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REPLICA A ENZO COLLIO

 

Caro Collio,
vedo che dalla prima repubblica lei ha preso il vizio di parlare senza conoscere i fatti e di riportare le cose solo in parte, ovvero citando tante mezze verità = mezze bugie per costruire una unica grande bugia. Tutto secondo la sua convenienza: quindi polemizzare con lei non mi duole affatto, anzi mi diverte, vista la banale e palese mistificazione degli eventi che lei ha
presentato. Quando lei, Collio, trasforma una discussione su un tema corrente come il traffico di Cernusco in un attacco diffamatorio alla persona, il suo comportamento più che di prima repubblica puzza di metodi da vecchia dittatura.
Ma, visto che le piace ricordare agli altri il passato, mi dicono che lei fosse nel PSI a quei tempi. Capisco la sua voglia di cancellare certi brutti ricordi, ma nella comunicazione esiste anche il cosiddetto ‘’dovere di cronaca’’.
Qui rispondo nel merito e citando tutti i fatti con precisione per chiarire quale misticanza di bugie lei abbia impastato, scusandomi con i Cernuschesi che per questi avvenimenti non hanno alcun interesse.

1) Il vecchio comune di Vimodrone è stato demolito perché era stato costruito così bene da non avere a norma nemmeno l’altezza dei piani: infatti lo spazio tra le solette era inferiore al minimo di legge; era quindi irrecuperabile per qualsiasi uso da parte di esseri umani: restava la possibilità di adibirlo a stalla… Ma allora non sapevamo che avrebbe vinto il centrosinistra. E’ stata fatta una perizia (e la invito a leggerla prima di scrivere stupidaggini) che ha convinto anche la decisa opposizione di Rifondazione a votare a favore della demolizione. Però lei, Collio, ignora anche questo documento o volutamente non lo cita.

2) Sulla Vimoservizi lei mente sapendo di mentire: il consuntivo del 2002, ultimo anno della presidenza Devetak, sarebbe stato in attivo: è stato reso passivo (circa 30.000 euro se non sbaglio) anticipando nel bilancio di quell’anno spese di competenza del 2003 e rinunciando ad un cospicuo pagamento a saldo di lavori ordinati dall’ufficio tecnico comunale. Anche se mi sono disinteressato di tutto dopo la chiusura della mia esperienza di sindaco, certe cose le conosco, come le conosce il collegio dei sindaci (revisori) della società, che ha sempre espresso parere favorevole all’approvazione dei bilanci da parte della assemblea degli azionisti. I primi anni di vita di qualsiasi società, lo sanno anche i somari, sono fisiologicamente destinati a bilanci passivi perché pesano gli investimenti necessari all’avvio dell’attività e la Vimoservizi non costituì un’eccezione alla regola.

3) Sull’esproprio ENI invece le cose sono un po’ più complesse rispetto alla banale e manipolata descrizione dei fatti prodotta da lei. Non è mia abitudine nascondermi dietro un dito, ma anche allora i funzionari ed il segretario generale del comune avevano delle responsabilità ed avrebbero ben dovuto porre loro all’attenzione della giunta quello che a me era sfuggito. Ci sarebbero altre considerazioni, ma il discorso ci porterebbe fuori del seminato e non mi interessa fare altre polemiche. In ogni caso l’atto di esproprio era viziato irrimediabilmente "ab initio". Proprio per questo l’esproprio venne annullato; e la richiesta dell’Eni di valorizzare diversamente la relativa indennità fu conseguentemente respinta. Quello che dovrà essere pagato all’ENI è il danno provocato dalla irreversibile trasformazione di un terreno “espropriato” con un atto nullo (tra privati si parlerebbe di furto o di appropriazione indebita) e non una indennità di esproprio. E la responsabilità resta in capo ai comunisti ed ai socialisti che all’epoca amministravano il comune. Resta la considerazione che non avrei mai potuto, come sindaco, accettare una transazione che non fosse proposta dal giudice, altrimenti chiunque avrebbe potuto rimproverarmi di avere “transato” su una somma comunque eccessiva e quindi di aver provocato un danno erariale. E anche se avessi potuto concludere una transazione, non avrei potuto onorarla perché il comune era stato lasciato in dissesto, anche se mascherato, dalla giunta DC-PSI precedente.

Quanto alla prima repubblica le ricordo solo l’apice raggiunto da Amato e Ciampi, che sfilarono elegantemente dalle nostre tasche (i nostri conti correnti) il 6 per mille di quanto vi era depositato. Anche se “nobilitato”  da un decreto legge si trattò di un vero e proprio furto con destrezza. Mi sembra che sia di allora la barzelletta sulla esclusione dei socialisti dalle Olimpiadi dei ladri perché professionisti…. Caro Collio questi erano i suoi compagni di partito nella prima repubblica!
Ma pare che i cittadini se ne siano ricordati cancellando di fatto, il 13 aprile, anche i democristiani e i socialisti. Non le nascondo che ne sono assolutamente felice. E se non dico altro è solo perché il vilipendio di cadavere, ancorché politico, è un reato. Last but not least, la invito a cercare di capire quello che legge per  evitare brutte figure: non ho parlato di referendum fatti in casa, ma di voto elettronico. C’è una bella differenza. Se la faccia spiegare… Per finire, mio caro Collio, mi vengono brutti sospetti nel constatare la sua smania di costruire questa inutile e costosa strada quando ci sono soluzioni molto più efficaci ed economiche per ridurre il traffico a Cernusco. Chissà cosa c’è sotto..

Domenico Galluzzo
 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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