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VERGOGNA! 

 

Scrivo “sconcerto”? No, era prevedibile visto l'esito elettorale del 2007. Scrivo “delusione”, “perplessità”? No, è troppo poco, quando ci sono di mezzo valori come la famiglia e non solo le strade da asfaltare. Ho trovato: inizierò questo modesto contributo alla “Piazzetta” scrivendo VERGOGNA!

Dall'orgoglio di essere cernuschese, alla vergogna, per la decisione votata dal consiglio comunale in merito al “Riconoscimento di diritti alle persone che vivono in convivenze non matrimoniali”.

I diritti vanno meritati, vanno conquistati assumendosi precisi doveri di fronte agli altri, ai propri figli, alla società e alla legge. Questa “moderna sensibilità” dipinta di becero buonismo, non corrisponde assolutamente a quanto pensa la maggioranza degli italiani! E a quanto ha bisogno la nostra città, che si rifà a una leggina del 1954 per far rilasciare dall'ufficio anagrafe attestazioni prive di valore effettivo, ma che certificano l'esistenza di “vincoli affettivi”! Vergogna!

Sono solidale alle migliaia di votanti di Comincini, magari di fede cristiana, che hanno visto crescere alcuni esponenti dell'attuale maggioranza negli ambienti dove certi valori vengono coltivati e professati, prima che vissuti. Questo è il rispetto per la “famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna” con la quale si vedono ricambiati? Tradimento!

Si dirà che il fenomeno sta assumendo dimensioni rilevanti, tali da necessitare una regolamentazione. Ma questa, casomai, compete al Parlamento nazionale... Che non è intervenuto in materia, affondando di volta in volta gli obbrobbri giuridici (e etici) che i vari relatori venivano a proporre. Fino al Family Day, al milione e oltre di persone che si sono riversate in piazza a sostegno dell'unica famiglia degna di questo nome, quella fondata sul matrimonio. Poi: è compito della politica quello di legittimare quanto avviene nella società, per il solo fatto quantitativo, perché “avviene ed è diffuso”? O quello di proprio di tutelare la persona umana nei suoi diritti e doveri, persona che della convivenza politica è il fondamento e il fine?

“Le unioni di fatto, il cui numero è progressivamente aumentato, si basano su una falsa concezione della libertà di scelta degli individui e su un' impostazione del tutto privatistica del matrimonio e della famiglia.” Quasi il matrimonio fosse un semplice patto di convivenza e non un rapporto più ampio, con immensi risvolti anche sociali.

“L'eventuale equiparazione legislativa tra la famiglia e le 'unioni di fatto' si tradurrebbe in un discredito del modello di famiglia, che non si può realizzare in una precaria relazione tra persone, ma solo in un'unione permanente originata da un matrimonio” tra uomo e donna.

Suggerisco a tutti, cristiani e non, la rilettura di quanto ha scritto Giovanni Paolo II e riporta il “Compendio della dottrina sociale della Chiesa”, nello splendido capitolo “la famiglia cellula vitale della società”, che ho citato sopra virgolettato.

Il suggerimento sincero vale anche:

per quelli che ancora non vogliono capire...

Per i cristiani che più che la Fede amano il dubbio (e si sforzano continuamente di trasferirlo agli altri o alla società che rappresentano)...

Per coloro che pensano che si possa crescere dei figli solo sulla base di una “dichiarazione di reciproco affetto” magari tra due persone dello stesso sesso (però munite del certificato del comune di cernusco)...

La Comunità cristiana cittadina è sempre attenta alle vicende della politica locale e alle scelte dei suoi amministratori. In attesa della Sua scontata reazione contro il provvedimento votato dal consiglio comunale, rilancio il personalissimo grido di apertura: VERGOGNA!

 

Enrico Mauri
cittadino di cernusco s/n (minuscolo)


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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