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HOME > Le Interviste > 24 Marzo 2015

AIMI (5 STELLE): “MANCANO ATTIVITÀ PER I GIOVANI.
PROBLEMI ANCHE PER VIABILITÀ E TRASPORTI”

Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Mauro Aimi, alla sua prima esperienza, sui banchi di Villa Greppi, ha risposto alle nostre domande sui più importanti temi di attualità locale.

 

Proseguendo nelle nostre interviste con gli esponenti delle diverse forze politiche presenti nel consiglio comunale della nostra città, abbiamo esaminato i più importanti argomenti alla ribalta della vita amministrativa locale con Mauro Aimi, unico consigliere comunale di minoranza del Movimento 5 Stelle: dalla chiusura del Punto nascite dell’ospedale Uboldo alla proposta di ampliamento del Centro commerciale Carosello, dalle difficoltà del commercio locale al futuro di Villa Alari, dalla convenzione con l’asilo Sorre all’Unione dei Comuni della Martesana. E poi domande sul modo di fare politica, sul ruolo dell’opposizione e sugli obiettivi, a livello locale, del suo Movimento.


Mauro Aimi

Mauro Aimi è nato a Cremona nel 1979, ma risiede a Cernusco da circa nove anni. È infermiere con laurea e master di primo livello in forense e area critica. Si occupa di rianimazione da circa sette anni, di cui quattro nell'ospedale cittadino. È membro attivo del M5S da che esiste.

Il punto nascita dell’ospedale Uboldo è purtroppo ormai chiuso. Negli scorsi mesi il suo movimento ha denunciato lo “spreco di denaro pubblico” conseguente a questa scelta. Dalle vostre verifiche che cosa è emerso?
Dalle nostre indagini sono emersi
numerosi dettagli (alla fine dell’intervista li riportiamo in modo analitico, ndr). Ci appare evidente che le decisioni discontinue prese nelle politiche comunali e regionali influenzano negativamente la strategia dell’Azienda Ospedaliera di Melegnano, la quale usa denaro pubblico per riqualificare realtà operative che poi vengono chiuse e potenzia presidi ospedalieri che poi non vengono gestiti adeguatamente. Appare inoltre che gli orientamenti politici ed economici-sanitari vivano un netto distacco fra politica locale e gestione degli aspetti economici-sanitari nell’area Martesana: tutto questo porta ad uno sperpero di denaro pubblico e vengono mancati gli obiettivi di salute dei cittadini con una obiettiva incapacità nel perseguire i bisogni dei cittadini residenti in questi Comuni.

In merito alla proposta di ampliamento del Centro commerciale Carosello, in consiglio comunale ha chiesto, nel caso di accoglimento della richiesta, di indire un referendum consultivo tra i cernuschesi. Conferma la volontà del suo movimento di chiedere il referendum? Perché lo ritiene importante?
Da uno studio Irer (Istituto Regionale di ricerca della Lombardia
, che confluisce nell’Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione) del 2006, che ha analizzato 5 casi lombardi, emerge come, in media, la realizzazione di 1.000 mq di superficie di vendita di una grande struttura determini l’uscita dal mercato da 1 a 6 esercizi di vicinato e di circa 230 mq di medie strutture. Nel comparto alimentare l’ingresso di un nuovo competitor di grandi dimensioni ha determinato un’accelerazione delle chiusure (già in corso) di punti vendita di piccole dimensioni. Per il comparto non alimentare l’impatto si è concretizzato in un rallentamento di una dinamica positiva. Per il comparto non alimentare non si assiste all’uscita di imprenditori/occupati dal settore, ma alla riduzione delle potenziali opportunità di imprenditorialità/occupazione: mediamente il 50% dell’impatto riguarda punti di vendita specializzati in abbigliamento e calzature (citando il Green Management Institute).

A cui aggiungo uno studio di Confcommercio Lombardia (di novembre 2013) che presenta dati che spiegano l’impatto negativo su economia, lavoro e ambiente del territorio delle grandi strutture di vendita. Nello studio si evidenzia anche il forte effetto negativo per il traffico di autoveicoli e l’impatto occupazionale anch’esso negativo.

Continuando a parlare di Confcommercio, faccio presente che il sottoscritto ha parlato con il presidente dell’Unione di Cernusco, il quale ha dato un parere inequivocabile: i commercianti del nostro territorio non vogliono questo ampliamento. E qui potrei aprire una parentesi sulla partecipazione e sul pseudo coinvolgimento dei commercianti cernuschesi, ma andrei fuori tema.

Noi abbiamo fatto un sondaggio, a costo zero, tra la cittadinanza e le risposta fu un 56% per il “no”. A nulla vale che il Sindaco ci dica che “sul piano istituzionale io non dovevo nemmeno farlo questo percorso, avrei potuto evitare di chiedere partecipazione” perché se noi, a costo zero, abbiamo sentito i cittadini, voi come amministrazione, con gli strumenti e le risorse umane e materiali di cui disponete, potevate fare molto, ma molto di più. Come ad esempio un referendum consultivo, perché quel regolamento non l’abbiamo stilato per poter dire “quanto bella è la democrazia” ma per utilizzarlo in situazioni di incertezza, come potrebbe essere questa, mentre ora lo si ignora bellamente.

Il commercio locale mostra evidenti segni di sofferenza: basta fare in questi giorni un giro in centro città e vedere quante serrande sono abbassate. A suo parere cosa servirebbe per ridare slancio ai negozi cittadini?
Sicuramente non servono i centri commerciali. Credo che i commercianti locali debbano collaborare tra loro riuscendo così a fare fronte comune. Va detto che la politica, anche locale, ha fatto di tutto, più o meno consciamente, per fare allontanare gli attori del commercio dalla politica e va detto che oggi non è certo il tempo degli azzardi. Tuttavia ci sono determinati ambiti che “resistono” alla crisi economica come gli alimenti e il commercio online mentre l'ambito più colpito risulta essere l'abbigliamento e le calzature.

Al Sindaco ha suggerito di fare un bando per Villa Alari, come è stato fatto per la Villa Reale di Monza, per offrirla a privati disponibili a ristrutturarla, chiedendo poi un affitto simbolico o quasi. Ritiene che ci possano essere operatori interessati a quest’eventualità?
La strategia di coinvolgere il privato potrebbe essere vincente, ma attenzione però: l'esempio della Villa Reale di Monza è giusto indicativo perché là, la Villa, è stata svenduta. Noi pensiamo che la strada vada percorsa o quantomeno tentata.

Per creare nuova occupazione e contro la perdita di posti di lavoro in Martesana, ha accennato alla necessità di passare dal PIL (Prodotto interno lordo) al BIL (Benessere interno lordo). Ci può spiegare perché questo passaggio sarebbe importante?
Detto così è riduttivo e bisogna spiegare. Il PIL e il BIL sono cose diverse, complementari, ma diverse. Il PIL tiene conto solamente delle transazioni in denaro e trascura tutte quelle a titolo gratuito: restano quindi escluse le prestazioni nell'ambito familiare, quelle attuate dal volontariato (si pensi al valore economico del
non-profit) ecc. Il PIL tratta tutte le transazioni come positive, cosicché entrano a farne parte, ad esempio, i danni provocati dai crimini (riciclaggio di denaro), dall'inquinamento, dalle catastrofi naturali. In questo modo il PIL non fa distinzione tra le attività che contribuiscono al benessere e quelle che lo diminuiscono: persino morire, con i servizi connessi ai funerali, fa crescere il PIL. Il PIL, come del resto tutti gli altri indicatori, non è strumento neutro ma è espressione del paradigma teorico da cui ha origine. Mi permetto di citare Robert Kennedy: «Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il PIL comprende l'inquinamento dell'aria, la pubblicità delle sigarette, le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine del fine settimana... Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro istruzione e della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia e la solidità dei valori familiari. Non tiene conto della giustizia dei nostri tribunali, né dell'equità dei rapporti fra noi. Non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio né la nostra saggezza né la nostra conoscenza né la nostra compassione. Misura tutto, eccetto ciò che rende la vita degna di essere vissuta »

Il BIL invece misura la qualità della vita dell'uomo e contempla indicatori come il GPI (Genuine Progress Indicator) che mette in rapporto la produzione di un prodotto con il costo di questa produzione. Mi spiego: se per produrre ricchezza generiamo inquinamento la crescita è zero, o negativa, perché il costo della produzione di quel bene supera il valore del bene stesso. Ne consegue che produrre tante auto fa crescere il PIL senza dubbio, ma poiché ha un costo in termini di consumo di materie prime, risorse umane che andranno a consumarsi per l'inquinamento prodotto dalle auto stesse, il BIL è zero (o negativo)

Siamo più ricchi se abbiamo due auto per persona e una società con malattie respiratorie endemiche?

Un suo cavallo di battaglia è l’introduzione di un nuovo sistema di tariffazione per la metropolitana: quando ci si arriverà?
Le risposte che son pervenute dall'amministrazione han sempre fatto riferimento alla “città metropolitana”. Ad ora non si vede nulla all'orizzonte, nel tempo chissà. Di certo io non credo alle favole.

Nel dibattito sul Piano per il diritto allo studio lei ha definito “ancora eccessivo, anche se è stato ridotto” il finanziamento all’Asilo Sorre. Più in generale, i genitori non dovrebbero avere la libertà di scegliere la scuola in cui iscrivere i propri figli, beneficiando, nel caso in cui non scelgano la scuola statale, di detrazioni fiscali per le rette pagate?
Se hanno redditi per cui sono previste della detrazioni è più che giusto che ne giovino. Non confonda tuttavia le detrazioni fiscali con i finanziamenti statali perché ricordo che la nostra stessa Costituzione (articolo 33) impone che le scuole private non abbiamo oneri a carico della collettività.

Ricordiamo al consigliere che tutta la scuola è pubblica, distinguendosi poi in statale e paritaria (e non privata). Sappiamo che un conto sono le detrazioni fiscali e un altro i finanziamenti. A proposito dell’articolo 33 della nostra Costituzione, a parere di autorevoli costituzionalisti, il “senza oneri per lo Stato” è riferito all’istituzione delle scuole paritarie e non anche al loro funzionamento. Ma qui ci fermiamo perché altrimenti il discorso ci porterebbe lontano.

Di cosa avrebbe maggiormente bisogno Cernusco in questo momento? 
Una carenza che ho sempre rilevato è la mancanza di attività ludiche per persone giovani, diciamo dai 20 a 30 anni dove le attività restano più fine a se stesse, per il mero gusto di divertirsi. Anche la viabilità e i trasporti, pubblici e privati, rappresentano una problematica viva.

È d’accordo sull’ingresso di Cernusco nell’Unione dei Comuni della Martesana?
Sì, come si sta strutturando però lascia qualche perplessità, ne parlammo giusto qualche giorno fa in una commissione comunale dove guarda caso ero ancora un volta l'unico a tentare di lavorare sul documento, chissà magari migliorandolo: gli altri capigruppo erano o assenti o silenti (parlo dei colleghi “dell'opposizione”). Le mie perplessità scaturiscono dal fatto che sta prendendo la stessa forma della città metropolitana: un ente di secondo livello su cui i cittadini non hanno nessun controllo diretto. Mi rincuora solamente sapere che l'ente che si sta formando è poco più di un esperimento, sarà costretto a ristrutturarsi entro un paio di anni.

Il Sindaco in uno degli ultimi consigli comunali ha rimproverato la minoranza di non essere particolarmente attiva nel presentare proposte alternative a quelle della giunta comunale. Ha qualcosa da rimproverarsi al riguardo?
In tutta franchezza non ci siamo sentiti chiamati in causa dall'osservazione del Sindaco: io solo, grazie anche al gruppo di cui faccio parte, ho presentato più documenti di tutta l'opposizione messa insieme: questo è un dato obiettivo, misurabile. E poi posso tranquillamente aggiungere che diverse sono le proposte fatte a questa amministrazione nel tempo. Se vuole le elenco …. Infine chiudo dicendo che le parole del Sindaco hanno un sapore di “ipocrisia” perché un singolo consigliere non ha certo gli strumenti, le risorse umane e materiali, che ha disposizione un'intera giunta: è come paragonare una Ferrari ad una bicicletta e non certo per bravura: del resto anche un primate è andato nello spazio, con le risorse giuste.

L’esperienza in consiglio comunale come ha cambiato, se l’ha cambiato, il suo modo di fare politica? Può tentare un primo bilancio di questa sua esperienza che ha già superato la metà della durata del mandato?
Con un tono di ironia posso tranquillamente dirle che già prima non ero un “chiacchierone”, ma oggi ho imparato a “risparmiare il fiato”, parlare solo quando serve e soprattutto quando è utile farlo. Quindi senz'altro è un esperienza positiva, ho imparato moltissimo: è nella mia indole aiutare le persone e qui ho sicuramente contribuito attivamente nel farlo con diversi interventi, proposte e attività consiliari. Complessivamente posso dire tranquillamente d'aver affinato le mie caratteristiche personali: pazienza, perseveranza, capacità d'ascolto, meticoloso nelle azioni.

Il Movimento 5 Stelle, a livello cittadino, su quali obiettivi sta attualmente lavorando?
Il cimitero, i rifiuti, l'espansione del Carosello, struttura interna, e poi praticamente ogni settimana si rivolgono al nostro gruppo persone con problematiche più o meno ampie.

Infine, la domanda che facciamo sempre a chi intervistiamo: c’è qualcosa che la Comunità pastorale potrebbe fare e sinora non ha fatto per la nostra città?
Mah, non saprei: a me sembra che siate adeguatamente presenti.

L’intervista è conclusa, ma ritornando alla prima domanda ecco che il consigliere Aimi ci dettaglia quanto emerso dalle indagini fatte dal suo Movimento sulle spese all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Melegnano:

·      nell’ambito del II Atto integrativo del 2004 è stato finanziato l’intervento di adeguamento accessibilità e completamento dei laboratori del Presidio Ospedaliero (P.O.) di Cernusco sul Naviglio per un importo di 5,7 milioni di euro;

·      nell’ambito del III Atto Integrativo del 2007 è stato finanziato l’intervento di adeguamento strutturale e impiantistico del P.O. di Cernusco sul Naviglio per un importo di 4,2 milioni di euro;

·      nell’ambito del IV Atto integrativo del 2008 è stato finanziato l’intervento di ristrutturazione del P.O. di Melzo per un importo di 12 milioni di euro;

·      con la D.G.R. n 7356/2008 è stato finanziato l’intervento di acquisto di attrezzature sanitarie presso Presidi vari dell’Azienda per un importo complessivo di 2,7 milioni di euro;

·      con la D.G.R. n. IX/2312/2011 è stato finanziato l’intervento di “Realizzazione nuovo settore ambulatoriale e blocco chirurgico” presso il P.O. di Melzo per un importo complessivo di 4 milioni di euro;

·      DGR n. 388/2013 ha assegnato 3.335.000,00 euro per interventi di adeguamento alla normativa in materia di prevenzione incendi del P.O. di Vizzolo Predabissi, Melzo e Vaprio d’Adda;

·      con le DDGR n. X/821/2013 e n. X/1521/2014 sono stati finanziati interventi per un importo complessivo di 3,1 milioni finalizzati alla messa a norma e sicurezza delle strutture e all’acquisizione di apparecchiature sanitarie in sostituzione di quelle obsolete al fine di erogare servizi con adeguati livelli di sicurezza;

·      con la DGR n. X/2930 del 19/12/2014 sono state assegnate risorse per un ammontare complessivo pari a 3.000.000 euro finalizzati alla sperimentazione del P.O.T. di Vaprio d’Adda;

·      con deliberazione N° X / 2454 in seduta del 04/10/2014 su proposta dell’assessore Mantovani la Giunta Regionale dispone un “Riordino della rete punti nascita della regione Lombardia finalizzato al miglioramento del livello di sicurezza – ASL di Milano 2: ospedale “Uboldo” di Cernusco sul Naviglio ” (allegato3). Tale riordino prevede la chiusura del punto nascite a Cernusco sul Naviglio in favore del presidio di Melzo il 31/12/2014. La chiusura appare immotivata visti i numeri delineati dalle “Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo” sottoscritto il 16 dicembre 2010 in Conferenza Unificata tra Governo, Regioni, Provincie e Comuni;

·      il reparto maternità del nosocomio Uboldo, considerato un’eccellenza, è stato recentemente ristrutturato (costo dei lavori 569.000 euro), consta di una nuova sala parto con una sala operatoria attigua mai utilizzate e dispone di un efficiente pronto soccorso ostetrico-ginecologico, può intervenire in fase di accettazione pronto soccorso direttamente in reparto, per contraccezioni, violenza e abusi sessuali, minacce d’aborto spontaneo, minacce di parto per contrazioni o rotture membrane varie o cistiti, per metrorragie di persone anziane;

Cernusco sul Naviglio, 26 marzo 2015

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