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La proposta di uno sport vero, leale e di tutti

INTERVISTA CON ALESSANDRO RAIMONDI
SULLE PROSPETTIVE SPORTIVE NEI NOSTRI ORATORI

 

Dopo una stagione esaltante, abbiamo incontrato Alessandro Raimondi, Presidente del ASO’, l’associazione sportiva diretta emanazione dei nostri tre oratori cernuschesi per capire quali saranno le novità per il nuovo ciclo 2013/14.


Alessandro Raimondi (a destra) durante la premiazione dell’ "ASO’ Running" lo scorso 21 settembre.

 

E’ già partita una nuova avventura dell’ASO’, quanti sono gli atleti di tutte le età che parteciperanno alle varie discipline sportive e quali aspettative avete in merito?

La scorsa stagione ha visto il tesseramento tra atleti e dirigenti di 1208 persone, un risultato che è andato oltre le aspettative e i programmi, ripeterci a quei livelli sarebbe un ottimo risultato. La stagione è iniziata ufficialmente il 7 settembre con l’open day, e già in quella data abbiamo avuto un’adesione simile alla stagione passata.
Anche quest’anno scenderanno in campo oltre 700 atleti minorenni di cui circa il 70% delle elementari e delle medie, parteciperemo a 12 campionati con la pallavolo, 11 campionati per il calcio a 11, 12 campionati di calcio a 7, una squadra di pallacanestro oltre al minivolley ed alla scuola calcio con oltre 120 presenze.
L’aspettativa maggiore oltre alla proseguimento della nostra “normale” attività, sarà la conferma dopo la sperimentazione dello scorso anno dell’attività di pallacanestro e l’inserimento di una nuova disciplina .
A tal scopo abbiamo già avviato delle collaborazioni con società amiche e speriamo proprio che l’offerta sportiva dell’ASO’ possa aumentare nella prossima stagione.

Abbiamo visto le novità nelle strutture del Centro Sportivo Don Gnocchi e all’oratorio Paolo VI, come è stato possibile?

Le strutture parrocchiali che ci ospitano sono assolutamente sopra la media, ma come ogni struttura servono un’attenta manutenzioni e mirati adeguamenti . La nostra associazione da sempre collabora con le parrocchie per poter esercitare sia l’attività sportiva che ogni attività oratoriana su impianti sicuri ed a norma. Quest’estate è stata particolarmente intensa, la parrocchia Santa Maria Assunta in accordo con il Centro Sportivo don Gnocchi, ha operato un importante investimento sul campo in sintetico, necessario visto lo stato di usura del precedente manto, che ha visto completamente rinnovato l’impianto di gioco; mentre al oratorio Paolo VI allenatori e dirigenti hanno lavorato con passione ed intensità alla manutenzione del campo in terra rinnovandolo e abbiamo terminato, proprio in questi giorni, il rifacimento dei campi in palestra e il posizionamento di una parete mobile che consentirà un utilizzo a pieno regime della stessa palestra.
Le risorse economiche sono sempre un problema ma ritengo che qualche rinuncia in termini di abbigliamento sportivo, e un attenta gestione economica possano garantire anche interventi necessari per garantire spazi adeguati e sicuri. Se poi arrivasse anche l’aiuto di qualche amico potremmo fare anche di più, ma visto le difficoltà economiche che attanagliano il Paese in questo periodo siamo felici di quanto fatto.

Per la Pastorale Giovanile è arrivato un nuovo sacerdote: don David, che impressione ti ha fatto?

Abbiamo incontrato don David con tutto il consiglio, e siamo attivi con lui in questi giorni per l’organizzazione della festa degli oratori e l’impressione è stata ottima.
E’ un prete giovane, appassionato e attento alle tante attività ed esigenze dei ragazzi in oratorio. Sin dal primo incontro abbiamo condiviso gli obiettivi educativi e il ruolo di primo piano dell’ASO’ nel percorso della pastorale giovanile. Penso che insieme possiamo raggiungere ottimi risultati, e costruire insieme l’ASO’ del futuro da consegnare ai nostri ragazzi.

Da poco è nata una nuova società di calcio, il F.C. Cernusco, che presentandosi ha annunciato di voler collaborare con l’A.S.O., tu che ne pensi?

Premetto che l’ASO’ non ha nessuna pregiudizio nei confronti di altre società cernuschesi, e personalmente penso che la storia cernuschese è basata anche su una grande passione sportiva che nel tempo ha dato vita a numerose società sportive e atleti di livello nazionale. L’attività calcistica in Italia è al primo posto come appassionati e praticanti e Cernusco non è esente da questa partecipazione. La storia ha regalato in passato tante gioie dal punto di vista calcistico ai cernuschesi ed è un bene per tutta la città la nascita di una società che pone come obiettivi primari l’educazione sportiva, la crescita psico-fisica dei ragazzi, una giusta attività agonistica finalizzata anche al raggiungimento di buoni risultati, senza dimenticare il rispetto degli impegni nei confronti della Città e la trasparenza nella gestione. Una società con questi obbiettivi è un bene per tutti e deve essere da tutti sostenuta.
L’ASO’ nel rispetto reciproco degli obbiettivi societari, è disposta a collaborare con chiunque, e quindi anche con l’FC Cernusco, con cui peraltro abbiamo già avuto modo d’incontrarci e di partecipare ad iniziative comuni. Ci auguriamo che il cammino dichiarato ed intrapreso non conosca ostacoli e deviazioni.

In un mondo sportivo in cui tutto è finalizzato al “risultato”, credi che una realtà come la vostra, possa rivalutare la “sana cultura “ sportiva?

Lo sport è un’attività dove la competizione è parte importante, chi dice il contrario è un bugiardo, non esiste competizione in cui chiunque partecipi non desideri vincere. Partendo da qui e appurato che vincere è bello va ribadito con altrettanta chiarezza che nello sport la vittoria non può essere il fine esclusivo.
A mio parere è fondamentale giocare secondo principi di lealtà, rispetto dell’avversario e delle regole, e con un totale impegno. L’ASO’ la scorsa stagione ha partecipato a circa 80 competizioni, alcune siamo riusciti a vincerle molte altre no, ma la soddisfazione è stata parteciparvi con entusiasmo dando il massimo anche contro chi era molto più forte di noi. La cultura sportiva è questa, preparare donne e uomini alla competizione corretta e leale, cosa che la vita propone quotidianamente, riconoscendo il valore di chi compete con noi non come un avversario da abbattere ma come un compagno senza il quale non ci sarebbe il gioco. Tutti i ragazzi hanno innato dentro di loro questo spirito, siamo noi adulti, noi genitori, che trasmettiamo loro un concetto sbagliato di sport e di successo, che fa’ dimenticare la “sana cultura sportiva” sostituendola con una ricerca ossessiva e con ogni mezzo (lecito e no) della vittoria. Da qui derivano il problema dell’abbandono sportivo degli adolescenti, l’aiuto dei farmaci, l’odio sportivo verso l’avversario e tanti altri problemi ancora. Noi proviamo a proporre uno sport vero leale e di tutti, insieme a tante altre società.

A cura di Roberto Beretta

 

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