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HOME > Papa Francesco > 14 Ottobre 2013

UN “LONTANO” PUÒ ASCOLTARE LA VOCE DEL SIGNORE,
IL "VICINO" PUÒ CHIUDERE IL CUORE A DIO

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Nell’omelia della Messa dello scorso 7 ottobre, nella Cappella di Santa Marta in Vaticano, Papa Francesco si è soffermato sulla figura del Buon Samaritano, sottolineando come, a volte, può succedere che anche un cristiano fugga da Dio, mentre un peccatore, considerato lontano da Dio, ascolti la voce del Signore.

 

La fuga da Dio - “Si può fuggire da Dio – ha detto il Papa - ma [pur] essendo cristiano, essendo cattolico, essendo dell’Azione Cattolica, essendo prete, vescovo, Papa … tutti, tutti possiamo fuggire da Dio! E’ una tentazione quotidiana. Non ascoltare Dio, non ascoltare la sua voce, non sentire nel cuore la sua proposta, il suo invito. Si può fuggire direttamente. Ci sono altre maniere di fuggire da Dio, un po’ più educate, un po’ più sofisticate, no? Nel Vangelo (Luca 10,25-37: parabola del Buon Samaritano) c’è quest’uomo mezzo morto, buttato sul pavimento della strada, e per caso un sacerdote scendeva per quella medesima strada – un degno sacerdote, proprio con la talare, bene, bravissimo! Ha visto e ha guardato: ‘Arrivo tardi a Messa’, e se n’è andato oltre. Non aveva sentito la voce di Dio, lì”.

Il samaritano ha capito che Dio lo chiamava - Passa poi un levita, che, dice il Papa, avrà forse pensato: “Se io lo prendo o se io mi avvicino, forse sarà morto, e domani devo andare dal giudice e dare la testimonianza …” e passò oltre. Anche lui, osserva il Papa, fugge “da questa voce di Dio”. E aggiunge: “Soltanto ha la capacità di capire la voce di Dio uno che abitualmente fuggiva da Dio, un peccatore”, un samaritano. Questo, constata, “è un peccatore, lontano da Dio”, eppure “ha sentito la voce di Dio e si è avvicinato”. Il samaritano, osserva, “non era abituato alle pratiche religiose, alla vita morale, anche teologicamente era sbagliato”, perché i samaritani “credevano che Dio si dovesse adorare da un’altra parte e non dove voleva il Signore”. E tuttavia, è stata la sua riflessione, il samaritano “ha capito che Dio lo chiamava, e non fuggì”. “Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite versandovi olio e vino, poi lo caricò sulla cavalcatura” e ancora “lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Ha perso tutta la serata.”

Un cuore chiuso non sente la voce di Dio - “Il sacerdote è arrivato in tempo per la Santa Messa, e tutti i fedeli contenti; il levita ha avuto, il giorno dopo, una giornata tranquilla secondo quello che lui aveva pensato di fare, perché non ha avuto tutto questo imbroglio di andare dal giudice e tutte queste cose … Perché il sacerdote fuggì da Dio? Perché il levita fuggì da Dio? Perché avevano il cuore chiuso, e quando tu hai il cuore chiuso, non puoi sentire la voce di Dio. Invece, un samaritano che era in viaggio ‘vide e ne ebbe compassione’: aveva il cuore aperto, era umano. E l’umanità lo avvicinò”.

 

Cernusco sul Naviglio, 14 ottobre 2013

 

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