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HOME > Papa Francesco > 26 Maggio 2014

FRANCESCO: “SE DISTRUGGIAMO IL CREATO,
IL CREATO CI DISTRUGGERÀ".

Lo ha detto Papa Francesco, all'udienza generale in piazza San Pietro lo scorso 21 maggio, aggiungendo poi che “il creato è un dono meraviglioso datoci per tutti, perché lo usiamo per tutti”

 

"C'è il rischio di considerarci padroni del creato, ma il creato non è una proprietà di cui possiamo spadroneggiare a nostro piacimento, né tanto meno è proprietà di alcuni, solo di pochi, il creato è un dono meraviglioso datoci per tutti, perché lo usiamo per tutti sempre con grande rispetto e gratitudine". "Noi, le persone umane, siamo la cosa più bella della creazione" e questo possiamo capirlo solo se guardiamo al creato con lo sguardo di Dio.


Il dono della scienza - Il Papa ha dedicato la catechesi dell'udienza generale dello scorso 21 maggio a un altro aspetto caro al santo di Assisi e "ai tanti santi che hanno saputo cantare il creato". Partendo infatti dal "dono della scienza", è arrivato a spiegare la bellezza del creato e i rischi di non saperlo custodire e di nutrire aspettative eccessive nei confronti delle creature. La scienza, da cui ha preso le mosse la catechesi, è uno dei "doni dello Spirito Santo". "Quando si parla di scienza - ha osservato Papa Bergoglio - il pensiero va immediatamente alla capacità dell'uomo di conoscere sempre meglio la realtà che lo circonda, e di scoprire le leggi che regolano la natura dell'universo. La scienza che viene dallo Spirito Santo - ha spiegato - non si limita alla conoscenza umana, è dono speciale che ci porta a conoscere dal creato la grandezza di Dio e la sua relazione profonda con ogni creatura". Gli "occhi illuminati dallo Spirito si aprono alla contemplazione della natura" e nella "grandiosità del cosmo "ogni cosa ci parla di lui, del suo amore": E' lo stesso "stupore e senso di gratitudine", ha osservato, che proviamo anche "ammirando un'opera d'arte, e il frutto dell'ingegno dell'uomo".

Nell’uomo e nella donna il vertice della creazione - Il Papa ha riflettuto sul fatto che nel racconto dei giorni della creazione, Dio ogni giorno "vide che era cosa buona", ma dopo aver creato la donna e l'uomo "vide che era cosa molto buona". "Il dono della scienza - ha commentato - ci pone in profonda sintonia con il creatore e ci fa partecipare alla limpidezza del suo sentire, così riusciamo a cogliere nell'uomo e nella donna il vertice della creazione, segno impresso in ognuno di noi che ci fa riconoscere come fratelli e sorelle, tutto - ha commentato - è motivo di serenità e di pace e fa del cristiano un testimone gioioso di Dio sulla scia di Francesco di Assisi". "Noi, le persone, siamo al vertice del creato, siamo cosa molto buona". La scienza dunque ci aiuta a non consideraci "padroni", ma "custodi" del creato. In più ci aiuta a non "fermarci alle creature, a capire che le creature non possono rispondere a tutte le nostre attese". Il Papa ha anche messo in guardia dal rischio di “consideraci padroni del creato”. Da qui la forte denuncia: "Dio perdona sempre, il creato no". 

Cernusco sul Naviglio, 26 maggio 2014

 

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