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Maurizio e Paolo a teatro da 30 anni con Teresa e Mabilia

“INTERVISTA DOPPIA” A DUE AMICI CHE FANNO TEATRO
ISPIRANDOSI AI TESTI DEI LEGNANESI

Maurizio e Paolo sono conosciutissimi a Cernusco e nella zona per il loro singolare sodalizio artistico che hanno intrapreso nel lontano 1982, una data lontana, una data dello scorso secolo.
Il “Gruppo della Martesana 2” ha trovato nei testi dei Legnanesi, la famosa compagnia dialettale fondata da Felice Musazzi a Legnano nel 1949, lo spunto per riportare sulle scene la vita dei cortili, i vecchi mestieri, i modi di dire e di fare, la semplicità ed i valori della convivenza della gente semplice di una volta. Una solidarietà non sbandierata, ma vissuta quotidianamente sulla ringhiera, insieme ai vicini di casa… situazioni talvolta paradossali che ci fanno vedere con nostalgia e leggerezza “il come eravamo”.
Chi li segue da anni ha sempre riscontrato un divertimento assicurato ad ogni rappresetazione. La compagnia ha trovato due veri trascinatorti che hanno saputo far crescere e migliorare di volta in volta tutti gli attori ed i tecnici del gruppo... ed il pubblico che accorre numeroso ad ogni stagione è una dimostrazione concreta del loro successo, che ripaga le ore passate a provare e riprovare dialoghi, canzoni, balletti.

Auguri per i prossimi anni!

 

 

Nome, cognome, età, professione, ruolo.

Teresa: Maurizio Maratea, odontotecnico ultra 50enne, in arte Colombo Teresa.

Mabilia: Paolo Cambiaghi, affascinante 50enne, lavoro in banca, in arte Colombo Mabilia.

 

Maurizio Maratea, in arte Teresa Mabilia, all'anagrafe Paolo Cambiaghi

Famiglia (quella vera), hobby.

T: Sposato con Giuseppina, ho due figli Luca e Francesca. Quando riesco, preferibilmente il venerdi, vado a pescare con gli amici; lo so qualcuno commenterà, un hobby da pensionato, ma esiste ancora la pensione?

M: Sposato con Francesca e 2 figli, Beatrice e Federico. Mi piace tanto il basket e giocare a Risiko.

 

Da quanto tempo vi conoscete?

T: Ci conosciamo da tanti anni, l'ho visto crescere in sapienza, eta' e grazia e adesso anche in peso!

M: Francesca la conosco da 20 anni… Ah da quanto conosco Maurizio? Da quando mi ha partorito…Seriamente: fine anni ’70, quando facevamo scorribande sulla sua 850 color blu!

 

Pregi e difetti di Paolo.

T: Siamo tutti, chi poco e chi tanto, pieni di difetti e pregi, ma come donna di palcoscenico un difetto c'è: Mabilia vuole apparire sempre con abiti costosi e sfarzosi per meritasi sempre tanti applausi più della sua mamma.

 

Pregi e difetti di Maurizio

M: Maurizio ha il pregio di voler fare sempre un passo oltre i limiti e questo ci ha aiutato a crescere nei nostri spettacoli. Difetti? Uno enorme: Maurizio, non si può fare uno spettacolo solo con la luce di Wood! Vuoi solo quella….quanto rompi con ‘sta luce!

 

Un ricordo particolare del debutto nel giugno del 1983…

T: A pensarci adesso….che incoscenti siamo stati. Abbiamo debuttato con un'orchestra di 7 elementi più il maestro Giuseppe Barletta e alla presenza di Felice Musazzi: cosa si voleva di più?

M: Non è legato allo spettacolo in sé, ma prima della rappresentazione siamo andati a mangiare al ristorante insieme a Felice Musazzi, che volle assolutamente presenziare alla nostra “ prima “… Noi giovani virgulti allo stesso tavolo con la Teresa. Con gli avventori che ci guardavano…Eravamo partiti per la nostra avventura.

 

Da via Briantea a…, in quanti teatri avete recitato?

T: Da via Briantea abbiamo preso il volo e il nostro giro si è allargato arrivando al Teatro Nuovo di Milano, in piazza San Babila; una bella soddisfazione essere premiati tra i tre migliori attori maschili della rassegna.

M: Circa 50 teatri diversi, con oltre 300 repliche

 

Quello più “sgangherato” e quello più attrezzato?

T e M: Sperando che non lo leggano….Teatro Sant’Anna di Milano, altezza palco 2,5 metri, larghezza 5, n. 2 fari e a cambiarsi lungo un corridoio. Dovevamo inventarci le scene ridotte!

Quello più attrezzato è proprio facile, il Nuovo di Milano in Piazza San Babila!

 

Da dove vengono gli spunti dei vostri allestimenti? Avete dei veri e propri copioni?

T e M: La base sono i testi di Felice Musazzi, che vengono messi in un copione. Poi lo adattiamo ai giorni nostri. Maurizio scrive di solito la parte recitata, che Paolo corregge ed integra, mentre Paolo si occupa di fare tutta la parte musicale. Tante gags o battute vengono poi inventate durante le prove

 

Il vostro. rapporto con i Legnanesi … quelli di una volta?

T e M: Era molto buono, oseremmo dire quasi amicale. Musazzi “ si innamorò “ della nostra genuinità e ci diede davvero un grosso aiuto. Poi ricordiamo (tutti con l’articolo davanti!) il Rino, il Mario, il Parini, il Lombardi…..Davvero amici, quasi tutti passati a miglior vita.

 

Avete visto qualche rappresentazione dei Legnanesi attuali?

T: Ho visto quasi tutti gli spettacoli dei legnanesi attuali, siamo in buoni rapporti con la figlia Sandra Musazzi

M: Si, più volte e  mi piacciono.

 

Maurizio, hai conosciuto Felice Musazzi?

T: Si, quando è venuto a vederci a Cernusco ci ha dato molti consigli che ho messo in pratica in questi anni; fra le tante cose che mi disse, una la ripeto sempre ai miei attori durante le prove: ricordatevi che noi dobbiamo far ridere e non farci ridere.

 

Paolo, hai conosciuto Tony Barlocco?

M: Purtroppo no. Quando abbiamo iniziato nel 1983 lui si era già ammalato, malattia che lo portò alla morte nel 1986. Al nostro debutto, Musazzi, portando i saluti di Tony Barlocco, pianse profondamente sul palco, sapendo già da allora la gravità della malattia dell’amico Tony.

Devo dire che come Maurizio ha ricevuto tanti consigli da Felice Musazzi su come caratterizzare il suo personaggio, quali mimiche, quali tempi teatrali…ecco, io me li sono dovute inventare. Spero di essere riuscito a far bene, ma davvero è un mio dispiacere non averlo conosciuto.

 

In 30 anni quanti attori, tecnici, truccatrici avete cambiato?

T: In 30 anni tanti amici ci hanno dato una mano per muovere questo carrozzone e guardando vecchie foto li ricordo tutti.

M: Siamo sicuramente oltre le 100 persone!!

 

L’attore che vorreste avere ancora in Compagnia?

T: Tutti gli attori che ho avuto hanno sempre dato il massimo nel recitare, ma una spalla brava che vorrei ancora è Luciano Carbonari, spontaneo e con la battuta pronta... quando se la ricordava!

M: Con il massimo rispetto per tutti, dico Enrico Mauri. Per capacità oratoria, per presenza scenica, per caratteristiche fisiche, sarebbe di una versatilità unica!

 

Sempre e solo dialetto! Hai mai recitato in… italiano?

T: Si ho recitato una volta in italiano, facendo una piccola parte nella commedia "Quel tudescun d'un arcivescu" nel 19...con la compagnia Martesana di Cernusco.

M: Ma io parlo tanto in italiano nello spettacolo!!!! Comunque sì, ho recitato nella lingua di Dante!!

 

Altra caratteristica del vostro fare teatro: ”solo amatoriale e solo per scopi di beneficenza”, ma è vero?

T: Ricordiamoci che noi siamo una compagnia amatoriale parrocchiale e tutto quello che riusciamo, economicamente, a portare a casa, tolte le spese che sono molte, lo diamo in beneficienza

M: Bella domanda: noi continuiamo ad essere amatoriali, ma per mettere in scena i nostri spettacoli ci avvaliamo quasi esclusivamente di professionisti. Per cui siamo amatoriali nello spirito e un po’ meno nei costi. Mentre confermo che tutto quello che incassiamo e che non serve a coprire le spese viene lasciato alle più svariate associazioni. Proprio il mese scorso, ad esempio, abbiamo fatto all’Agorà uno spettacolo riservato ai soci della BCC di Cernusco e quello che sarebbe stato il nostro ingaggio è stato interamente devoluto ad una associazione che si occupa dei ragazzi diabetici.

Ma lo sai che ci è capitato più volte che dei teatri non ci hanno permesso di partecipare a “ gare “ tra compagnie amatoriali perché non credevano che lo fossimo veramente? E al contrario siamo stati chiamati da teatri per partecipare a rassegne con professionisti?; Non abbiamo mai accettato, anche perché da noi volevano contratti ufficiali con clausole e penali. Certo che l’ingaggio era davvero allettante…..

 

Vi divertite riuscendo a divertire chi vi guarda, non è cosa da poco….ma non è possibile evitare qualche parolaccia?

T: Durante gli spettacoli molti si sono accorti che noi improvvisiamo e ci divertiamo coinvolgendo anche il pubblico in sala, se poi succedesse, soprattutto a me, di farmi scappare una parola un pò colorita infastidendo qualcuno, chiedo umilmente scusa, ma era il linguaggio che si usava nei cortili tra donne durante le loro litigate quotidiane.

M: Sai, la Teresa è l’espressione del nostro sentimento. E’ tutto quello che è politically incorrect. E’ quello che vorresti veramente dire ma non puoi. Però raccolgo la critica e prometto di impegnarmi per dire al mio socio dirne di meno. Io invece non le dico, ma scherzi??!!!

 

“Un po' per gioco e un po' per passione” questi erano gli inizi… gioco e passione ci sono ancora?

T: Sempre, la passione ed il gioco non devono mai mancare perchè senza di esse sarebbe tutto finito.

M: Per forza! Se mancano quelli non ti schiodi dal divano!

 

Cosa state preparando per il futuro?

T e M: La Teresa sta preparando il colombario per il Giovanni ( el creparà anca lu!! ) La Maby sta organizzando un party per i suoi 50 anni! Ops… 30 anni….

Quando nuovamente all’Agorà?

T e M: Non pensiamo nel breve termine. Vediamo.

 

Maurizio, fai tu una domanda “indiscreta” a Paolo.

T: Caro Paolo ma è vero che lo stress fa ingrassare?

 

Paolo, fai tu una domanda “indiscreta” a Maurizio.

M: Maurizio, ma è vero che usando troppo la parrucca hai perso i tuoi preziosi capelli?

 

a cura di Maurilio Frigerio

 

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