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HOME > Papa Francesco > 10 Marzo 2014

“SI È FATTO POVERO PER ARRICCHIRCI
CON LA SUA POVERTÀ”

La definizione di Gesù – che fa da titolo a questo testo - si trova nella Seconda Lettera di san Paolo ai Corinti ed è anche il titolo del messaggio del Papa per la Quaresima 2014. Papa Francesco riflette sul mistero della “povertà” di Cristo che si è fatto uomo divenendo “in tutto simile a noi fuorché nel peccato”.

 

L’amore, la compassione, la tenerezza di Cristo sono i tratti che anche ciascun cristiano dovrebbe assumere come personale stile di vita. Ciò soprattutto di fronte alle “miserie” umane, che il Papa descrive in tre tipi nel messaggio per la Quaresima di quest’anno.

La miseria materiale - La prima miseria è quella che “comunemente viene chiamata povertà e tocca quanti vivono in una condizione non degna della persona umana: privati dei diritti fondamentali e dei beni di prima necessità quali il cibo, l’acqua, le condizioni igieniche, il lavoro, la possibilità di sviluppo e di crescita culturale. Di fronte a questa miseria la Chiesa offre il suo servizio, la sua diakonia, per andare incontro ai bisogni e guarire queste piaghe che deturpano il volto dell’umanità. Nei poveri e negli ultimi noi vediamo il volto di Cristo; amando e aiutando i poveri amiamo e serviamo Cristo”.

La miseria morale - Nel messaggio per la Quaresima, Papa Francesco illustra poi il secondo tipo di “miseria”, quello “morale”. “Non meno preoccupante è la miseria morale, che consiste nel diventare schiavi del vizio e del peccato. Quante famiglie sono nell’angoscia perché qualcuno dei membri - spesso giovane - è soggiogato dall’alcol, dalla droga, dal gioco, dalla pornografia! Quante persone hanno smarrito il senso della vita, sono prive di prospettive sul futuro e hanno perso la speranza! E quante persone sono costrette a questa miseria da condizioni sociali ingiuste, dalla mancanza di lavoro che le priva della dignità che dà il portare il pane a casa, per la mancanza di uguaglianza rispetto ai diritti all’educazione e alla salute. In questi casi la miseria morale può ben chiamarsi suicidio incipiente”.

La miseria spirituale - Papa Francesco spiega poi il terzo tipo di miseria, quella “spirituale”. Essa “ci colpisce quando ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo il suo amore. Se riteniamo di non aver bisogno di Dio, che in Cristo ci tende la mano, perché pensiamo di bastare a noi stessi, ci incamminiamo su una via di fallimento. Dio è l’unico che veramente salva e libera”, scrive. Dalla descrizione della “miseria” dell’uomo per la quale Cristo si è incarnato, il Papa passa poi a riflettere sul compito dei credenti oggi: “Il Vangelo è il vero antidoto contro la miseria spirituale - afferma -: il cristiano è chiamato a portare in ogni ambiente l’annuncio liberante che esiste il perdono del male commesso, che Dio è più grande del nostro peccato e ci ama gratuitamente, sempre, e che siamo fatti per la comunione e per la vita eterna”.

Invito alla “spogliazione” - Papa Francesco esorta quindi i cristiani alla “spogliazione”, come gesto quaresimale significativo. “Ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci al fine di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà. Non dimentichiamo che la vera povertà duole: non sarebbe valida una spogliazione senza questa dimensione penitenziale. Diffido dell’elemosina che non costa e che non duole”. Infine sollecita a rafforzare “in noi l’attenzione e la responsabilità verso la miseria umana, per diventare misericordiosi e operatori di misericordia”.

Cernusco sul Naviglio, 10 marzo 2014

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