle e rendendo più vivibile quello spazio minuto.

alla ripresa della partita siamo ancora a tavola, la tensione per l'europeo è decisamente bassa e al gol della romania il nostro ospite esce con la frase: no, meglio 0 a 0 così siamo contenti tutti. poi il pareggio di panucci e l'esultanza comune. proprio dei tifosi come se ne incontrano pochi. cambio nella romania entra l'unico giocatore rom, sono contenti, ci dicono che sotto ceauşescu hanno subito una persecuzione durissima e adesso sono fortemente discriminati anche nella loro terra.
esco a prendere una boccata d'aria, il cielo è nerissimo sembra che voglia scatenarsi una tempesta, il segnale inizia a perdere di continuità a causa del vento che sta facendo ballare la parabola montata sul tetto del container. finché non salta del tutto, il nostro ospite è dispiaciuto, fa di tutto per sistemare le situazione ma non c'è modo, il vento continua a montare. ci spostiamo alla tv comune, ma dopo pochissimo salta anche quel segnale, siamo isolati dal campo di zurigo con una tempesta alle porte. inizia a piovere fortissimo ci ripariamo sotto una tettoia di lamiera a giocare con le figlie più piccole di s., si diffonde la voce di una vittoria della romania, forse uno scherzo di radiopop, ma per noi va bene, adesso siamo impegnati ad animare la serata di queste bimbe.

la pioggia scende forte per una ventina di minuti, il rumore sul tetto delle baracche è quasi assordante e impedisce l'ascolto, intorno al campo ci sono pile di container per il trasporto di materiale che aspettano di essere caricati sui treni che passano lì vicino, con la pioggia assumono un aspetto molto tetro. appena l'acqua da un po' di tregua viene acceso un fuoco e m. e le figlie più grandi iniziano a grigliare maiale e pollo. e noi che pensavamo di avere già mangiato... la loro ospitalità ci sorprende.

rimaniamo al campo fin dopo le 10 di sera, ormai la situazione sta rientrando nella normalità, quasi tutti sono tornati a casa propria. salutiamo in nostri ospiti e mi colpiscono le parole della mamma, 34 anni, e già nonna: Avete visto che non siamo così cattivi come dicono?

Roberto Codazzi


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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