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In zona si cominciano a notare sintomi di ripresa

ENIO SIRTORI, PRESIDENTE DELLA BCC DI CERNUSCO SUL NAVIGLIO,  CI CONFIDA IN QUESTA INTERVISTA CHE UN TREND PARE INIZIATO E, SE SI DOVESSE CONERMARE, UN MODERATO OTTIMISMO POTREBBE FINALMENTE TORNARE

 

Si è appena concluso il 2013: al di là dei dettagli di bilancio, che anno è stato per la BCC di Cernusco?

Il 2013 è stato un anno difficile e, forse, problematico quanto il 2012. Le speranze di ripresa economica si sono rivelate infondate e, di conseguenza, gli sforzi e le energie profusi per conseguire un buon risultato sono stati un'altra volta vanificati quasi totalmente dalle necessità di ammortizzare le perdite su crediti. Ritengo però assai positivio sia il fatto che le difficoltà abbiano fatto nascere a tutti i livelli la voglia di "fare squadra" sia l'iniziativa conseguente del nostro CdA che ha deliberato di allargare la base sociale alla partecipazione dei dipendenti.

 

Quale andamento hanno segnalato le richieste di famiglie ed aziende del territorio?

La contrazione dei consumi ha prodotto i suoi inevitabili guasti riducendo in una certa misura la domanda di credito sia delle aziende che delle famiglie. La BCC ha però reagito alla situazione e, stando sempre molto vicina ai suoi clienti, è riuscita a mantenere i suoi impieghi sostanzialmente invariati rispetto al passato grazie sopratutto ai finanziamenti erogati ai privati ed alle ditte piccole o piccolissime.

 

C'è molta fiducia a livello istituzionale per un 2014 di svolta, probabilmente un po' meno fiducia a livello di cittadini: che sensazione avete come "banca del territorio"? come vanno le nostre aziende?

E' vero che, nonostante le dichiarazioni ufficiali, la gente non è ancora tornata a credere in un futuro economico piu' agevole, ma, per fortuna, una certa quantità di aziende del territorio ha cominciato a veder crescere il numero delle commesse ricevute. In particolare le società che lavorano per l'export e quelle tecnologicamente piu' avanzate denotano confortanti sintomi di ripresa. Se il trend dovesse proseguire immutato, assisteremo entro fine anno al ritorno di un moderato ottimismo anche da parte delle singole persone liberate dall'incubo della potenziale perdita del lavoro.

 

Quali sono i progetti in campo per agevolare l'eventuale "ripresa" che dovesse manifestarsi?

La auspicatissima ripresa comporterebbe per gli imprenditori del territorio l'esigenza di tornare in banca a chiedere (cosa che da tempo non avviene salvo eccezioni) il classico sostegno finanziario destinato a "sanare le sfasature di tesoreria"; in BCC essi troverebbero le porte spalancate e l'applicazione di buone condizioni di mercato, specie nel caso di imprese piccole o medio-piccole.

Inoltre devo ricordare che, da sempre, i nostri finanziamenti sono a disposizione di coloro che sono intenzionati ad investire.

 

Abbiamo notato una particolare attenzione allo sviluppo di programmi per mantenere i contatti e le relazioni con e tra i soci: che risposta avete avuto a queste iniziative?

E' vero. Coi nostri soci vogliamo mantenere rapporti il piu' possibile intensi e cordiali. Le nostre proposte nei loro confronti infatti hanno sin qui ottenuto esiti piu' che soddisfacenti. Non ne voglio citare alcun esempio perchè mi sembrerebbe di fare un torto a tutte le altre iniziative che, nel 2013, hanno suscitato ottimi consensi.

 

BCC Carugate ed Inzago si sono fuse, con lo slogan "PIU' GRANDI, PIU' FORTI", dando vita ad un primo nucleo di una possibile "Banca della Martesana". Timori o ammirazione? un trend che potrebbe coinvolgere in futuro anche Cernusco?

Carugate e Inzago si sono fuse anche per creare utili sinergie, ma sopratutto perchè Inzago, da sola, non sarebbe riuscita a superare il momento di forte difficoltà.
Noi, fortunatamente, non viviamo situazioni analoghe ma, come doveroso per chi amministra una banca dotata di patrimonio ridotto, non abbiamo mai smesso di coltivare rapporti di collaborazione con le Consorelle e, attualmente, stiamo attivando uno studio di fattibilità insieme ad una BCC nostra confinante ed amica; al termine di questo lavoro sapremo quali potrebbero essere i vantaggi concreti di una fusione tra i nostri istituti. In tutta sincerità penso che sia solo una questione di tempo: se non a breve, entro i prossimi 4/5 anni il fenomeno delle fusioni toccherà, in un modo o nell'altro, quasi tutte le BCC italiane.

Intervista a cura di
Giancarlo Melzi

 

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