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CASE COMUNALI: una nebulosa con tanti “buchi neri”.

 

C’è, di sicuro, un argomento-questione, già segnalato, intorno al quale le Amministrazioni comunali, “BON o MINGA BON” trapassate remote meno remote e recenti (sperando nell’imminente inversione di tendenza) hanno sempre glissato: la GESTIONE DELLE CASE COMUNALI.

Patrimonio pubblico concreto e per questo forse più palpabile di tante altre cose; ma ci vuole il telescopio per esplorarlo e conoscerlo. Così come s’intuisce la presenza di “buchi neri” solo perché lo dicono le radioonde. Nulla si sa della sua gestione, della sua occupazione legittima, illegittima e/o, si spera, veramente bisognosa. Un bene di tutti? Non credo. E’ notorio che vi abitano sempre e solo quelli da decine d’anni. Restano lì per “diritto di successione” o anche coloro che hanno raggiunto la forza economica d’ attingere all’edilizia libera. Come fanno, con enormi sacrifici magari migrando, tanti nostri giovani. 

Una vera nebulosa amministrativa-trasversale senza dati ne rapporti né "libri bianchi". Un’incognita assoluta da tanti, troppi anni a fronte d’un grande patrimonio invidiabile da sfruttare e valorizzare al meglio proprio per il motivo per il quale è stato concepito.

Ho sempre immaginato e sperato che una Pubblica Amministrazione oltre a tutto quanto le compete per istituzione non proceda solo per le cose comode perché ha il dovere di mettere mano anche a questioni spinose, difficili, non gratificanti. La CASA PUBBLICA è uno di questi “scomodi” doveri. Problema degno di dibattito civile, democratico e trasparente. Nodo politico-amministrativo ineludibile da chiunque. Faccia o meno parte dei programmi elettorali.

Ogni tanto qualche Comune o qualcuno si sveglia dal torpore, lancia qualche proclama per metterci mano. Ma poi…. Una questione di giustizia sociale prima di tutto, non senza contare, possibili e timidi ritorni economici, stante la penuria (si dice) dei bilanci, se non altro per non rimetterci sempre, i “dindini” di tutti.

Occorre ed è possibile fare:

1.        Una seria verifica dei requisiti soggettivi, in specie quelli economici, dei soggetti assegnatari ed il loro mantenimento nel tempo. E’ un obbligo di legge. Quanti anni è che non lo si fa? E se si, quali e quanti preavvisi di “decadenza” sono stati emessi dal Comune? Cosa si è fatto, o meglio non si è fatto in proposito? Quali le decisioni “impopolari” adottate?

2.       E’ legittimo applicare canoni d’affitto liberi rispetto a quelli sociali, per questioni di reddito? Non sarebbe ora? Non si dovrebbe-potrebbe fare un regolamento apposito? Sono stati applicati gli adeguamenti ISTAT annuali che si trovano tutti gli affittuari del libero mercato? Come sono gestiti i depositi cauzionali dei contratti?

3.       Qual è lo stato delle morosità annuali, sia per gli affitti sia per le spese di gestione? Quanto ci rimette il Comune (i Cernuschesi) che deve pagare per coprire i propri “morosi”? Il Comune è “moroso” a sua volta? A quanto ammonta il complesso del “sistema” morosità ogni anno? E gli anni trascorsi? Cosa si è fatto e cosa si fa per il recupero dei debiti? Quante ingiunzioni di pagamento sono state emesse dato che se non si procede al loro recupero nei tempi prescritti si perde ogni pretesa anche legittima? Chi sono i “furbi” sistematici, non certo i bisognosi e assistiti socialmente? Non è possibile che a Cernusco non ci sono “morosi” o forse tutti pagano?

4.       E’ ipotizzabile impostare la rotazione degli alloggi per le mutate esigenze famigliari? Alloggi grandi alle famiglie numerose e viceversa? Ci sarà pure stato un cambiamento del nucleo famigliare rispetto alla prima assegnazione! La casa comunale è occupata “per sempre”?

5.       E’ possibile dimsettere-vendere il patrimonio immobiliare Comunale “sparso” (uno qua e uno là) dove la realtà condominiale è eterogenea e diversa dall’edilizia pubblica vera e propria?

E’ ora d’invertire la prassi, di cambiare registro, rispettare la legge. E’ una di quelle cose che si devono fare. Bisogna muoversi. Anche per verificare responsabilità e le inadempienze. Se non si fa niente, nemmeno potranno rendersi disponibili alcuni alloggi immeritatamente occupati. Mica roba da poco.

Grazie. 

 SERGIO POZZI


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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