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Dialogo la parola chiave per un corso sull’ebraismo

PRENDERÀ IL VIA IL PROSSIMO 25 SETTEMBRE IL NUOVO CORSO DI FORMAZIONE TEOLOGICA PER LAICI, UNA GRANDE OPPORTUNITÀ DI FORMAZIONE PERMANENTE PER IL LAICATO DEL NOSTRO TERRITORIO.

Si è recentemente concluso (il 18 scorso) il pellegrinaggio comune in Israele di ebrei e cattolici, nel quale è stata inaugurata, nella bassa Galilea, nei pressi del lago di Tiberiade, la foresta dedicata al Card. Carlo Maria Martini.

E’ stato un evento unico che parla della necessità del dialogo, unico soprattutto per lo spirito autenticamente religioso che ha animato l’iniziativa voluta dalla Comunità ebraica di Milano sulla base di un’idea di rav Giuseppe Laras, presidente onorario dell’Assemblea rabbinica italiana, subito sostenuta dal cardinale Angelo Scola. Il nostro Cardinale, pur non essendo presente, nel suo messaggio ha commentato come «il nostro dialogo, fatto di reciproca conoscenza, narrazione e grande amicizia, non vuole fermarsi alle apparenze, ma desidera essere un vero cammino di “conversione” (tešuvà): allontanamento dal nostro peccato e venerazione dell’unico Dio vivo e vero. Solo così arriveremo a capire veramente “quanto sia bello e gioioso che i fratelli stiano insieme” (Sal 133,1). È questa la mia preghiera per tutti noi». Gli ha fatto eco il Cardinale Coccopalmerio che ha aggiunto «Il cardinale Martini ci ha insegnato ad amare il popolo di Israele. Il dialogo con quella che lui chiamava la “radice santa” non è questione solo di confronto tra le fedi alla ricerca di un giusto e necessario processo di pace e riconciliazione, ma è essenzialmente una necessità teologica».

Di questa necessità si nutre la proposta di cui il gruppo che segue la Formazione Teologica per laici si fa promotrice: un nuovo corso sull’ebraismo dal titolo “Ascolta Israele...” offerto per l’anno 2013-2014 ed il cui programma è illustrato a lato.

Un tema nato dalle richieste espresse dai partecipanti ai corsi degli scorsi anni e sviluppata con l’Istituto Superiore di Scienze Religiose insieme alla comunità ebraica milanese: infatti, anziché farci raccontare da altri cristiani che cosa sia l’ebraismo, siamo andati in Sinagoga, in via della Guastalla, ed abbiamo chiesto ad ebrei di venirci a raccontare la loro fede.

Che cosa ci spinge da laici a proporre ad altri laici un corso “teologico” sull’ebraismo, che è prima ancora di un insieme di nozioni una ricerca di dialogo?

Nel cinquantesimo del Concilio non poteva mancare un riferimento al documento principe sul dialogo, che già lo scorso anno ha fatto da guida nella nostra ricerca sull’Islam: Essendo perciò tanto grande il patrimonio spirituale comune a cristiani e ad ebrei, questo sacro Concilio vuole promuovere e raccomandare tra loro la mutua conoscenza e stima, che si ottengono soprattutto con gli studi biblici e teologici e con un fraterno dialogo... (Nostra Aetate, 4)

Fa eco alle affermazioni di Nostra Aetate rav Giuseppe Laras, che in una intervisa ad Avvenire del 5 settembre 2012 affermava come «obiettivo e orizzonte del dialogo non è la "conversione" dell’altro, o la disputa teologica, ma il tornare a riconoscersi come fratelli per affrontare, insieme, le sfide del nostro tempo come la guerra, l’ignoranza, lo sfruttamento, la povertà... ».

Durante il corso alcune serate saranno dedicate ad una lettura comune di pagine bibliche, perché «... la Bibbia è il documento scritto del dialogo che Dio rivolge in primis a Israele, per coinvolgere ogni uomo e l’umanità nella sua totalità» (Card. Angelo Scola – 23 gennaio 2013).

Crediamo davvero che sia una proposta ricca, da non lasciarsi sfuggire: non un corso difficile per persone già esperte, ma un corso rivolto a tutti coloro che desiderino aprire il cuore per conoscere le radici della propria fede e disposti a riconoscere negli ebrei, come duemila anni fa e come ci suggerisce il Concilio, dei fratelli con un grande e comune patrimonio spirituale.

per il gruppo organizzatore
Giancarlo Melzi 

 

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