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HOME > Papa Francesco > 13 Gennaio 2014

 COLTIVIAMO LA “SANTA FURBIZIA”

 Papa Francesco, nella Festa dell’Epifania, ha invitato ad «accogliere nel nostro cuore la luce di Dio e, nello stesso tempo, a coltivare quella furbizia spirituale che sa coniugare semplicità ed astuzia, come chiede Gesù ai discepoli: “Siate prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”». Inoltre, ha spronato «a non accontentarci di una vita mediocre, del “piccolo cabotaggio”, ma a lasciarci sempre affascinare da ciò che è buono, vero, bello.»

 

“Un aspetto della luce che ci guida nel cammino della fede è anche la santa ‘furbizia’”, ha affermato Papa Francesco, nella Messa dell’Epifania, nella Basilica di San Pietro. È anche “una virtù questa: la santa furbizia”. Si tratta “di quella scaltrezza spirituale che ci consente di riconoscere i pericoli ed evitarli”. I Magi, ha aggiunto, commentando il brano del Vangelo di Matteo che parla della loro visita a Gesù bambino, “seppero usare questa luce di ‘furbizia’ quando, sulla via del ritorno, decisero di non passare dal palazzo tenebroso di Erode, ma di percorrere un’altra strada”. In questo modo “questi saggi venuti da Oriente ci insegnano come non cadere nelle insidie delle tenebre e come difenderci dall’oscurità che cerca di avvolgere la nostra vita”. Loro, ha spiegato, “con questa santa furbizia hanno custodito la fede e anche noi dobbiamo custodire la fede, custodirla dai canti delle sirene che ti dicono: ‘Ma guarda, oggi dobbiamo fare questo, quello. Ma la fede è una grazia, è un dono. A noi tocca custodirla con questa santa furbizia, con la preghiera, con l’amore, con la carità”. Allora, “occorre accogliere nel nostro cuore la luce di Dio e, nello stesso tempo, coltivare quella furbizia spirituale che sa coniugare semplicità ed astuzia, come chiede Gesù ai discepoli: ‘Siate prudenti come i serpenti e semplici come le colombe’”.

Non accontentiamoci di una vita mediocre - L’esempio dei Magi, ha sostenuto quindi papa Francesco - “ci aiuta ad alzare lo sguardo verso la stella e a seguire i grandi desideri del nostro cuore. Ci insegnano a non accontentarci di una vita mediocre, del ‘piccolo cabotaggio’, ma a lasciarci sempre affascinare da ciò che è buono, vero, bello … da Dio, che tutto questo lo è in modo sempre più grande!”. E, ha aggiunto Francesco, “ci insegnano a non lasciarci ingannare dalle apparenze, da ciò che per il mondo è grande, sapiente, potente. Non bisogna fermarsi lì”. “È necessario - ha ribadito - custodire la fede. In questo tempo è tanto importante questo: custodire la fede. Bisogna andare oltre, oltre il buio, oltre il fascino delle sirene, oltre la mondanità, oltre tante modernità che oggi ci sono … Bisogna andare oltre, verso Betlemme, là dove, nella semplicità di una casa di periferia, tra una mamma e un papà pieni d’amore e di fede, risplende il Sole sorto dall’alto, il Re dell’universo”.

Cernusco sul Naviglio, 13 gennaio 2014

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