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DOMENICA 19 APRILE: SI ELEGGE IL CONSIGLIO PASTORALE

Nelle tre parrocchie cittadine sabato 18 e domenica 19 aprile saremo chiamati a eleggere i componenti del consiglio pastorale della nostra Comunità pastorale Famiglia di Nazaret.

L’appuntamento elettorale riguarda tutte le parrocchie della vasta Diocesi Ambrosiana. Per le nostre tre parrocchie cittadine si tratterà di eleggere, per la seconda volta, il consiglio pastorale della Comunità pastorale. Le votazioni inizieranno già sabato 18 aprile, con le Messe vigiliari, e proseguiranno domenica 19 aprile nelle tre citate chiese, oltre che al Santuario di Santa Maria e a Ronco. Le operazioni di voto si svolgeranno durante le Messe, subito dopo l’omelia.

I candidati sono oltre una quarantina, suddivisi per fascia d’età:

Fascia di età dai 18 ai 35 anni

Fascia di età dai 36 ai 55 anni
 

Fascia di età dai 56 anni in poi
 

Una scadenza importante - «Quella del rinnovo degli organismi di partecipazione (Consigli pastorale e degli Affari economici parrocchiali o di Comunità pastorale e del Consiglio pastorale decanale) è una scadenza importante e ciclica, ma che sempre diviene anche un momento privilegiato per valutare la qualità della vita e dello sviluppo partecipativo nella nostra Chiesa». È questo il punto di partenza da cui il Vicario generale, monsignor Mario Delpini – in un intervista pubblicata sul sito web della diocesi - avvia la sua riflessione sul tema indicando quale premessa due «considerazioni generali», come le definisce. «Anzitutto occorre che coloro che vogliono offrire il loro contributo di partecipazione agli organismi elettivi non dimentichino lo scopo per il quale cooperare alla costruzione del bene delle nostre parrocchie, Comunità e Decanati: una missione eterna della Chiesa che oggi sia attuabile e incisiva. Non a caso, il Concilio motiva l’esistenza e l’azione di questi Consigli proprio nella missione. Tuttavia, penso che questo rinnovo presenti alcune peculiarità specifiche». Che il vicario generale precisa subito dopo.

Due peculiarità - «Il primo tratto caratteristico è il contesto complessivo per cui il cristianesimo occidentale sembra particolarmente indebolito e smarrito, avvertendo la propria inadeguatezza a vivere il tempo attuale e l’incapacità ad assumere una posizione corale davanti alla persecuzione dei cristiani e a ciò che sta avvenendo nel mondo. Dall’altro, c’è il fermento di attenzione e di simpatia che - anche grazie a papa Francesco - rende diffusa la percezione dell’originalità della parola che la Chiesa può dire sul presente e sul domani. Ritengo che siano due condizioni che possono far sentire ai laici tutta la fierezza di potere portare il proprio contributo personale e comunitario al cammino ecclesiale». Condizioni alle quali non saranno certamente indifferenti i nuovi consiglieri che saranno eletti nella nostra Comunità.

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Cernusco sul Naviglio, 13 aprile 2015