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POLLO TECNOLOGICO

 

Per chi nutrisse qualche dubbio,voglio subito chiarire che non presenterò quì una nuova ricetta culinaria.

Come invece  ultimamente mi accade, vorrei parlarvi del futuro, il tanto sbandierato Polo Tecnologico, che la nuova amministrazione clerico-cubana, avrebbe interesse a far realizzare sulla ormai fatiscente area Garzanti.

Ci si potrebbe meravigliare che proprio io possa assumere, come sicuramente avrete già capito, un atteggiamento polemico su questo progetto.

Circa due anni fa, proprio da questo sito, io stesso, proposi un' ipotesi d’ insediamento  terziario per l’area Garzanti.

Proposta risultata poi impraticabile, poiché ricerche di mercato, indicarono in modo evidente che non vi era un’esaustiva domanda nel settore, mentre la stessa ricerca  evidenziava una insistente domanda abitativa di tipo economico.

Da lì l’ipotesi di trasformazione dell’area in residenziale, tanto più che la proprietà era ora di una cooperativa cernuschese.

In questa nuova riproposizione delle aree Garzanti, si creavano le condizioni per un progetto urbanistico e viario di più ampio respiro, e nel contempo si poteva risolvere anche un  annoso problema cittadino, la ricollocazione dell’ospedale Uboldo con un suo possibile ampliamento.

Ma secondo il nostro attuale sindaco io avrei semplicemente cambiato idea, mi riferisco ad un suo intervento in consiglio comunale, quando con la sua  nuova maggioranza, ha bocciato urbi et orbi (più “orbi” devo dire) il piano Garzanti.

Colgo ora l'occasione per spiegare a chi mi legge, e a lui in primis, il perché del mio ripensamento.

In quello scritto di qualche tempo addietro, sottolineavo come uno degli aspetti più positivi delle passate amministrazioni a guida democristiana, fosse stato quello di aver individuato aree ben definite per le zone produttive, e conseguentemente per le zone residenziali impedendone di fatto la loro commistione.

Ora, la proposta di inserire  una realtà residenziale in  ambiti produttivi, anche se al loro confine, avrebbe sicuramente creato disomogeneità urbanistiche e non solo.

Con il passare dei mesi l’amministrazione guidata da Cassamagnaghi, ha cominciato a lavorare  ad una possibile” bozza di documento di piano”(il documento di piano è uno dei tre elementi che compongono il PGT, piano di governo del territorio), nello sviluppare questo documento si è cercato di dare corpo anche a una possibile area di collocazione  per l’Uboldo.

Caduta l'ipotesi della zona melghera, perché troppo vicino al  San Raffaele, si è cercato di assecondare la volontà dell'ASL2, individuando un’area in località Villa Fiorita, non avremmo in questo modo rischiato di perdere l'ospedale.

Al contrario, avremmo potuto ottenere un maggior sviluppo del nostro polo sanitario (più posti letto e più posti di lavoro), non solo in termini dimensionali ma soprattutto tecnologici.

Posso capire che tutto questo non interessi particolarmente all'attuale sindaco e alla sua maggioranza visto che, pare, non si sia adoperato più di tanto, per far confermare il contributo di 1.800.000,00 € promesso da Credicoop per una risonanza magnetica.

Ci giungono invece voci di altre proposte portate al CdA; una su tutte, che la nostra chiesa ha necessità di interventi di riaffrescamento e pavimentazione, vedremo come andrà a finire, e speriamo nella divina provvidenza.

Scusate la divagazione, torniamo al tema di oggi.

A fronte quindi di uno spostamento della struttura ospedaliera, e della riqualificazione di altri comparti industriali (ex Meteor, ex Garzanti), l'intera area che si affaccia verso la direttiva della metropolitana (zona Villa Fiorita) aveva una sua logica di riconversione.

Col tempo, e con meccanismi premianti, si sarebbero potute delocalizzare altre realtà industriali mantenendole sul territorio.

Non mi dilungo qui a spiegare nei dettagli come si sarebbe operato per le delocalizzazioni senza consumare un metro di territorio, ma vi assicuro che era tutto già progettato e seriamente valutato .

Si può così ora comprendere l’importanza di una proposta residenziale sull'area  Garzanti.

Il progetto aveva una valenza completamente diversa, dava alla città un nuovo colpo d’ala, non come qualcuno ha voluto farlo apparire, un semplice accordo pre elettorale con la cooperativa Costantes.

Credo che i fatti siano qui a testimoniarlo, se invece si vuol dire che questa operazione avrebbe favorito le esigenze della cooperativa , non mi vergogno a dire che mi avrebbe fatto solo piacere.

Purtroppo mi sono molto dilungato,ma credetemi era per me necessario, al fine di evitare equivoci per le domande che andrò ora a fare.

La scelta inizialmente da me condivisa del polo tecnologico, non è stata semplicemente accantonata, ma  è stata ricercata seriamente, le logiche di mercato ci hanno però fatto capire e obbligato a recedere.

La trentina di poli tecnologici ad oggi esistenti sul territorio italiano, presentano delle caratteristiche molto distanti da quella possibilità che si sarebbe potuta realizzare a Cernusco.

L'attuale amministrazione ci vuole riprovare, saranno sicuramente più bravi di noi, vediamo già cosa sono riusciti a fare nei primi 100 giorni.........,dimenticavo hanno perso il portafoglio.

A dimostrazione che loro ci riusciranno hanno dato una delega ad hoc (Ass. Della Cagnoletta), non bastava l'assessore all'urbanistica? delega in più delega in meno.

Forse vuole essere un segnale?, ci sono capacità particolari dell' avvocato a noi non note?.

Un dato è certo lo chef di questo intervento sarà l'Ass. Della Cagnoletta, dovrò perciò rivolgermi a lui per sapere a che punto di cottura siamo ormai giunti.

Le ultime notizie ci erano state date in occasione del consiglio in cui il piano Garzati aveva subito come da programma una bella bocciatura (e tanti saluti agli alloggi per i cernuschesi).

Il Sindaco in quell'occasione (l'assessore preposto brillava per la sua assenza), ci informava che per la questione dell'area ex Garzanti c'era stato un incontro a palazzo Chigi e che si attendevano risposte per eventuali finanziamenti (mi fa molto piacere pensare che dopo l'interesse di Prodi per il chilometro rosso, questo si accorga anche del “metro rosso cernuschese”), guarda caso c'è sempre il rosso che impera, le mode! Il tempo intanto passa, l'area rimane così com'era, solo sempre un po' più a rischio di usi impropri.

Ora mi chiedo, e chiedo all’assessore ad hoc preposto, ma per quale motivo visto che la scelta amministrativa è già stata fatta, non si mettono in atto gli strumenti che la legge urbanistica prevede consentendo all'amministrazione, proprio per le aree dismesse come questa, di poter iniziare un iter che obblighi l'operatore ad agire?

Oppure, trovi l'assessore nei tempi indicati dalla legge, chi si assuma l'onere di eseguire l'intervento.

In caso contrario  si renderà Lui responsabile dell'ulteriore degrado dell’area in questione.

Non vorrei che qualche carovana di rumeni di passaggio ne faccia una dimora permanente (tanto sono europei)

La prego assessore faccia qualcosa, o vuole passare alla storia come il primo grande chef che è riuscito a far bruciare un semplice pollo, seppur tecnologico.

Con affetto,

Giorgio Mandelli & Friends


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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