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SAN GIUSEPPE: PREGHIAMO PER TUTTI I PAPÀ

La comunità pastorale propone due significativi momenti per pregare e riflettere sulla figura di San Giuseppe: entrambi nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe Lavoratore.

La Carezza di Dio. Lettere  a Giuseppe - Il primo appuntamento è una lettura teatrale di un bellissimo testo scritto dall’indimenticabile monsignor Tonino Bello, (1935 – 1993) vescovo di Molfetta e presidente nazionale di Pax Christi. La Carezza di Dio. Lettere  a Giuseppe è un testo nel quale, come scrive lo stesso autore, si immagina “ospite per mezz’ora della bottega di Nazareth.” Poi, nel proseguo della Lettera, rivolgendosi a San Giuseppe, spiega i motivi della sua visita: «io sono venuto qui, soprattutto, per conoscerti meglio come sposo di Maria, come padre di Gesù, e come capo di una famiglia per la quale hai consacrato tutta la vita. E ti dico subito che la formula di condivisione espressa da te come marito di una vergine, la trama di gratuità realizzata come padre del Cristo, e lo stile di servizio messo in atto come responsabile della tua casa, mi hanno da sempre incuriosito, che ora non solo vorrei saperne qualcosa di più, ma mi piacerebbe capire in che misura questi paradigmi comportamentali siano trasferibili nella nostra civiltà dell’usa e getta.» Il resto lasciamo ai lettori scoprirlo nella lettura personale e teatrale proposta.

Messa per tutti i papà  - Il secondo appuntamento è per giovedì 19 marzo, alle ore 21,00, sempre nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe Lavoratore, per la Messa che sarà celebrata per tutti i papà della nostra comunità pastorale. È un appuntamento che, in occasione della festa del papà, ormai si ripete da alcuni anni e che sta diventando una bella tradizione.

“Guardiamo a Giuseppe – ha detto Papa Francesco, lo scorso 19 marzo, all’udienza generale in piazza San Pietro - come il modello dell’educatore, che custodisce e accompagna Gesù nel suo cammino di crescita in sapienza, età e grazia”: questo è stato il suo invito, sulla scorta del Vangelo di Luca. Giuseppe, insieme con Maria, “si è preso cura di Gesù”, “lo ha allevato, preoccupandosi che non gli mancasse il necessario per un sano sviluppo”. La seconda dimensione dell’educazione di Gesù, è quella della sapienza: Giuseppe è stato per Gesù “esempio e maestro di questa sapienza, che si nutre della Parola di Dio, ha educato il piccolo Gesù ad ascoltare le Sacre Scritture, soprattutto accompagnandolo di sabato nella sinagoga di Nazareth”. Infine, la dimensione della grazia: “Sarebbe un grave errore pensare che un padre e una madre non possono fare nulla per educare i figli a crescere nella grazia di Dio”, ha ammonito il Papa. “Crescere in età, crescere in sapienza, crescere in grazia”: questo, ha sintetizzato, “è il lavoro che ha fatto Giuseppe con Gesù: farlo crescere in queste tre dimensioni, aiutarlo a crescere”. E quello che chiederemo anche noi per ciascun papà della nostra comunità.

Cernusco sul Naviglio, 16 marzo 2015