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HOME > La Comunità > 2 Febbraio 2015

7 FEBBRAIO: “DIVINA LITURGIA” IN RITO BIZANTINO

Nella chiesa prepositurale di Santa Maria Assunta, sabato 7 febbraio, guidati da monsignor Francesco Braschi, sarà celebrata la “Divina liturgia” in rito bizantino, come Messa vigiliare.

 

«La “Divina Liturgia” in rito Bizantino – ha scritto Alberto Invernizzi su Voce Amica di gennaio 2015, presentando la celebrazione - è a tutti gli effetti valida come Messa festiva: il rito Bizantino è rito cattolico diverso dal rito Romano (come diverso è il nostro rito Ambrosiano), antico come la tradizione Bizantina, che si rifà ad una Chiesa unita come quella del primo millennio. E’ una celebrazione che si inquadra nel solco delle iniziative per la Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani, dal 18 al 25 gennaio, che ha quest’anno ricevuto nuovo impulso nella nostra comunità grazie al Corso di formazione teologica per laici dedicato alle Chiese Orientali e all’Ortodossia.

La celebrazione è aperta a tutti, la sua durata è leggermente maggiore (circa 90 minuti) delle celebrazioni Eucaristiche cui siamo abituati, e nella tradizione orientale incarna la “bellezza del rito” .»

San Giovanni Paolo II richiama la partecipazione alla Divina Liturgia come esperienza di bellezza e di verità: “… la preghiera liturgica in Oriente mostra una grande attitudine a coinvolgere la persona umana nella sua totalità: il mistero è cantato nella sublimità dei suoi contenuti, ma anche nel calore dei sentimenti che suscita nel cuore dell'umanità salvata. Nell'azione sacra anche la corporeità è convocata alla lode e la bellezza, che in Oriente è uno dei nomi più cari per esprimere la divina armonia e il modello dell'umanità trasfigurata [cfr. Clemente di Alessandria, Il Pedagogo, III,1,1: SCh 158,12], si mostra ovunque: nelle forme del tempio, nei suoni, nei colori, nelle luci, nei profumi. Il tempo prolungato delle celebrazioni, la ripetuta invocazione, tutto esprime un progressivo immedesimarsi nel mistero celebrato con tutta la persona. E la preghiera della Chiesa diviene così già partecipazione alla liturgia celeste, anticipo della beatitudine finale.” (lettera Apostolica “Orientale Lumen”)

 

Cernusco sul Naviglio, 2 febbraio 2015

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