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HOME > Papa Francesco > 16 Dicembre 2013

FAME NEL MONDO:
“NON POSSIAMO GIRARCI DALL’ALTRA PARTE”

La fame nel mondo è uno “scandalo mondiale” che coinvolge circa un miliardo di persone, come ha detto Papa Francesco in un videomessaggio di sostegno alla campagna globale “Una sola famiglia, cibo per tutti”, lanciata martedì 10 dicembre 2013 a Roma, nella Giornata mondiale dei diritti umani, da Caritas internationalis.

 

La Caritas internationalis “vuole spingere i governi del mondo a onorare i loro impegni, visto che l’Obiettivo di sviluppo del millennio che prevedeva di dimezzare, entro il 2015, il numero di persone che soffrono la fame nel mondo, molto probabilmente non verrà raggiunto”. Tre gli assi portanti della campagna, che ognuna delle 164 Caritas nazionali coniugherà a modo suo con iniziative ed eventi: “Educare e mobilitare persone e governi; agire attraverso progetti concreti; partecipazione dei poveri”. La campagna globale contro la fame nel mondo avrà tra le date importanti anche la partecipazione all’Expo di Milano nel 2015.

 

“Avevo fame e mi avete dato da mangiare” - Nel video-messaggio per la “Campagna contro la fame nel mondo” lanciata dalla Caritas Internationalis, Papa Francesco ha innanzitutto ricordato che il lavoro di questa confederazione «è al cuore della missione della Chiesa e della sua attenzione verso tutti quelli che soffrono per lo scandalo della fame con cui il Signore si è identificato quando diceva: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare”. Quando gli apostoli dissero a Gesù che le persone che erano giunte ad ascoltare le sue parole erano anche affamate, egli li incitò ad andare a cercare il cibo. Essendo poveri essi stessi, non trovarono altro che cinque pani e due pesci, ma con la grazia di Dio arrivarono a sfamare una moltitudine di persone, raccogliendo persino gli avanzi e riuscendo così a evitare ogni spreco.»

 

Un miliardo di persone ancora oggi soffrono la fame - Papa Francesco ha poi posto la sua attenzione sullo drammatica situazione in cui vive una parte dell’umanità: «Siamo di fronte allo scandalo mondiale di circa un miliardo, un miliardo di persone che ancora oggi soffrono la fame. Non possiamo girarci dall’altra parte e far finta che questo non esista. Il cibo a disposizione nel mondo basterebbe a sfamare tutti.»

 

Condividiamo quel che abbiamo nella carità cristiana - Il Vescovo di Roma ha quindi invitato a prendere consapevolezza di questo problema e a gesti concreti di solidarietà: «La parabola della moltiplicazione dei pani e dei pesci ci insegna proprio questo: che se c’è volontà, quello che abbiamo non finisce, anzi ne avanza e non va perso. Perciò, cari fratelli e care sorelle, vi invito a fare posto nel vostro cuore a questa urgenza, rispettando questo diritto dato da Dio a tutti di poter avere accesso ad un’alimentazione adeguata. Condividiamo quel che abbiamo nella carità cristiana con chi è costretto ad affrontare numerosi ostacoli per soddisfare un bisogno così primario e al tempo stesso facciamoci promotori di un’autentica cooperazione con i poveri, perché attraverso i frutti del loro e del nostro lavoro possano vivere una vita dignitosa.

Invito tutte le istituzioni del mondo, tutta la Chiesa e ognuno di noi, come una sola famiglia umana, a dare voce a tutte le persone che soffrono silenziosamente la fame, affinché questa voce diventi un ruggito in grado di scuotere il mondo.

Questa campagna vuole anche essere un invito a tutti noi a diventare più consapevoli delle nostre scelte alimentari, che spesso comportano lo spreco di cibo e un cattivo uso delle risorse a nostra disposizione. E’ anche un’esortazione a smettere di pensare che le nostre azioni quotidiane non abbiano un impatto sulle vite di chi - vicino o lontano che sia - la fame la soffre sulla propria pelle.»

 

 

Cernusco sul Naviglio, 16 dicembre 2013

 

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