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 FORMEST RETTIFICA

 

Egregio direttore le scrivo per meglio inquadrare la notizia che mi cita personalmente (mio malgrado) all’interno della cronaca locale sul caso Formest .

Mi preme specificare che questa sorta di “rettifica” viene da me  richiesta per due motivi:

-    valorizzare la battaglia politica di trasparenza e legalità svolta  sul caso Formest dai gruppi politici Federalisti e Filanda

-     valorizzare il ruolo decisivo  (e  mai abbastanza evidenziato, anzi a volte confuso inopinatamente con la parte indagata) della cosiddetta “struttura  tecnica comunale”di cui io ero a capo in quanto  Direttore Generale del Comune

Ricordo  che la “struttura tecnica” dell’Amministrazione Comunale rivestì un ruolo assolutamente determinante ed inequivocabile nell’evidenziare e portare alla luce le molte storture della gestione Formest  (le testimonianze di questa attività sono chiaramente agli atti).

Storture così evidenti che indussero il Sindaco Cassamagnaghi alla  doverosa e  formale denuncia alla magistratura del cosiddetto”scandalo Formest” e conseguentemente a quanto è cronaca giudiziaria di questi giorni.

Io mi dimisi da Direttore Generale, dopo aver compiuto fino in fondo e con  profondo spirito di sacrificio il mio dovere di Dirigente pubblico. Mi dimisi perché era evidente che di fronte a palesi fenomeni di “mala gestio”operati da alcuni personaggi politici locali e scoperti grazie alla dirigenza comunale di cui io ero a capo, l’atteggiamento della gran parte della maggioranza fu quello di cercare di “minimizzare” l’accaduto.

Da taluni fui addirittura  accusato  di disfattismo e alla fine si preferì la testa dell’”ingombrante accusatore”  al posto di   un salutare “risanamento ambientale” da effettuarsi con passaggi  di responsabilità politica da compiere limpidamente e  di fronte ai cittadini.

In contrasto netto ed evidente con molti ex compagni di percorso politico, lasciai il mio ruolo divenuto di fatto incompatibile con la mia coscienza civica e  abbandonai coerentemente le fila dell’allora maggioranza con conseguenze politiche  che credo siano apparse molto evidenti, anche nelle recenti elezioni amministrative.

Con alcuni amici in consiglio (Mandelli Claudia, Moreno Barzanò e Lometti Elena) e con moltissimi fuori abbiamo  intrapreso una faticosa e sofferta  battaglia di opposizione politica alla passata amministrazione, decisi ad evidenziare quanto accaduto.

La commissione consiliare d’inchiesta Formest ( “fortemente voluta” dai tre consiglieri sopraccitati), ha posto all’attenzione  della pubblica opinione uno sconcertante quadro di incredibili manchevolezze, illegalità e cattiva gestione.

Oggi la notizia della richiesta di rinvio a giudizio, che personalmente mi intristisce per le persone coinvolte, politicamente conferma e sancisce le nostre ragioni.

Lungi dal condannare  personalmente chi non ha ancora subito un giudizio definitivo, credo che la cronaca di questi giorni abbia evidenziato che le  valutazioni politiche di Federalisti e Filanda, non furono assolutamente ne “inventate” ne “sparate”. Erano, purtroppo, la triste verità e il triste racconto di evidenti illegalità.

Rimango, con i tantissimi amici di allora e di oggi, in attesa di conoscere anche gli esiti delle azioni di responsabilità civile che l’amministrazione comunale  ha il dovere di perseguire con efficacia per recuperare gli ingenti fondi distratti dalle casse pubbliche.

Fondi che dovranno essere recuperati spero con  l’appoggio politico, anche simbolico, di TUTTE le forze politiche cittadine  e, mi auguro, spesi per i cittadini in maniera esemplare.

Una comunione d’intenti  (almeno su questo fatto!) credo sia fondamentale per riportare la dovuta serenità politica  alla nostra comunità, ancora una volta turbata da incresciosi accadimenti politico\giudiziari.  

Cordialmente

Paolo Frigerio

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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