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Ecopass, una tassa inutile

  

Intanto vediamo di puntualizzare sui termini: l’ecopass è in realtá una tassa occulta. In centro, volenti o nolenti, un certo numero di autoveicoli ci devono arrivare comunque. Ora, se l’artigiano, il trasportatore, il messaggero e tutti coloro che sono legati all’uso dell’automobile e ai furgoni per espletare il loro lavoro, con senso civico ed ecologico hanno investito negli ultimi anni somme non piccole per l’acquisto di veicoli ecologici, si vedono oggi beffatti da un nuovo orpello che, anche se in misura diversa, tocca indiscriminatamente chi ha giá dato un contributo vero all’abbassamento dei tassi delle polveri sottili e chi invece ha continuato a viaggiare su vere e proprie caldaie sputa-veleni. Se il problema a cuore dei sindaci delle cittá giá citate fosse l’inquinamento, l’ecopass non è certamente la soluzione. Infatti, non importa quale sia il tasso inquinante della vostra automobile, basta che pagate e arriverete comunque in centro. Se ció non bastasse, a Milano, come nelle altre maggiori aree urbane, negli ultimi quindici anni la concentrazione nell’aria di tutti i maggiori inquinanti si è drasticamente ridotta: il biossido di zolfo è passato da 38 a 5 μg/m3 (-87%); il biossido di azoto è diminuito da 115 a 60 μg/m3 (-48%); l’ossido di carbonio è stato abbattuto da 3,9 a 1,3 μg/m3 (-67%) le polveri totali sospese sono state ridotte da 140 a 59 μg/m3(-58%).
L’inquinamento atmosferico rappresenta dunque un problema del passato piuttosto che del futuro: al contrario di quanto affermato dal sindaco di Milano, i provvedimenti adottati nel passato hanno avuto grande successo
.

(Fonte: Istituto Bruno Leoni; Torino)

Ció lo si è ottenuto grazie all’introduzione della marmitta catalitica e di tutta una serie di norme che hanno toccato impianti di riscaldamento, l’isolamento termico delle abitazioni, industria, raccolta differenziata dei rifiuti e cosí via.

Quindi, mi pare, che la soluzione non sia la nuova tassa che punisce un po’ tutti (comoda ai sindaci che non sanno piú come chiudere i buchi dei bilanci), ma incentivi mirati alle misure che diminuiscono l’inquinamento. Non è nemmeno vero che con l’eco-tassa si riesce a finanziare il trasporto pubblico. Gli elevati costi di implementazione e di gestione del sistema sono dello stesso ordine di grandezza dei benefici conseguiti in termini di riduzione della congestione (non vi sono state apprezzabili ricadute con riferimento alla qualità dell’aria). Inoltre, il potenziamento del trasporto pubblico voluto dal sindaco Livingstone in parallelo con l’introduzione del pedaggio ha avuto un impatto fortemente negativo per i conti pubblici (e per le tasche dei contribuenti): i sussidi all’agenzia dei trasporti della capitale che erano stati drasticamente ridotti a seguito della liberalizzazione del settore, sono cresciuti tra il 2000 ed il 2007 da 115 a 560 milioni di Euro. (Ibidem)

Quindi, se di ecopass vogliamo parlare, favorirei il modello tedesco, introdotto in alcune grandi cittá dal due gennaio di quest’anno.

Intanto non è una tassa. Gli automobilisti che vogliono circolare entro il perimetro stabilito (di solito corrispondente alla cerchia dei parcheggi a pagamento, giá un deterrente che dirotta molti utenti sui mezzi pubblici), si devono munire di una vignetta dal costo una-tantum di 5 € (cinque euro) che in pratica certifica visibilmante la categoria di appartenennza del vostro veicolo come certificato sul libretto di circolazione. Vignetta rossa con un grosso 2 se la vostra auto è della categoria euro 2, vignetta gialla con grosso 3 se la vostra auto è della categoria euro 3, vignetta verde con grosso 4 se la vostra auto è della categoria euro 4. All’ingresso della zona tabú (ben segnalata) non ci sono costose telecamere né pattuglie della polizia ad aspettare i peccatori al varco. Semplicemente i controlli, giá massicci, dei parcheggi a pagamento vengono estesi alla verifica dell’esposizione della vignetta. Costi supplementari: zero! Se avete la vignetta rossa potrete entrare nel centro ancora per tutto il 2008 e poi mai piú. Se avete la vignetta gialla fino alla fine del 2009 e poi mai piú. La vignetta verde conserva la sua validitá oltre il 2009. Più semplice di cosí…

E il punto centrale della questione non è quanto siete disposti a pagare per circolare, ma quanto inquinate. La vignetta si acquista nelle officine autorizzate, ai distributori di benzina, negli uffici degli automobil-club e in quelli del comune dietro esibizione del vostro libretto di circolazione. Tempo fra la richiesta e il rilascio: 24 ore. I controlli per i furbetti del quartiere non avvengono grazie a posti di blocco della polizia che vi richiede “patente e libretto”, ma incrociando al computer i dati della vostra richiesta con quelli degli uffici della motorizzazione. Costo: zero. Multe salate e un punto della patente per i trasgressori. Potete richiedere un permesso speciale temporaneo se dovete per forza entrare con un mezzo non idoneo. La trafila è lunga, complessa e costosa. Fate prima a prendere un mezzo pubblico o a noleggiare una macchina idonea. In poche parole, con una soluzione semplice, dai costi minimi si tengono lontano dal centro gli AUTOMEZZI CHE INQUINANO. Sennó perché si chiama ecopass?

Stefano Comi


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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