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Ecopass : timidezza, buonsenso o coraggio?

 

Ringrazio Roberto Codazzi per l’attenzione al tema. Tra noi, sull’ECOPASS, di fondo c’è un’importante sintesi di pensiero: il PASS che sia ECO (cioè pagano solo i soggetti più inquinanti) o sia TODO (in zone congestionate pagano tutti ) è necessario anche a Milano e ci vuole sempre, allorquando occorre tutelare la salute.

Per il resto mi permetto di rispondere che il passaggio politico che io volevo sottolineare, non è racchiuso nella “lotta di classe” tra Mercedes e Fiat500 o tra cilindrate di auto più o meno inquinanti.

Il passaggio politico fondamentale a mio avviso è: “ troppe auto e troppo smog? Limitiamole con sistemi di pedaggio efficienti che sappiano premiare chi inquina meno e sostituiamole (grazie ai pedaggi) con mezzi pubblici efficienti”.

Sembra quasi banale dirlo ora, così, in due parole. Ma occorre dire che per la Moratti non è stato certo cosa facile far passare il concetto (che Codazzi definisce timido e che anche a me sarebbe piaciuto più incisivo) . Presumo inoltre che non molti la difenderanno e in più non ci saranno molti Sindaci disposti a seguirla nell’esempio.

Chi crede nel principio di tutela della salute ora è però obbligato a schierarsi (LegaAmbiente lo ha fatto per esempio). Chi crede invece che le limitazioni non vadano poste, in questo momento inizia a protestare e\o a cavillare su come farlo, attraverso quali sperimentazioni e passaggi, con quale capacità di convincere i cittadini e attraverso quali percorsi della politica.

Tutte cose utili, ma solo dopo aver sancito che sul principio generale : indietro non si torna!

Ora per chi crede al concetto della limitazione, occorre non dividere destra o sinistra in polemiche sterili (ricordo che sull’ECOPASS il sindaco Moratti ha combattuto una battaglia pressoché “in solitario” contro il 95% dei partiti in Consiglio che hanno preferito dare ascolto alla pancia di qualche cittadino scontento, piuttosto che alla testa…) .

Il mio precedente intervento era dunque mirato alla concordia di intenti ed a evidenziare che sindaci di area politica e culturale diversa possono condividere esperienze simili sulla base di un concetto semplicissimo: fare il proprio dovere verso la città amministrata con provvedimenti anche antipatici, ma efficaci e doverosi.

Oggi a Milano l’ECOPASS (e\o altro provvedimento di limitazione) occorre farlo bene e subito.
Se vogliamo una città sana per noi ma che sappia accogliere anche l’EXPO INTERNAZIONALE a cui aspira, occorre renderla vivibile e all’avanguardia.
Occorre mettere a frutto i soldini raccolti con Ecopass per potenziare i mezzi pubblici (a Londra i nuovi trasporti sono state finanziati coi fondi raccolti dalla Congestion charge) .
Occorre anche poi mettersi in testa, come cittadini, che la mobilità di persone e cose ha da sempre (fin dai tempi delle carovane e degli indiani ) un costo e un rischio.
La free mobility di Codazzi è, come detto da lui , un bel sogno che però neppure a Londra sono riusciti a realizzare….

Occorre infatti puntualizzare che Ken Livingstone , non solo non “tira la catena” dopo aver fatto pipì (fatto peraltro assai discutibile per popoli più igenisti dei british) ma non ha neppure scontato il prezzo del trasporto pubblico.

Il sogno del “libero metrò in libero stato” è sicuramente un’ idea praticabile alle tariffe attuali milanesi che coprono a malapena il 30% del costo del servizio ( per riportarsi in equilibrio occorrerebbe licenziare qualche centinaio di controllori e personale “di terra”). Cosa ben diversa succede però a Londra dove le aziende di servizi di mobilità hanno (e hanno dovuto avere per garantirsi un futuro) bilanci in attivo soprattutto grazie ai costosissimi biglietti.

Insomma Codazzi come me sei un grande giramondo….ma dobbiamo metterci in testa che lo spostarci, in aereo macchina metro filobus motorino che sia, ha un costo che TUTTI dobbiamo mettere in preventivo nelle nostre taschine (povere o ricche che siano !!!!)

L’Ecopass ha il pregio di evidenziare che lo spostarsi, ha nella realtà un duplice costo: quello “classico” d’esercizio del mezzo (o del servizio) e il costo “di ristorno” ambientale.

In Italia, se proprio vogliamo “sognare” come Roberto, dobbiamo iniziare a pagare un po’ meno le auto e le benzine allo stato e ai petrolieri (30 vecchi milioni di lire per una 500 ..già peraltro pagata dalle Casse Integrazioni Fiat !! l’IVA incamerata dallo stato con il petrolio a 100 dollari al barile….!!) e iniziare a pagare un po’ più i pedaggi (Ecopass) e i servizi (trasporti pubblici) che servono a tutelare l’ambiente.

Il non pagare per “muoversi” può risultare (in questa fase altamente “rieducativa”) forse addirittura controproducente.
Ma su questo fatto sono naturalmente pronto a cambiare idea (visto che nel mondo vi sono esempi virtuosi in entrambi i casi).

Cordialmente

Paolo Frigerio

 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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