CernuscoInsieme

Condividi il contenuto di questa pagina con i tuoi amici:

Torna alla pagina precedente

comunità pastorale

voce amica agorà oasi cVillage

piazzetta

dalla città

CernuscoInsieme.it - Il Portale della tua Città

Stai navigando in
HOME > La Nota della Settimana > N° 10/2015

IL PRESTITO DELLA SPERANZA

Attraverso la rete delle Caritas diocesane è proposto, dallo scorso 2 marzo, su tutto il territorio nazionale, nelle filiali specializzate del Gruppo Intesa Sanpaolo, il Prestito della Speranza, progetto già avviato nel 2009 e che è stato illustrato a Roma lo scorso 26 febbraio, alla presenza del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei. L'obiettivo è quello di erogare 100 milioni di finanziamenti garantiti da un fondo di 25 milioni costituito da risorse della Cei, provenienti dall' 8x1000 e affidato a Banca Prossima, la banca del Gruppo dedicata al no profit laico e religioso. Con la presentazione dello scorso febbraio si è conclusa, dopo 4 anni di esperienza, la seconda fase di questo progetto nazionale di microcredito promosso dalla Cei per l'erogazione di finanziamenti destinati alle famiglie in stato di vulnerabilità economica e sociale e alle microimprese escluse dall'accesso al credito ordinario, con 26 milioni di euro erogati in 4.500 micro finanziamenti, dei quali il 47,5% concessi da Intesa Sanpaolo.

Un Paese in affanno - Nel presentare la nuova fase del progetto, il card. Bagnasco ha ricordato che “la crisi economica perdura, anche se in sede europea vi sono segnali giudicati positivi e promettenti. Anche la notizia dell’approvazione da parte della Commissione europea della Legge di stabilità è un segnale incoraggiante e, nel contempo, un monito per la concreta attuazione delle riforme”. Tuttavia, ha detto, “quotidianamente tocchiamo con mano come il disagio continui a tormentare moltissime famiglie che, da tempo, non arrivano a fine mese. I nostri giovani e i meno giovani conoscono l’amara esperienza di sentirsi inutili e destabilizzati, perché privi di un’occupazione e di una prospettiva sicura. Molte nostre imprese - la cui vitalità è decisiva per restituire competitività al Paese - sono logorate su più fronti, quando non costrette alla resa”. Le ultime indagini Istat, inoltre, “indicano che l’incidenza della povertà e una diseguaglianza nella distribuzione del reddito, sono indicatori significativi di un Paese in affanno, che fatica a interpretare la ripresa e, quindi, a costruire il suo domani”. Davanti ai perduranti segnali di crisi e alle segnalazioni dei conseguenti bisogni che arrivano dal territorio grazie alle Caritas diocesane, la Cei ha ritenuto di dover rilanciare il Prestito della Speranza.

Due forme di credito - Il "Prestito della Speranza 3.0" presenta delle novità: oltre al credito sociale rivolto alle persone e alle famiglie, il finanziamento sarà aperto, ha sottolineato il cardinale, anche verso “le microimprese o le nuove iniziative imprenditoriali capaci di creare opportunità d’investimento e nuovi posti di lavoro”. L’emergenza lavoro e la nuova occupazione rappresentano, infatti, per Bagnasco, “gli obiettivi veri del Prestito della Speranza che, con Intesa Sanpaolo per il biennio 2015-2016, auspichiamo di poter ottenere, erogando più credito e a tassi molto contenuti a famiglie e persone in temporanea difficoltà.” Concretamente il Prestito si articolerà in due distinte forme di credito: il “Credito sociale”, destinato alle famiglie disagiate e il “Credito fare impresa”, destinato alle microimprese a bassa capitalizzazione o di nuova costituzione. La Banca erogherà, quadruplicato, il fondo di garanzia da 25 milioni di euro messo a disposizione dalla Cei.

L’impegno Caritas - Il presidente di Caritas Italiana, monsignor Luigi Bressan, ha ribadito l’impegno delle Caritas diocesane “nell’educare alla solidarietà e alla coesione. La rete Caritas - ha aggiunto - cerca di rispondere ai bisogni della nostra gente nei 5 mila Centri di ascolto offrendo tanti servizi essenziali”. I destinatari dei prestiti saranno individuati proprio a livello locale, in collaborazione con i volontari dell’associazione Vobis. Non vogliamo fare assistenzialismo ma essere un organismo che accompagna le persone nel loro sviluppo perché possano crescere e contribuire allo sviluppo della società”.

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 9 marzo 2015

Sito continuativamente attivo dal 1 gennaio '01    Best View:  800x600  IE 6