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HOME > Papa Francesco > 20 Ottobre 2014

FRANCESCO: “LE NOSTRE COMUNITÀ 
VIVONO NEL SEGNO DELLA PRESENZA DI GESÙ?”

“Dobbiamo chiederci con sincerità: siamo davvero testimoni luminosi e credibili dell’attesa del ritorno di Gesù? Oppure siamo stanchi, intorpiditi, sotto il peso della fatica e della rassegnazione?

 

Chiesa, “sposa” e “città” - “La Chiesa è il popolo di Dio che segue il Signore Gesù e che si prepara giorno dopo giorno all’incontro con lui, come una sposa con il suo sposo”. Lo ha detto il Papa nella catechesi dell’udienza generale dello scorso 15 ottobre, aggiungendo che “non è solo un modo di dire: saranno delle vere e proprie nozze”, perché “Cristo, facendosi uomo come noi e facendo di tutti noi una cosa sola con lui, con la sua morte e la sua risurrezione, ci ha davvero sposato e ha fatto di noi la sua sposa”. “E questo non è altro che il compimento del disegno di comunione e di amore tessuto da Dio nel corso di tutta la storia”, ha spiegato il Papa, “la storia del popolo di Dio, ma anche la propria”, ha aggiunto a braccio.

“La Chiesa, oltre che sposa, è chiamata a diventare città, simbolo per eccellenza della convivenza e della relazionalità umana”. “Sarà la tenda di Dio”, ha commentato il Papa, dove “non ci saranno più isolamenti, prevaricazioni e distinzioni di alcun genere - di natura sociale, etnica o religiosa - ma saremo tutti una cosa sola in Cristo”.

      Mantenere accesa la lampada della speranza - “La Chiesa ha il compito di mantenere accesa e ben visibile la lampada della speranza, perché possa continuare a risplendere come segno sicuro di salvezza e possa illuminare a tutta l’umanità il sentiero che porta all’incontro con il volto misericordioso di Dio”. Con queste parole il Papa, nella stessa udienza generale, si è soffermato sulla speranza cristiana, che “non è semplicemente un desiderio, un auspicio: per un cristiano, la speranza è attesa, attesa fervente, appassionata del compimento ultimo e definitivo di un mistero, il mistero dell’amore di Dio, nel quale siamo rinati e già viviamo”. Ed è attesa “di qualcuno che sta per arrivare: è il Cristo Signore che si fa sempre più vicino a noi, giorno dopo giorno, e che viene a introdurci finalmente nella pienezza della sua comunione e della sua pace”. “Ecco allora che cosa aspettiamo: che Gesù ritorni! La Chiesa sposa aspetta il suo sposo!”, ha esclamato il Papa.

Esame di coscienza per ogni comunità - “Dobbiamo chiederci, con molta sincerità: siamo davvero testimoni luminosi e credibili di questa speranza?”, ha proseguito il Papa esortando i fedeli ad un esame di coscienza: “le nostre comunità  vivono ancora nel segno della presenza del Signore Gesù e nell’attesa calorosa della sua venuta, oppure appaiono stanche, intorpidite, sotto il peso della fatica e della rassegnazione? Corriamo anche noi il rischio di esaurire l’olio della fede, della gioia?”. “Stiamo attenti!”, è stato l’ammonimento finale del Santo Padre.

 

Cernusco sul Naviglio, 20 ottobre 2014

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