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QUELL’INDIMENTICABILE QUARESIMA 1965

 

La “Quaresima 1965 per la gioventù cernuschese” fu un’esperienza importante per i giovani del nostro paese, allora non ancora città, che poi vissero il “Sessantotto”.

 

Per quattro venerdì - 12 e  26 marzo, 2 e 9 aprile, alle ore 21, al Cinema Comunale, allora in piazza Repubblica - don Giovanni Saldarini, professore al Pontifìcio Seminario di Venegono, fu relatore sui temi riguardanti “Il problema dell’origine del mondo, dell’uo­mo, del male e dell’amore nella Bibbia e nel­la scienza”. Mentre alla “Sala ricreativa cattolica” di via Briantea, al martedì sera, fu proposto un cineforum “Alla ricerca di Dio”. Furono proiettati i seguenti film: “I gigli del campo” di Nelson (16 marzo), “Leon Morin, prete” di Melville (23 marzo), “Dio ha bisogno degli uomini” di Delannoy (30 marzo) e “Le vie del cielo” di Syoberg (6 aprile). L’ingresso era libero e gratuito per tutti. Ogni film fu preceduto da una presentazione; mentre al termine della proiezione seguì il dibattito tra i presenti. Inoltre, da sabato 17 a martedì 20 aprile 1965 nella “Sala ricreativa cattolica” fu proiettato il film “Il Vangelo secondo Matteo” di Pierpaolo Pasolini.

 

«A queste manifestazioni culturali-religiose – scrisse su Voce Amica del marzo 1965, don Giuseppe Locatelli, allora assistente dell’Oratorio Sacer - promosse dal centro giovanile della Sacer, sono attesi tutti i giovani e le signorine dai 17 anni in su. Si vuole sperimentare una nuova forma, un nuovo metodo per accostare i gio­vani alle grandi idee, alle basilari verità della religione. La Quaresima, infatti, deve essere per tutti, tempo di riflessione, tempo di meditazione, tempo di preghiera. Inoltre, questa potrebbe essere una magnifica occasione per impostare altri in­contri, altri dibattiti con la gioventù, così ricca di problemi e di esigenze! Sarebbe veramente bello poter offrire a tutti i giovani la possibilità di un incontro periodico, incontro che mirasse non solo alla formazione religiosa-morale, ma anche a quella culturale e ricreativa per uno sviluppo sano e armonioso della personalità. Chissà che questi primi passi, non abbiano ad avviare la nostra Cernusco alla so­luzione di tanti altri problemi giovanili finora rimasti ipotesi! Tutto dipende dalla buona volontà dei giovani! Non basta dire che “non c’è mai niente” che “nessuno si interessa dei giovani”. Bisogna partecipare, bisogna agire insieme, bisogna sentirsi comunità viva. Solo così le voci isolate diventano una forza, diventano una testimonianza, di­ventano un’opinione, diventano un’esigenza! Mi auguro quindi che la gioventù Cernuschese abbia a rispondere a questo pri­mo appello per procedere poi alla realizzazione di altre iniziative culturali e for­mative.» Quell’iniziativa riscosse una grande partecipazione.

 

Il contesto in cui nacque “La Quaresima 1965” e i frutti che poi, insieme ad altre esperienze, produsse,  li riassume bene questa testimonianza: «Nella seconda metà degli anni Sessanta – scrisse un giovane di allora (R.S.) su Voce Amica di ottobre 2002 - l’oratorio Sacer appariva come un ambiente straordinariamente aperto, socialmente, culturalmente e religiosamente. Nel frattempo erano anche maturate, come si diceva, alcune vocazioni significative: un certo numero di giovani tra i venti e i trent’anni abbandonò tutto e parti missionario.»

 

Consapevoli che ogni esperienza è irripetibile, abbiamo accennato a quella “Quaresima 1965” perché, nelle parole di chi l’ha vissuta, è ancora ricordata come un momento alto e proficuo di confronto e di dialogo tra i giovani cernuschesi di diverso orientamento. Cosa di cui abbiamo tanto bisogno ancora oggi per “sentirsi comunità viva”.

 

 

Cernusco sul Naviglio, 23 marzo 2015

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