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PRONTI PER LA “24 ORE DI IDEE PER LO SPORT”

Siamo ormai in prossimità dell’inizio dell’evento – la “24 Ore di idee per lo sport italiano” - che avevamo preannunciato sin dallo scorso novembre. L’attesa è alta: perché si tratta di una “prima volta”, perché i contenuti sono ambiziosi, perché sono attesi molti dirigenti e campioni del passato e di oggi di diverse discipline sportive, perché la macchina organizzativa dell’ASO e della Sacer sarà messa a dura prova, perché la buona riuscita della manifestazione dipenderà dalla capacità che avranno i giovani delle società di base nello stimolare il confronto e nel sollecitare proposte concrete per dare un rinnovato e forte impulso all’attività sportiva nel nostro Paese. Che allo sport italiano servano un'opera di svecchiamento e la formulazione di differenti modelli organizzativi e culturali – sostengono al Centro Sportivo Italiano (CSI), ente promotore della manifestazione - così da rispondere alle tante novità che bussano alle sue porte, è opinione unanimemente condivisa, dal Coni in giù. Ma quanto a idee su cosa fare e come farlo, non è che abbondino. A gettare un sasso nelle acque stagnanti del cambiamento che non si sa come attuare ci prova appunto il CSI, lanciando la sfida della "24 Ore di idee per lo sport".

La peculiarità del CSI – ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni – è quella di essere un ente che propone sport mettendo al centro l'uomo e che affida allo sport un ruolo educativo, non solo tecnico. Fondato sul volontariato, promuove lo sport come momento di educazione, di crescita, di impegno e di aggregazione sociale, ispirandosi alla visione cristiana dell'uomo e della storia nel servizio alle persone e al territorio. Il CSI conta – sul territorio nazionale - oltre un milione di atleti, con 13.500 società tesserate e 42.000 squadre impegnate in 73 discipline sportive.

Ma come è nata l’idea della “24 ore”? - «Un nuovo sogno – ha scritto il presidente del CSI Milano, Giuseppe Valori - si è palesato il giorno dopo l'incontro in piazza san Pietro (con Papa Francesco, dello scorso 7 giugno, ndr) ed è nato proprio dalle parole del Santo Padre: parole forti che, come sempre, hanno toccato i nostri cuori. Ci hanno dato coraggio, ma soprattutto spronato a non fermarci. "E proprio perché siete sportivi - ha affermato Papa Francesco - vi invito non solo a giocare, come già fate, ma c'è qualcosa di più: a mettervi in gioco nella vita come nello sport ... Mettetevi in gioco nella ricerca del bene, nella Chiesa e nella società, senza paura, con coraggio ed entusiasmo. Mettetevi in gioco con gli altri e con Dio; non accontentarsi di un “pareggio" mediocre, dare il meglio dì sé stessi, spendendo la vita per ciò che davvero vale e che dura per sempre. Non accontentarsi di queste vite tiepide, vite ‘mediocremente pareggiate’: no, no! Andare avanti, cercando la vittoria sempre!”. E' proprio da questo impegno che nasce la “24 ore di idee per lo sport". Un evento che, già da principio, poneva non poche difficoltà. Chi avrebbe mai pensato di avere la disponibilità di grandi personaggi dello sport, della politica, della Chiesa e della società per ragionare sul tema dello sport, ma soprattutto su quali azioni mettere in campo per uno sport migliore? Anche in questo caso il Santo Padre ci ha chiaramente indirizzato sulla giusta strada ponendo il valore dello sport fra le cose importanti per una società civile sana e bella. "Ricordate sempre queste tre strade, ha ribadito Francesco: la scuola, lo sport e i posti di lavoro. Cercate sempre questo. E io vi assicuro che su questa strada non ci sarà la dipendenza dalla droga, dall'alcool e da tanti altri vizi". Non potevamo che invitare quindi tutto il mondo di vertice. Coloro che hanno la responsabilità nel campo dello sport, della società e della Chiesa si sono resi disponibili a giocare nella stessa squadra, (una sorta di nazionale dello sport) per tentare di realizzare tanti gol e far vincere tutta la società civile e quindi i nostri ragazzi e il nostro futuro.»

Nelle intenzioni degli organizzatori la “24 ore” dovrebbe essere un'occasione per dare voce ai giovani che fanno sport, per recepirne i pareri e i pensieri, per metterli al centro della realtà che vivono e toccano ogni giorno con mano. Un contenitore nuovo, agile, divertente, differente dai soliti classici convegni. Un inedito format sportivo, con un pas­saggio di testimoni e di testimonianze, che correranno senza interruzioni nella prima originale maratona di idee.

L’ASO Cernusco – la società sportiva della nostra Comunità pastorale – con i suoi dirigenti e oltre mille tesserati è giustamente orgogliosa di ospitare questo evento, che mette inevitabilmente sotto pressione la sua capacità organizzativa. Sappiamo però che – come i veri sportivi - alle grandi sfide l’ASO è abituata e quindi saprà affrontare al meglio e superare anche questa.

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 26 gennaio 2015

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