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HOME > Papa Francesco > 28 Luglio 2014

FRANCESCO: “IL DONO DELLA PIETÀ CI FA MITI”

Pietà è essere “capaci di gioire con chi è nella gioia, di piangere con chi piange, di stare vicini a chi è solo o angosciato, di correggere chi è nell’errore, di consolare chi è afflitto, di accogliere e soccorrere chi è nel bisogno”

 

“La pietà non è pietismo”. A spiegarlo è stato il Papa, che nella catechesi dell’udienza generale dello scorso 4 giugno si è soffermato sul dono della pietà, che viene spesso “frainteso” e che invece “tocca nel cuore la nostra identità e la nostra vita”. “Alcuni pensano che la pietà è chiudere gli occhi, fare la faccia ‘a immaginetta’, far finta di essere come un santo”, ha detto il Papa citando un proverbio in piemontese. “Questo non è il dono della pietà”, ha commentato, spiegando che pietà è essere “capaci di gioire con chi è nella gioia, di piangere con chi piange, di stare vicini a chi è solo o angosciato, di correggere chi è nell’errore, di consolare chi è afflitto, di accogliere e soccorrere chi è nel bisogno”. “Se il dono della pietà ci fa crescere nella relazione e nella comunione con Dio e ci porta a vivere come suoi figli - ha assicurato il Papa - nello stesso tempo ci aiuta a riversare questo amore anche sugli altri e a riconoscerli come fratelli”. “E allora sì che saremo mossi da sentimenti di pietà, non di pietismo, nei confronti di chi ci sta accanto e di coloro che incontriamo ogni giorno”, ha puntualizzato il Santo Padre.

Pietà e mitezza - La pietà per un cristiano “non si identifica con l’avere compassione di qualcuno, avere pietà del prossimo, ma indica la nostra appartenenza a Dio e il nostro legame profondo con Lui, un legame che dà senso a tutta la nostra vita e che ci mantiene saldi, in comunione con Lui, anche nei momenti più difficili e travagliati”. Con queste parole, pronunciate all’inizio della catechesi, il Papa ha dato una definizione di questo particolare dono dello Spirito Santo. “Questo legame non va inteso come un dovere o un’imposizione”, ha ammonito, ma come “una relazione vissuta col cuore: è la nostra amicizia con Dio, donataci da Gesù, un’amicizia che cambia la nostra vita e ci riempie di entusiasmo, di gioia. Per questo, il dono della pietà suscita in noi innanzitutto la gratitudine e la lode”. “Quando lo Spirito Santo ci fa percepire la presenza del Signore e tutto il suo amore per noi - ha proseguito il Papa - ci riscalda il cuore e ci muove quasi naturalmente alla preghiera e alla celebrazione”. Pietà, dunque, “è sinonimo di autentico spirito religioso, di confidenza filiale con Dio, di quella capacità di pregarlo con amore e semplicità che è propria delle persone umili di cuore”. http://piwik1.glauco.it/piwik.php?idsite=9

“C’è un rapporto molto stretto tra il dono della pietà e la mitezza” ha poi assicurato il Papa: “il dono della pietà ci fa miti, tranquilli, pazienti, in pace con Dio e al servizio con mitezza degli altri”.

 

Cernusco sul Naviglio, 28 luglio 2014

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