CernuscoInsieme

Condividi il contenuto di questa pagina con i tuoi amici:

Torna alla pagina precedente

comunità pastorale

voce amica agorà oasi cVillage

piazzetta

dalla città

CernuscoInsieme.it - Il Portale della tua Città

Stai navigando in
HOME > La Comunità > 4 Maggio 2015

DON CARLO E LA PASSIONE DELL’EDUCARE

 

L’impegno pastorale di don Carlo Grammatica al Divin Pianto nelle testimonianze di coloro che più direttamente hanno condiviso il cammino con lui, a partire dai ragazzi e giovani scout. 

 

 

Prima di riproporre alcune testimonianze sul cammino cernuschese di don Carlo, lasciamo spazio alla rapida sintesi dei suoi quasi vent’anni in città, che lui stesso fece nel 2004, nel saluto rivolto ai suoi parrocchiani. Scriveva don Carlo, su Voce Amica di febbraio di quell’anno: «ora il Divin Pianto, destinato a crescere come il parroco Rossignoli (l’allora prevosto di Cernusco - 1962/1989 - che aveva fortemente voluto la costituzione di questa nuova parrocchia, ndr) profetiz­zava: “avrà presto diecimila abitanti”, necessita di una partecipazione dei par­rocchiani ancora più forte e fedele per continuare quell’autonomia di famiglia delle famiglie che l’ha sempre caratte­rizzata. La vocazione religiosa e sacerdotale di Padre Ambrogio (Valzasina, ndr) e di don Davide (Colombo, ndr) ri­mangono la gioia del primo cammino e fanno desiderare un dono necessario per il nuovo.» Aggiungeva poi il richiamo a quanto ha costituito un forte impegno della sua azione pastorale: «l’icona del Bambino che piange nelle braccia di Maria sua Madre mi ha ri­chiamato a una più forte e concreta con­siderazione dell’infanzia abbandonata e dimenticata, mi accompagnerà sem­pre nel resto del mio cammino sacer­dotale. Questo messaggio che impegna tutti ad alleviare la sofferenza dei bambini di tutto il mondo dopo un secolo parti­colarmente dedicato all’infanzia, ri­mane ora più chiaro, urgente e opera­tivo.»

 


don Carlo Grammatica

 

La passione dell’educare - A cogliere le direttrici dell’impegno pastorale di don Carlo qui a Cernusco, ci aiuta quanto scritto da don Luigi Caldera, allora prevosto della città (1994-2008),  su Voce Amica di febbraio 2004, in occasione della partenza del primo parroco del Divin Pianto:  «Una Parrocchia che comincia ad esistere presenta problemi parti­colari che non ci sono là dove c’è una storia e una tradizione. Don Carlo è stato capace di farsi amare dalla gen­te del Divin Pianto che ha capito quan­to lui amasse loro; ha unito l’attenzio­ne e l’amicizia per le persone con in­teressi che spaziano nei campi più disparati. Il tutto sempre legato da una passio­ne: quella dell’educare. Mi piace pen­sare che questo possa essere il valo­re che riassume l’opera di don Carlo in questi diciassette anni di presenza come parroco a Cernusco, ma pro­babilmente anche di tutta la sua vita.» E ancora: «con le sue capacità e i suoi limiti, don Carlo ha costruito la comunità del Di­vin Pianto dandole un’identità. Quan­do venne il Cardinal Martini in visita pastorale nel 1995, don Carlo ebbe a dire che quella del Divin Pianto era una comunità adolescente che cer­cava se stessa e voleva autonomia dalla madre: oggi questa comunità è cresciuta e può rapportarsi alla pari con le altre realtà.»

 

La testimonianza di una parrocchiana, componente del consiglio pastorale del Divin Pianto - riportata sempre su Voce Amica nelle medesima occasione sopra citata - ci ricordano due caratteristiche dell’azione pastorale di Don Carlo, l’apertura al mondo e l’attenzione ai piccoli: «Don Carlo ha sicuramente dato delle linee precise e ferme sull’impostazione della parrocchia e di tutte le attività che vi gravi­tano intorno, ma non ha mai permesso che la parrocchia si chiu­desse su se stessa. Il respiro è sempre stato più ampio, attento alle esigenze di realtà vicine e lontane. Ed è così che non ci ha permesso di chiudere gli occhi davanti a quello che succede nel mondo, lui che del mondo è sempre così informato sia per le tan­te letture che per i numerosi amici sparsi in ogni angolo della ter­ra.» Quindi il ricordo che si collega anche a quanto da lui fatto con Ai.Bi. – Amici dei Bambini, associazione di cui è stato fondatore: «La sensibilità di Don Carlo si esprime al massimo livello nei con­fronti dei bambini, di tutti i bambini indifferentemente. Non posso infatti dimenticare i preziosi consigli che mi ha dato a proposito dei miei figli, di come ha saputo cogliere le loro insicurezze e leg­gere i loro caratteri così diversi. Come non posso dimenticare la foga che ho sentito nella sua voce durante le prediche o duran­te i consigli pastorali quando ci ha ricordato i tanti bambini che soffrono, bambini chiusi in istituti, bambini che vorrebbero una mamma.»

 

Un’altra grande passione di don Carlo è stato lo scoutismo. Questa la testimonianza dei giovani che sono cresciuti con lui e pubblicata nel 2004 sul mensile della nostra Comunità pastorale: don Carlo ha formato un gruppo di educatori ai quali ha «fatto sperimentare la bellezza di essere accolti, conosciuti per nome, accompagnati nel cammino verso l’età adulta, innescando il desi­derio di restituire il dono ricevuto così da diventare noi stessi nuovi educato­ri. Sicuramente le routes e i campi estivi sono stati e sono tuttora momenti forti di condivisione e fratellanza.» Dopo le tante esperienze vissute nelle attività domenicali e nei campi estivi, scrivevano ancora gli educatori «è bello ripensare che la de­cisione di aprire un gruppo scout a Cernusco non ci è stata imposta da te (don Carlo, ndr) ma semmai incoraggiata, nel rispetto delle libertà dei capi, come se fosse la con­clusione naturale di un percorso positi­vo sperimentato su di sé: un “imparare facendo” che entra nell’animo del ra­gazzo incoraggiandolo a sviluppare la propria personalità.»

 

 

Cernusco sul Naviglio, 4 maggio 2015

Sito continuativamente attivo dal 1 gennaio '01    Best View:  800x600  IE 6