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HOME > Papa Francesco > 26 Gennaio 2015

FRANCESCO: “LASCIAMOCI SORPRENDERE DA DIO!”

“Non abbiate paura delle sorprese, che ti scuotono, ti mettono in crisi, ma ci mettono in cammino. Il vero amore ti spinge a spendere la vita anche a costo di rimanere a mani vuote.”

 

Nell’incontro con i giovani, nel campus dell‘università Santo Tomas, a Manila, domenica 18 gennaio, Papa Francesco, dopo aver ricordato che “le donne hanno molto da dirci nella società di oggi” e suggerito che “quando verrà il prossimo Papa a Manila, ci siano più donne”, ha risposto alla domanda di una ragazzina: perché i bambini soffrono? Francesco ha osservato che “c’è una compassione mondana che non serve a niente!”. Certe realtà della vita “si vedono soltanto con gli occhi puliti dalle lacrime”. Di qui l’invito: “Impariamo a piangere”. Perché “se voi non imparate a piangere non siete buoni cristiani”. Francesco ha poi messo in guardia dal “rischio di diventare ‘giovani-museo’ e non giovani sapienti”, pur essendo “iper-informati”. Ma per diventare sapienti occorre “imparare ad amare!”, Non serve “solo accumulare informazioni e non sapere che farsene. È un museo. Ma attraverso l’amore far sì che questa informazione sia feconda”. Per questo scopo il Vangelo ci propone di “usare i tre linguaggi” della “mente”, del “cuore” e delle “mani”.

“Il vero amore è amare e lasciarmi amare. È più difficile lasciarsi amare che amare. Per questo è tanto difficile arrivare all’amore perfetto di Dio”, ha sostenuto Francesco, che ha aggiunto: “Lasciamoci sorprendere da Dio! E non abbiamo la psicologia del computer di credere di sapere tutto. Com’è questa cosa? Un attimo e il computer ti dà tutte le risposte, nessuna sorpresa. Nella sfida dell’amore Dio si manifesta con delle sorprese”. E ha incoraggiato: “Non abbiate paura delle sorprese, che ti scuotono, ti mettono in crisi, ma ci mettono in cammino. Il vero amore ti spinge a spendere la vita anche a costo di rimanere a mani vuote. Pensiamo a san Francesco: lasciò tutto, morì con le mani vuote ma con il cuore pieno”. Ricapitolando, “non giovani da museo, ma giovani sapienti. Per essere sapienti, usare i tre linguaggi: pensare bene, sentire bene e fare bene. E per essere sapienti, lasciarsi sorprendere dall’amore di Dio, e vai, e spendi la vita!”. Ancora, il Papa ha invitato a “imparare a mendicare da quelli a cui diamo. Questo non è facile da capire: imparare a mendicare. Imparare a ricevere dall’umiltà di quelli che aiutiamo. Imparare ad essere evangelizzati dai poveri”, “imparare a tendere la mano a partire dalla propria miseria”. C’è poi “la sfida dell’integrità morale” e “del prendersi cura dell’ambiente”. Infine, “c’è la sfida per i poveri. Amare i poveri”.

La ricchezza detenuta dall’1% della popolazione mondiale supererà nel 2016 quella del restante 99%. Nel mondo oltre un miliardo di persone vive con meno di 1,25 dollari al giorno e 1 su 9 non ha nemmeno abbastanza da mangiare. Inoltre, sono 80 le persone più ricche del pianeta che detengono oltre il 50% della ricchezza della popolazione più povera (3,5 miliardi di persone). Sono questi i dati più significativi del rapporto “Grandi disuguaglianze crescono” di Oxfam, la confederazione mondiale contro la povertà e le ingiustizie, presentato lo scorso lunedì 19 gennaio. Il fatto che questa disuguaglianza sia in continua e costante crescita, afferma l’organizzazione, rende necessarie misure dirette a invertire la tendenza. Dal rapporto si evince che “l’1% della popolazione ha visto la propria quota di ricchezza mondiale crescere dal 44% del 2009 al 48% del 2014 e che si supererà il 50% nel 2016”. “La portata della disuguaglianza è semplicemente sconcertante”: ha detto la direttrice esecutiva di Oxfam. Impossibile non essere d’accordo!

Cernusco sul Naviglio, 26 gennaio 2015

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