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Grazie, don Andrea!

Abbiamo raccolto in queste poche pagine saluti ed auguri delle persone più vicine a questi anni di ministero: giovani, catechiste, chierichetti , collaboratori. Altre pagine potrebbero essere scritte, tante solo confidate, molte portate nel cuore: ad ogni prete che attraversa la strada di una comunità resta attaccata un po’ di vita della stessa che con lui si è trasformata attraverso un tratto di strada che il Signore ha chiesto di percorrere insieme. E anche quando i cammini si dividono restano le relazioni costruite, gli insegnamenti reciproci, l’unica Fede che quel cammino ha permesso di condividere.


don Andrea Ferrarotti in SACER il giorno della sua prima visita agli Oratori di Cernusco, il 29 Giugno 2004

GUIDA E COMPAGNO DI TUTTI

Dopo 9 anni di presenza a Cernusco, 6 anni di Unità Pastorale, migliaia di chilometri percorsi con macchine, pullmini, aerei e navi, ore e ore di preghiere, riflessioni, catechesi e soprattutto confessioni, giornate e giornate di ritiro, vacanza e visite culturali, il 7 luglio don Andrea, il “nostro don Andrea”, dopo averci radunato tutti con l’inganno alla Messa delle 11, compariva sull’altare prima della benedizione per chiedere a tutta la Comunità di pregare per lui e per il suo nuovo incarico.

Dopo le prime reazioni di commozione e sconforto, ci siamo subito stretti intorno al don per essere noi, almeno una volta, al suo fianco, per accompagnarlo in un passaggio fondamentale della sua vita.

È difficile per noi giovani pensare a cosa scrivere in un articolo come questo; almeno, non senza farci venire le lacrime agli occhi, per un prete che ci ha raccolto come adolescenti di oratori diversi e ha fatto di noi ragazzi di una Unità di Pastorale Giovanile che, fin da subito, ha saputo dare l’esempio alla comunità adulta sul significato di essere Chiesa unita.

In questi anni, nei quali ciascuno di noi si è trovato a dover fare i conti con scelte importanti e sempre più definitive per la propria vita (università, lavoro, relazione affettiva, vocazione a una vita consacrata, matrimonio), il don ha saputo essere guida e compagno costante di tutti e di ciascuno, riuscendo a conciliare queste attenzioni con una vita sommersa di impegni. Non dimenticheremo mai le confessioni nel suo studio: quelle quattro mura sono state testimoni di tutte le nostre fatiche e delle nostre scelte più grandi.

Rimarrà indelebile in noi anche la sua passione per i viaggi e la cura che ha sempre dedicato ai periodi estivi: oratorio feriale, campeggi, pellegrinaggi e vacanze, dai quali abbiamo sempre portato a casa tanta energia per continuare il nostro cammino di Fede.

Durante le messe, i ritiri e gli immancabili incontri del giovedì sera ha saputo trasmetterci la sua grande passione per le Sacre Scritture, perché anche noi fossimo in grado, come proponeva il Card. Martini, di illuminare la nostra vita alla luce della Parola. Abbiamo fatto nostre la sua costanza nella preghiera, la sua devozione a Maria e la sua dedizione alla confessione come momento di verifica e rilancio della nostra Fede e della nostra vita. Ci ha insegnato l’importanza di una Fede vissuta con la ragione più che con il sentimento, nella quotidianità più che nella straordinarietà, per rimanere giovani “radicati in Cristo e saldi nella Fede”.

Poche righe non bastano per raccontare e soprattutto ringraziare don Andrea, ma pensiamo che il modo più bello e pieno per farlo sia, come sempre ci ha chiesto, quello di essere d’ora in poi giovani che fanno il loro ingresso nella comunità adulta, capaci di mettersi al servizio della Chiesa nella semplicità.

Pronti ad accogliere con gioia il nuovo arrivato, continueremo a percorrere le strade di unità che abbiamo costruito insieme, e come ci hai sempre detto tu, don, viene per noi il momento di ridare alla comunità quello che fin ad ora ci è stato donato gratuitamente.

Grazie don Andrea!

i giovani della UPG

STILE DI SERVIZIO ED ENTUSIASMO

Carissimo Don Andrea,

è davvero difficile riuscire ad esprimere in modo univoco il nostro ringraziamento per quello che abbiamo vissuto come equipe di pastorale giovanile, perché siamo un gruppo “variegato” sia per le età che per i diversi servizi che svolgiamo in oratorio: educatori, allenatori, segretarie e catechiste. Anche se ognuno di noi ha avuto modo di collaborare direttamente con te e di vivere una propria relazione personale, crediamo che essere stati chiamati a fare parte di questo gruppo sia stato davvero un dono per tutti noi.  Ti ringraziamo di cuore per averci permesso di condividere riflessioni e piccole decisioni sulla vita dei nostri oratori e soprattutto per averci dato modo di scoprire che la collaborazione tra diverse generazioni, non solo arricchisce, ma è molto più semplice e fruttuosa di quanto si possa pensare. Ti ringraziamo anche per lo stile che hai dato a questo piccolo gruppo, per esserci stato di esempio nel servizio e per averci trasmesso tanto entusiasmo e voglia di lavorare insieme, perché proprio per questo non abbiamo avuto bisogno di troppi incontri formali per raggiungere gli obiettivi comuni che ci siamo fissati. Grazie quindi per averci fatto scoprire l’importanza e il valore delle relazioni che, quando sono autentiche, continuano anche al di là del contesto in cui nascono. Per questo motivo il nostro saluto ora vuole essere un semplice “arrivederci” perché, anche se con tempi e modi diversi, non smetteremo di dimostrarti la nostra amicizia. Crediamo che tua sia stato un grande dono per la nostra comunità ed in particolare per i nostri ragazzi, quindi, anche se umanamente è difficile affrontare il distacco, siamo felici di sapere che continuerai ad essereservo di Dio dedicando la tua vita ad altri fratelli e che grazie al tuo grande amore per la Parola e alla tua capacità di essere coinvolgente sarai sempre vero testimone dell’amore di Dio per gli uomini.

In questo particolare momento vogliamo esprimerti la nostra vicinanza e soprattutto assicurarti che non ti faremo mancare le nostre preghiere per sostenerti nel tuo nuovo incarico di Parroco.

equipe di pastorale giovanile

 
don Andrea Ferrarotti a Roma, estate 2009

SEMPRE DI CORSA, EPPURE ATTENTO A NOI

In una città come Cernusco sul Naviglio, che ha visto l’oratorio come uno dei protagonisti indiscussi tra i suoi centri di aggregazione, dieci anni fa arrivava don Andrea Ferrarotti. Un nome, poco più. Ora ci si volta indietro per ripensare: quante cose che tornano alla mente! Quelle che prima si ricordano sono sicuramente le cose che ha fatto. Non bastano le dita di una ,due…neanche di tre mani! Ma tra tutte, la più grande: il grandissimo lavoro prima e dopo l’istituzione della Comunità pastorale, in particolare ovviamente quella giovanile (la celeberrima UPG).

Ed è proprio qui che entriamo in gioco noi, ragazzi dell’oratorio della Madonna del Divin Pianto. Da sempre attivo, nel suo piccolo, e da sempre accompagnato dall’oratorio  fratello maggiore: l’oratorio S.A.C.E.R. . Grazie a quest’UPG c’è stata però una grande integrazione anche con l’oratorio Paolo VI, ora quel guscio si è rotto, e il pulcino piano piano sta imparando a camminare un po’ più autonomamente.

Sempre i primi, noi del Divino! Eh già, infatti il don nel suo peregrinare di oratorio in oratorio, domenicale, feriale, agli incontri di catechesi, sceglieva sempre di cominciare da noi, con preghiera ed immancabile commento. Dopo qualche aggiornamento di routine, se solo intuiva la presenza di una qualche merenda (pandoro, torta, panino…) non esitava a trattenersi un poco in più. Fiutata la preda, con abile mossa strappava un pezzo di cibo a qualcuno, per poi defilarsi con volto indifferente (tranne il caso in cui fosse particolarmente buono, quando non mancava quindi l’occasione di farlo notare!).

Sempre di corsa! corri di su, corri di giù, guida di qua, guida di là (ci sono voci che in realtà sia stato preso alla Ferrari come secondo di Alonso, altro che Cusano Milanino!)…ma alla fine non solo fa tutto, ma ti lascia anche una battuta, un sorriso, un pizzicotto (immancabili!), una parola buona, un consiglio.

Il tempo passa, le cose cambiano, e come sempre arriva il momento dei saluti. Ciao don! Un grazie affettuoso da tutti noi del Pianto Divino, ci hai saputo donare tutto quello che hai, tutto quello che sei. Grazie infinte davvero, un grandissimo augurio per il tuo futuro in Ferrar….ehm, a Cusano Milanino!

I pochimabuoni ragazzi del Divino

 

HAI VALORIZZATO LE NOSTRE DIVERSITÀ

Anche noi catechiste desideriamo ringraziarti con tutto il cuore per la cura con cui ci hai sempre seguito, perché il tuo sostegno ci ha permesso di svolgere con serenità il nostro piccolo servizio. Durante le periodiche riunioni di programmazione spesso ci hai aiutato ad avvicinarci alla Parola, a comprenderla un po’ meglio e soprattutto a gustarla per poi trasmetterla ai bambini con gioia; questo grazie alla tua conoscenza e grande capacità di spiegarLa ma ancor di più grazie alla tua forte passione che non può non coinvolgere chi ti ascolta. Grazie anche perché ci hai aiutato a crescere come gruppo, affiancandoci nelle piccole difficoltà organizzative e guidandoci nei momenti in cui faticavamo a trovare soluzioni comuni. Hai saputo valorizzare le nostre diversità e ci hai invitato a condividerle affinché potessero essere motivo di arricchimento reciproco. In questi anni, soprattutto nei tempi liturgici più forti e in occasione dei sacramenti, spesso ci hai coinvolto nella preparazione di alcune celebrazioni che sono state davvero belle, perché caratterizzate da segni che sicuramente verranno ricordati dai nostri bambini e anche da noi, che con particolare intensità abbiamo potuto condividere con loro momenti importanti dei loro cammini di fede. Grazie per esserci stato di esempio nella cura dei piccoli che hai sempre cercato di ascoltare e d’incontrare…” proprio per questo spesso ti abbiamo visto correre da un oratorio all’altro sfidando il traffico pomeridiano!”  Infine, grazie anche per aver così tanto voluto e curato la nuova cappellina, un luogo già caro anche a tutte noi che, proprio lì, abbiamo potuto ritrovarci in preghiera sia con te e i nostri bambini, che fra di noi. Anche se siamo dispiaciute per il distacco, ci è di conforto sapere che con gioia ed entusiasmo ti dedicherai alla comunità che ti è stata affidata, testimoniando sempre l’Amore di Dio per gli uomini. Alla Madonna di Fatima, che sappiamo esserti tanto cara, vogliamo affidarti nella preghiera affinché ti protegga e ti sostenga nel tuo nuovo incarico.

le catechiste della Comunità pastorale Famiglia di Nazaret

 

UN PRETE CHE LASCIA UN’IMPRONTA!

Catechista, alcuni cicli di camino all’iniziazione cristiana guidati da Don Andrea, ripercorro con la mente momenti di questa esperienza intensa e coinvolgente. Mi presento al primo incontro, senza alcuna idea su come fare: quel poco di esperienza da animatrice ed educatrice in oratorio di molti, ma molti, anni prima mi rendo conto che non servirà. Emozione e titubanza mi accompagnano, poi tutto si stempera, il Don è schietto, diretto, efficace nell’organizzare ma soprattutto immediato nel trasmetterci in modo semplice l’ “impronta” da dare al nostro servizio: trasmettere l’amore, il desiderio della conoscenza e dell’incontro con Cristo, prima ancora dei riti e dei segni. Se riusciremo a trasmettere ai bambini, che vedremo diventare ragazzi, il “gusto” di ricercare Cristo e riconoscerlo in coloro che incontreranno, avremo gettato un seme importante. Tutto ciò in una mezz’oretta perché poi arrivano i ragazzi, c’è bisogno di lui per un’altra attività. Ecco, mi permetto scherzosamente di dire che questa è una sua nota caratteristica: “c’è” e un attimo dopo “non c’è più”. Cosa si sente chiedere più spesso in segreteria o in cortile: dov’è il don? Hai visto il don? Non perché lui sia assente o sfuggente, assolutamente no! Perché vuole e riesce ad essere ovunque, ad esserci per tutti, per qualunque esigenza. Vicino a tutti ed a ciascuno. Poi, gli incontri di preparazione, delle vere e profonde catechesi, ricche di spunti ed indicazioni anche per il nostro personale cammino di fede, non solo per quello dei ragazzi.  Noi catechiste ci siamo saziate del “suo sapore” del “suo amore per Cristo” per poi cercare umilmente di trasmetterlo ai ragazzi dell’ iniziazione cristiana. Condividere con lui la preparazione all’incontro comunitario ed ai Sacramenti è stato per noi motivo di crescita spirituale. Questa l’ “impronta” invisibile lasciata profondamente nel nostro cuore. Sotto gli occhi di tutti, anche dei più distratti, sono le “impronte” visibili: la Nuova Sacer che ha pensato, voluto, realizzato e che ci lascerà in eredità; e soprattutto il più grande oratorio della diocesi perché ricco di giovani, ragazzi, bambini ed adulti che condividono con gioia, seppur a volta con qualche screzio, la loro vita. La presenza del don in mezzo a noi, aver vissuto con lui un tratto del nostro cammino, è stato un dono del Signore. Grazie don Andrea, ti accompagneremo con la preghiera, certe che lascerai la tua “impronta” anche nella nuova comunità.

D.e M.

 

CAMMINARE INSIEME NELLA PROPOSTA EDUCATIVA

Quando un caro amico ci lascia perché la vita gli ha predisposto un cammino diverso dal nostro, è innegabile che la tristezza ti prende il cuore e ti rende particolarmente malinconico.

Il Signore pone sulla nostra strada un infinita schiera di persone, tra cui amici con cui percorri gran parte della tua vita, e persone straordinarie con cui vivi intensamente anche solo una parte della tuo cammino,  ma ugualmente fondamentali per il tuo percorso.

Don Andrea è uno di questi , come i tutti i preti che hanno guidato i nostri oratori negli anni passati, anche lui ha lasciato un traccia visibile e concreta che i nostri ragazzi difficilmente scorderanno.

Non posso certo dimenticare che don Andrea, oltre alle tante esperienze vissute insieme,  è stato il primo consulente spirituale dell’A.S.O.’ Cernusco , ma soprattutto ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione del nostro gruppo sportivo comunitario, di cui è anche uno dei fondatori.

In questi primi anni di vita dell’associazione non ha mai fatto mancare la sua attenzione alla nostra attività, un interesse vero, sincero e costruttivo, come lo sono stati i suoi richiami, volti esclusivamente ad un percorso sempre più integrato del gruppo sportivo nella vita della pastorale giovanile: il suo interesse alle squadre non era frutto di una passione sportiva, ma un’attenzione al benessere delle ragazze e dei ragazzi affinché si trovassero inseriti in qualcosa di più grande, qualcosa che và oltre il giocare e partecipare ad un campionato , qualcosa che partecipa concretamente alla crescita dell’uomo.

Potrei citare una lunga serie di proposte e di obbiettivi che insieme e grazie al Don abbiamo intrapreso , perseguito e raggiunto , ma cito solo l’ultima sfida che lui ha proposto e che tutti abbiamo raccolto con grande entusiasmo.

Il camminare insieme nella proposta educativa, catechiste, animatori e allenatori che si parlano , che discutono e che collaborano insieme per condurre tutti i ragazzi dell’oratorio e farli sentire parte di una proposta vera, viva e coinvolgente.

Caro don Andrea, siamo si tristi per la tua partenza ma siamo sicuri che proseguendo nel cammino che insieme abbiamo intrapreso tu sarai sempre con noi, sono sicuro che il regalo più grande che possiamo farti è proprio questo: camminare sul sentiero che con l’ASO’ hai tracciato. Grazie Don, e in bocca al lupo per il “campionato” che a settembre inizierai a giocare.

Alessandro Raimondi

 

SERVIRE IN TERRA SANTA: INDIMENTICABILE!

Ciao Don!

Ci dispiace davvero tanto separarci da te perché in questi anni, come chierichetti, abbiamo avuto la fortuna di vivere con te tanti momenti davvero speciali.

Abbiamo iniziato un po' per gioco, infatti dobbiamo ammettere che, soprattutto quando eravamo piccoli, spesso ci siamo divertiti ad accendere le candele, usare il turibolo e suonare la campanella. Tu però, pur permettendoci questo, ci hai sempre ricordato che essere chierichetti è prima di tutto un servizio, che deve essere svolto con rispetto, attenzione ed impegno. Ci hai fatto capire che stare sull'altare ed aiutare il sacerdote è un modo un po' speciale di partecipare alla S. Messa, per questo abbiamo servito con la stessa gioia a tutte le ore, anche alle 08.00 del mattino quando, grazie al sonno, solitamente siamo sempre stati molto tranquilli!

Grazie per averci spiegato il significato dei gesti che siamo chiamati a compiere e per averci aiutato a comprendere le ragioni delle piccole differenze che caratterizzano le celebrazioni nei diversi tempi  dell'anno liturgico, perché, proprio per questo, la S. Messa per noi non sarà mai un semplice rito ripetitivo.

Vogliamo ringraziarti anche per tutto quello che abbiamo vissuto insieme: per i momenti di preghiera e per quelli di divertimento, per le processioni, per le celebrazioni "importanti", per le uscite a San Martino e Venegono, ma soprattutto per i fantastici pellegrinaggi. Non potremo mai dimenticare l'emozione della S. Messa celebrata in San Pietro e il raccoglimento di fronte alla tomba di San Francesco. Più di tutto però ricorderemo i giorni in Terra Santa; sì, perché "essere chierichetti a Nazareth, Betlemme e Gerusalemme" è stata un'esperienza davvero bellissima. Ci siamo sentiti particolarmente vicini a Gesù e felici perché tu eri lì con noi!

Sai, sarà davvero strano non vederti più in sacrestia!

Abbiamo pensato che il nostro vero regalo sarà una preghiera, che diremo per te ogni volta che ci troveremo sull'altare perché ti vogliamo bene e sappiamo che tu ne vuoi a noi! Grazie Don!

Ci si sente!

Cerimonieri e chierichetti

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